Nato a Bleggio Superiore (TN) nel 1961, è da sempre impegnato con i fratelli Piero e Mauro nella ditta di famiglia, Onorati, attiva nel settore del movimento terra, gestione cave, produzione di calcestruzzo preconfezionato e aggregati. È Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Estrattivo Trentino.
Qualità e impegno: i valori “calamita” dell’impresa Onorati
Per noi ciò che ha davvero importanza quando lavoriamo è consegnare un’opera ben fatta e in grado di durare a lungo senza dare problemi. Per questo mettiamo sempre il massimo impegno e i migliori materiali. Fare bene le cose ed essere affidabili è qualcosa che sentiamo dentro, un imperativo morale che fa parte del nostro DNA familiare.
La Onorati srl è una azienda nata a metà anni Sessanta operando nel movimento terra e nella commercializzazione di inerti, io e i miei due fratelli siamo la seconda generazione e dal Duemila siamo entrati anche nel settore delle demolizioni e del riciclo dei materiali derivati da queste operazioni. Quando abbiamo iniziato eseguivamo anche sgombero neve dalle strade per cui si può veramente dire che conosciamo il nostro territorio palmo a palmo e nel tempo ci siamo fatti apprezzare per la serietà con cui teniamo i rapporti con i clienti e la qualità nel lavoro. Oggi lavoriamo praticamente con tutti nell’area che va da Riva del Garda fino alla periferia di Trento, abbiamo come clienti sia imprese di costruzioni che società pubbliche che privati ed è una soddisfazione personale quando sono in viaggio, io mi occupo della parte commerciale dell’impresa, vedere le opere che abbiamo fatto. Realizzazioni riuscite che reggono la prova del tempo, dove il calcestruzzo è perfetto, lucido e non trafila acqua. Penso alle gallerie del Limarò, a quelle verso il lago di Molveno o di Pont de Pla verso Madonna di Campiglio, opere pubbliche di viabilità a cui si affiancano lavori su importanti alberghi, le Terme di Comano, centri commerciali ma anche abitazioni private.
Fare le cose bene, nel modo corretto, dando risposte all’altezza delle richieste e creando un rapporto di fiducia con le persone: questi valori per noi sono importanti, direi fondativi visto che per primo li ha messi in pratica mio padre Carlo che inaugurò questa attività. All’epoca lui era un contadino e avendo trovato della sabbia sotto la stalla di casa aveva iniziato a cavarla. Le richieste erano state tali e tante che prese la decisione di cominciare a commercializzare inerti acquistando negli anni Settanta un impianto di frantumazione con annesso approvvigionamento dal fiume arrivando poi negli anni Ottanta a comprare la prima cava nel comune di Tione con accanto l’impianto di frantumazione e quello per fare il calcestruzzo con betonaggio, tutto all’interno del comprensorio delle Giudicarie, vicino alle Terme di Comano a 10 chilometri dalla sua abitazione.
Oggi la casa paterna l’abbiamo trasformata negli uffici della ditta e accanto a questa prima cava negli anni Novanta ce ne siamo aggiudicati una seconda conoide di detritico nel comune di Dro di dimensioni importanti. Un giacimento di materiale calcareo da quattro milioni di metri cubi a ridosso di una montagna a tre km dallo stabilimento Italcementi di Sarche di Madruzzo, a cui forniamo parte di quanto estraiamo qui perché per la sua natura minerale, è carbonato di calcio, questo materiale risulta particolarmente adatto per produrre cemento.
Alla fine degli anni Novanta abbiamo montato a Pietramurata un impianto per il calcestruzzo mettendo le premesse per poter lavorare dalle Giudicarie in direzione di Trento fino alla periferia della città e anche sul mercato di Riva del Garda incrementando notevolmente l’area della clientela raggiungibile dalle nostre betoniere.
Nel primo decennio del 2000 abbiamo acquisito un altro impianto di calcestruzzo nella zona della Valle Chiese verso il bresciano e negli stessi anni abbiamo preso anche due centri di riciclaggio del materiale da demolizione che trasformiamo in materia prima secondaria. In questo modo possiamo offrire al cliente l’opportunità di usare materiale riciclato da materiali recuperati anziché quello naturale da cava, chiudendo così tutto il ciclo dall’estrazione al materiale di demolizione.
Attualmente abbiamo tre impianti di calcestruzzo, due di frantumazione e due centri per il riciclaggio, e proponiamo sia aggregati per calcestruzzo che calcestruzzi preconfezionati, il nostro segmento principale di lavoro, che tutti gli aggregati per l’edilizia e i sottofondi stradali, scavi, e servizio demolizioni.
A gestire l’azienda attualmente siamo noi tre fratelli. Piero, che si occupa del sito produttivo di Pietramurata e coordina logistica e commercializzazione di calcestruzzo e inerti, Mauro, che presiede il sito produttivo a Tione, si occupa dell’impianto e della manutenzione di mezzi e impianti di tutta la Onorati srl, e infine io che sono il commerciale. Quando dobbiamo prendere delle decisioni importanti le riunioni le teniamo ancora in cucina da nostra mamma Angiola, come quando c’era papà. Dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta anche lei ha guidato camion e fatto viaggi poi, quando i dipendenti sono iniziati ad aumentare, si è dedicata a cucinare per tutti, compresi i clienti che restavano da noi a pranzo per mangiare il suo famoso capriolo con polenta.
Viviamo geograficamente vicino ai nostri clienti e abbiamo ottimi rapporti con tutti perché lavoriamo ponendo sempre massima attenzione a mantenere quell’eredità di stima e apprezzamento che questa azienda si è guadagnata con papà e che noi ci auguriamo un giorno di poter tramandare a nostra volta alla prossima generazione. Nostro padre ci ha insegnato a puntare sempre a dare la massima qualità sia nel prodotto che nel servizio. Mettere a disposizione soluzioni adeguate alle aspettative e ai bisogni della nostra clientela che sa di potersi fidare di noi perché anche noi, come loro, crediamo nella serietà e nella qualità.
Grazie a questi valori ci siamo trovati spesso a lavorare con persone che stimiamo e da cui veniamo stimati, creando relazioni che a volte vanno anche oltre quelle lavorative per diventare legami di fiducia reciproca. Come con Italcementi. Siamo in rapporto con loro fin dal 1980. È il nostro fornitore per la quasi totalità del materiale e a nostra volta noi siamo fornitori Italcementi con la cava di Dro. Ci siamo sempre trovati molto bene a lavorare insieme, sia per la qualità dei prodotti che acquistiamo sia per il servizio di assistenza che ci forniscono. Nel tempo abbiamo scoperto di condividere una comunione di vedute non solo nell’intendere le caratteristiche funzionali dei materiali da costruzione ma anche per quanto riguarda i rapporti umani. Nonostante, infatti, Italcementi sia una multinazionale, la sensazione non è spersonalizzante ma piuttosto quella di avere a che fare con persone con cui ci si riconosce negli stessi valori e con cui risulta naturale collaborare sulla base di una stima reciproca.
La riapertura della cementeria di Sarche ne è l’esempio più recente. Quando ho saputo dell’iniziativa Italcementi di riattivare il sito all’inizio di quest’anno, ho accolto la notizia molto positivamente. Ho sempre sostenuto la rimessa in uso di quella cementeria perché credo che riattivare un impianto che era comunque stato realizzato e poi lasciato in disuso per anni sia un modo concreto per prendersi cura di questo nostro territorio. Vuol dire dare uno strumento utile alla nostra gente rendendo concreto il concetto di “materia prima a chilometro zero” di cui molti qui parlano. Usufruire di una cementeria nella nostra regione, infatti, vuol dire approvvigionare i cantieri in zona con materiale “di casa nostra”, togliendo dalla strada centinaia di camion che prima dovevano arrivare da altrove con i materiali necessari per le costruzioni. Una cementeria come quella attualmente gestita da Italcementi, che funziona rispettando tutte le normative ambientali, permette di abbattere il traffico e contenere la produzione di CO2, rispettando il territorio e al contempo essendo anche una occasione per mantenere una cultura del lavoro che altrimenti rischierebbe di andare dispersa.
Questo mi sembra un ottimo esempio di sostenibilità che tiene in rispettosa considerazione insieme il lavoro, la sicurezza delle persone e l’ambiente.
Anche noi, nel nostro lavoro, cerchiamo di perseguire la messa in pratica del concetto di sostenibilità. Stiamo cambiando tutti i mezzi di trasporto per averli euro 6, ovvero a minor emissione possibile, abbiamo impianti di ultima generazione e facciamo coltivazione di cava in modo eco-sostenibile secondo le linee guida del disciplinare provinciale. Ripiantumiamo con alberi e piante autoctone e seminiamo l’erba nella scarpata della cava e non è raro, per chi passa dalle nostre parti, vedere pascolare branchi di camosci all’ingresso del sito di Pietramurata. Anche sui materiali da costruzione siamo molto attenti. Dal 2000 abbiamo incrementato costantemente l’uso di materie prime secondarie derivate dal recupero di demolizioni lavorate nei nostri stabilimenti, mentre tra i prodotti Italcementi, nostro storico ed esclusivo fornitore, oltre al classico II L e al pozzolanico per gli ambienti umidi, stiamo aumentando l’uso del cemento II B di Rezzato perché realizzato con una percentuale minore di clinker, responsabile della generazione di CO2.
Con questo cemento eseguiamo quasi tutti i lavori in cemento colorato che mia figlia, laureata in Ingegneria dei materiali, segue personalmente dopo essersi specializzata sul tema. Mi viene in mente come esempio una casa privata a Riva del Garda che un industriale di Hannover ha voluto venisse costruita totalmente in cemento a vista, compresi gli interni. Aveva chiesto che l’opera avesse un colore “grigio caldo” ed era pure venuto dalla Germania un paio di volte per vedere le prove cromatiche. A complicare il quadro c’era stata però l’esigenza di usare calcestruzzi impermeabili e noi abbiamo scelto di lavorare con il prodotto Italcementi tipo III alla loppa.
Ci riforniamo da Italcementi in modo esclusivo per avere una costanza di prestazioni e portare al massimo la resa della miscela mantenendo comunque sempre il colore uguale e allo stesso tempo garantire la prestazione. Abbiamo fatto una prova anche del cemento drenante i.idro DRAIN e credo che appena avremo un lavoro dove inserirlo, lo faremo certamente. Il concetto di sostenibilità insita in questo prodotto, attento al suolo e al sistema del drenaggio delle acque, ci convince. Questo è il modo in cui anche noi lavoriamo e in cui ci ritroviamo a concepire la qualità in questo settore. Questo è quanto ogni giorno condividiamo con chi lavora con noi.