Esperto di comunicazione nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni. In costante pellegrinaggio nei cantieri insieme ad aziende e professionisti, ama cogliere anche il lato umano di questo mondo solo apparentemente tecnico. È Project Manager di Mobilita.org, portale di riferimento sui grandi progetti e le infrastrutture in Italia.
Più sostenibili e uniti per competere nel mercato: intervista al Presidente di ANCE Palermo
Nel contesto attuale, il settore delle costruzioni sta vivendo una profonda trasformazione, innescata dall’introduzione del nuovo codice degli appalti, dalla crescente attenzione verso il tema della sostenibilità e dall’adozione delle moderne tecnologie nelle procedure d’appalto. Questi cambiamenti hanno generato una risposta inevitabile e, al contempo, eterogenea nei vari contesti territoriali e produttivi, ognuno dei quali reagisce in modo differente sulla base delle peculiarità strutturali e ai background specifici che ne determinano il funzionamento.
L’ascolto dei rappresentanti delle associazioni di categoria assume un’importanza strategica per comprendere le evoluzioni nei principali contesti produttivi. Per tali ragioni in questo articolo abbiamo realizzato un’intervista al Presidente di ANCE Palermo, Arch. Giuseppe Puccio.
ANCE Palermo, con circa un centinaio di associati, costituisce oggi la compagine di società costruttrici più nutrita della regione Sicilia. Insediatosi al timone di ANCE Palermo a Novembre del 2023, l’Arch. Puccio è titolare e direttore tecnico della “Almeida Costruzioni”, impresa edile di tradizione familiare con cinquant’anni di esperienza nel settore degli appalti pubblici e oggi specializzata nel recupero del patrimonio immobiliare urbano e nell’edilizia residenziale. L’intervista all’Arch. Puccio, che nel suo passato ha anche ricoperto il ruolo di presidente della Scuola Edile locale dal 2015 al 2019, si inserisce in un quadro di analisi e confronto capace di restituire uno spaccato reale e dettagliato del contesto palermitano.

Aggregazioni di imprese: una risposta competitiva alla frammentazione
Storicamente il panorama palermitano ha manifestato difficoltà a produrre grandi realtà aziendali capaci di intestarsi progettualità importanti su scala regionale e nazionale.
Quali strategie stanno adottando le imprese locali per contrastare la frammentazione del tessuto imprenditoriale locale e divenire maggiormente competitive?
«Dal primo giorno del mio mandato in ANCE ho promosso una maggiore aggregazione tra le imprese, contrastando l’individualismo radicato nella cultura imprenditoriale panormita. La presenza di aziende di dimensioni medio-piccole rappresenta, infatti, un ostacolo significativo alla partecipazione a bandi e progetti di ampia scala. Tuttavia, nell’ultimo anno si è registrato un notevole cambio di rotta. Su input e grazie alla regia di ANCE Palermo, le principali realtà del settore hanno avviato un processo di aggregazione e coordinamento, culminato nella partecipazione congiunta al bando internazionale “Reinventing City”. Tale iniziativa, finalizzata al recupero dell’ex chimica Arenella – un’area industriale dismessa di elevata importanza strategica per la città – dimostra non solo una rinnovata capacità di collaborare e fare rete, ma anche un impegno economico concreto, con i singoli costruttori che si sono posti in qualità di finanziatori.
Parallelamente, per rispondere alle esigenze della comunità, le imprese, coordinate da ANCE, stanno studiando un progetto di project financing per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo sotto Piazza Croci, in risposta al fallito bando comunale per la realizzazione di parcheggi tramite Partenariato Pubblico Privato. Pur non essendo più la forma prediletta a causa delle modifiche normative sugli appalti, l’adozione della società di scopo – in cui le aziende più grandi fungono da traino per le altre – permette di superare il tradizionale approccio “a rullo compressore”, favorendo una collaborazione più aperta e sinergica fra imprese».
Sono questi i primi germogli di una strategia lungimirante e resiliente, che pesca dalle migliori best practices del settore con l’obiettivo di consolidare una nuova era di investimenti e opportunità per l’imprenditoria locale.

La formazione BIM: un investimento nel futuro
L’ambito delle costruzioni sta assistendo in questi mesi all’introduzione obbligatoria del BIM in progetti di valore pari o maggiore a un milione di euro. Questa metodologia promette di rivoluzionare la progettazione e la gestione delle opere.
In che modo l’introduzione obbligatoria del Building Information Modeling (BIM) sta trasformando il settore delle costruzioni, e quali criticità si evidenziano in questa prima fase attuativa?
«L’adozione obbligatoria del BIM per progetti che superano determinate soglie costituisce una vera rivoluzione per il settore delle costruzioni, incidendo in maniera decisiva sulla progettazione, realizzazione e gestione delle grandi opere. I nuovi riferimenti normativi, ispirati anche alle direttive europee per la digitalizzazione del comparto edilizio, mirano a uniformare e modernizzare le procedure, incentivando l’adozione del BIM anche nel settore privato.
Tuttavia, registro una “doppia velocità” nell’adozione delle innovazioni: mentre il settore privato si adegua dinamicamente alle nuove tecnologie, la pubblica amministrazione manifesta una marcata resistenza, dovuta in parte all’elevata età media del personale e alla difficoltà di promuovere un cambiamento culturale. In risposta a questa criticità, ANCE Palermo ha già concluso un primo corso di formazione per BIM specialist, interamente finanziato dall’associazione, che ha formato tra le 25 e le 30 figure professionali interne alle aziende associate. Continueremo su questa strada per evitare un divario troppo ampio, benché persista una certa resistenza da parte della pubblica amministrazione nell’assorbire queste evoluzioni, che dovranno tradursi necessariamente in azioni concrete».

Sostenibilità: un concetto olistico
Oggi il termine “sostenibilità” è probabilmente abusato in vari contesti socio-economici, tanto da snaturare il suo significato più autentico.
Come interpreta il concetto di sostenibilità nel settore delle costruzioni, e quali sono le sue applicazioni concrete?
«Per me la sostenibilità va ben oltre la mera valutazione dei materiali, configurandosi come un concetto olistico che implica una riflessione strategica su scala urbana. Essa non si limita a rappresentare un requisito tecnico, ma si trasforma in un modello di rigenerazione e trasformazione del territorio.
Nonostante i numerosi convegni e incontri sul tema della rigenerazione urbana, l’attuazione pratica di tali concetti è ancora parecchio in ritardo. L’attenzione, infatti, rimane prevalentemente concentrata sull’implementazione delle linee previste dal PNRR e sulla realizzazione delle opere immediate, trascurando la necessità di una visione complessiva e di un piano urbanistico strutturato. Le linee guida urbanistiche, indispensabili per fornire strumenti tecnici a chi intende recuperare edifici secondo criteri di sostenibilità, sono tuttora in attesa, con il risultato che gli interventi si presentano spesso in maniera destrutturata ed episodica, affidati alla sensibilità del singolo operatore e privi di criteri premianti o incentivi concreti. Inoltre, il recupero e la valorizzazione del patrimonio dismesso incontrano ostacoli legati alla difficoltà di riutilizzo di alcuni materiali. Tutto ciò non fa altro che evidenziare la necessità di strumenti più efficaci e di linee guida chiare».

Materiali innovativi per le costruzioni
L’evoluzione della ricerca e lo sviluppo di soluzioni sempre più innovative rappresenta uno degli assi portanti della trasformazione tecnologica nel settore delle costruzioni.
In che modo l’innovazione nei materiali sta influenzando il settore delle costruzioni? Come stanno reagendo le imprese?
«L’approccio alla sostenibilità su scala urbana si declina anche nell’evoluzione dei materiali, grazie ai progressi della ricerca e all’integrazione delle tecnologie più moderne, che hanno permesso di raggiungere traguardi un tempo impensabili. I Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.), introdotti con il Decreto del 23 giugno 2022 n. 256, rappresentano una chiara cartina di tornasole. Hanno evidenziato infatti come l’attenzione all’ambiente debba guidare la scelta della soluzione progettuale, del prodotto o del servizio lungo l’intero ciclo di vita, in relazione alle dinamiche di mercato. Ad esempio, nel settore del cemento si assiste allo sviluppo di materiali a minore impronta carbonica, con maggiore durabilità e prestazioni superiori. Tuttavia, la selezione dei materiali risulta ancora spesso subordinata a logiche economiche e alle prescrizioni dei capitolati prestabiliti.
I grandi gruppi italiani ed europei sono all’avanguardia nella produzione di materiali innovativi, con soluzioni a base di bio-materiali, intonaci ecologici, cementi drenanti e acciai di nuova generazione. Tuttavia, devo ammettere che le società costruttrici locali non sempre riescono a tenersi al passo con queste evoluzioni. Non registro una partecipazione significativa alle fiere di settore e questo gap rappresenta una sfida urgente per gli imprenditori. L’auspicio è che anche i progettisti diano un impulso in questa direzione. Spesso, infatti, mi sembra che non siano aggiornati sulle ultime novità. È necessario un processo di sensibilizzazione dei progettisti, poiché sono loro a influenzare in maniera decisiva le scelte dei materiali, e questo cambiamento culturale deve essere affrontato a tutti i livelli.
Per colmare il gap di conoscenza, ANCE Palermo ha organizzato incontri con realtà iper qualificate, capaci di presentare materiali e attrezzature all’avanguardia, pur riconoscendo che l’adozione di nuove tecnologie può essere complicata dalle esigenze contingenti e dai vincoli imposti dai capitolati».

Il Codice degli Appalti e la discrezionalità: un ostacolo alla trasparenza
A livello legislativo, il nuovo Codice degli Appalti tiene banco nel dibattito generale e desta più di una preoccupazione all’Arch. Puccio e all’intera compagine associativa.
Quali sono le principali criticità che riscontrate nel nuovo Codice degli Appalti? Che ruolo intende assumere ANCE Palermo su questa evoluzione legislativa?
«Il nuovo Codice degli Appalti, in particolare alla luce del D.lgs. 36/2023 e del correttivo introdotto con il D.Lgs. 209/2024, comporta un’eccessiva discrezionalità nelle procedure. L’aumento delle soglie per gli affidamenti diretti e l’impiego di criteri soggettivi, come la “miglioria tecnica”, rischiano di compromettere la trasparenza e la concorrenza nelle gare d’appalto, creando terreno fertile per dinamiche collusive. Pur riconoscendo l’intento della riforma di semplificare e velocizzare le procedure, ribadisco che la rapidità non deve andare a discapito della chiarezza e della linearità, elementi essenziali per un controllo effettivo degli appalti.
In ANCE Palermo abbiamo constatato che, in circa il 70% delle gare pubblicate, l’utilizzo di procedure ristrette e l’assenza di manifestazioni di interesse consentono alle amministrazioni di rivolgersi direttamente a determinate imprese, senza che ANCE abbia la dovuta visibilità sul processo. Tale prassi, unita alla valutazione discrezionale della “miglioria tecnica”, apre il rischio di favoritismi e collusioni, specialmente in contesti come il Sud Italia, dove la percezione e l’impatto della corruzione sono particolarmente accentuati. In questo scenario, come ANCE Palermo ci poniamo come un “grillo parlante”, impegnato a stimolare il sistema e a promuovere una normativa più trasparente».

Le prospettive concrete sul futuro delle costruzioni
Al termine di una conversazione inevitabilmente orientata sugli argomenti più in auge di questo momento, scendiamo alla dimensione dei progetti e dei prossimi cantieri che si apprestano ad animare la scena palermitana.
Quali prospettive future si delineano per l’area di Palermo e quali progetti sono previsti nel breve e medio termine per il rilancio degli investimenti?
«Sul territorio palermitano stiamo assistendo a segnali concreti di rilancio, con alcuni settori destinati a trainare il mondo degli appalti pubblici. Sono in programma bandi di gara di rilievo nel settore ospedaliero, finalizzati alla realizzazione di tre nuovi poli metropolitani, mentre il comparto dei trasporti si preparerà a importanti cantierizzazioni, per il completamento dell’anello ferroviario e dall’avvio dei lavori per l’espansione della rete tranviaria. A breve prenderà il via anche un piano di manutenzione per scuole e asili, che dovrebbe contribuire significativamente al miglioramento delle infrastrutture pubbliche.
Parallelamente, il settore privato continua a investire in città, in particolare nell’ambito sportivo. Credo che una grande opportunità è rappresentata dalla proprietà inglese del Palermo Calcio, che ha già destinato ingenti risorse per la riqualificazione dello stadio e si candida a un restyling totale dell’impianto. Il mio auspicio è che le istituzioni intervengano tempestivamente affinché non si disperda questo interesse. Occorre accogliere l’input dei privati affinché si traducano in investimenti intelligenti e forieri per la città e per i suoi cittadini».
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