Laureata in Policies and Governance in Europe, con una specializzazione in Cultural Heritage Policies, dopo diverse esperienze nel dipartimento comunicazione di varie organizzazioni europee, inizia a lavorare come content editor presso un'agenzia creativa.
Lo spirito sportivo della Magut Race, la corsa dei muratori
Sabato 30 luglio 2022 una delle manifestazioni più inusuali del panorama sportivo nazionale ha festeggiato il suo settimo anniversario: la Magut Race infatti, la corsa in salita che prevede il trasporto fino al traguardo di un sacco di cemento Italcementi da 25 chilogrammi, è giunta all’edizione numero sette, celebrando ancora una volta la tenacia e l’abnegazione dei muratori – i cosiddetti magut in dialetto bergamasco – di ieri e di oggi.
La gara si è svolta a Selvino nelle valli bergamasche, sulla pista di sci dedicata alla concittadina Paola Magoni medaglia d’oro dello slalom alle Olimpiadi di Sarajevo del 1984, presso il monte Purito. I partecipanti hanno percorso la distanza – circa 230 metri – in salita, affrontando un dislivello positivo di 70 metri solitamente riservato alla discesa con gli sci. L’arena naturale che si apre al termine del percorso ha consentito l’allestimento di uno spazio espositivo riservato ai partner dell’evento e alle aziende del territorio, che hanno così potuto raccontare la propria storia e presentare i propri prodotti a tutto il pubblico. Come ogni anno, la Magut Race è stata organizzata dal team di Fly-Up Sport, presieduto da Mario Poletti, con il coinvolgimento di Italcementi, che mette a disposizione i sacchi del 32,5 (il cemento più usato in Italia), in qualità di main sponsor, con il supporto del Gruppo Selvino Sport e il patrocinio del Comune.
Il regolamento della gara a cronometro individuale prevede partenze distanziate ogni 20 secondi, secondo l’ordine di iscrizione. Alle ore 18.00 gli atleti sono partiti e la premiazione è avvenuta attorno alle 21.30: la vittoria è stata assegnata ad Alessandro Zanga, giunto al traguardo in 2 minuti e 53 secondi. A completare il podio, rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo, Eugenio Bianchi (00:02:54) e l’ex campione in carica Simone Bertocchi (00:03:04).
Tra le atlete, prima classificata Chiara Croce, che ha percorso la distanza in 4 minuti e 47 secondi, seguita con un distacco di soli cinque secondi da Silvia Baroni, vincitrice della scorsa edizione. Il terzo posto è andato invece a Silvia Fazzin (00:04:53).
«La Magut Race nasce per caso, osservando dal tavolo di un ristorante i monti del territorio bergamasco»: così Mario Poletti, organizzatore della manifestazione ed ex fondista di corsa in montagna, risponde alla domanda sulle origini della gara, diventata ormai famosa per le sue peculiari caratteristiche anche al di fuori dei confini regionali. «Ero al ristorante assieme a tutti i miei parenti, alcuni dei quali taglialegna di professione, e ho immaginato di correre in salita sulle montagne della valle con in braccio i tronchi scartati dalla lavorazione». Il carico da condurre al traguardo si è poi trasformato in sacco di cemento, fornito fin dalla prima edizione nel 2015 da Italcementi, e l’appuntamento della Magut Race è diventato nel corso del tempo un classico estivo. «L’azienda bergamasca Italcementi si è dimostrata fin da subito entusiasta dell’iniziativa e ha scelto di accompagnarci in questa avventura dal primo momento». Negli anni la manifestazione è cresciuta in maniera esponenziale, sia in termini di partecipanti che di spettatori, aprendosi a tutte le categorie: vi prendono parte, infatti, non solo muratori veri e propri, ma anche sportivi di varie discipline, appassionati di montagna o semplici dilettanti, attratti dalla sfida fisica e mentale che la corsa propone. «Nel corso delle varie edizioni, hanno vinto profili completamente diversi: corridori puri, sciatori alpinisti, atleti affermati nelle gare di corsa a ostacoli». Le caratteristiche necessarie per vincere questa corsa non sono quindi ancora state individuate. Alla settima edizione hanno preso parte 219 corridori, di cui 17 atlete donne. A seguire la manifestazione lungo tutto il tracciato, circa 500 spettatori.
«È lo spirito dei vecchi muratori di una volta, anche solo di venti o trent’anni fa, la loro forza nello svolgere un lavoro così faticoso senza l’ausilio di mezzi e macchine ad avermi convinto a partecipare alla Magut Race per la prima volta quest’anno»: Olivo Biondi, dipendente di Italcementi, spiega in questo modo la sua decisione di prendere parte alla manifestazione. «Il mio lavoro è vendere il cemento, e mai avrei pensato di partecipare a una gara per “portare in spalla” il cemento. Però sono un appassionato di montagna, svolgo escursioni d’estate e sci d’alpinismo nella stagione invernale ma non mi ero mai imbattuto in un evento del genere. Non appena sono venuto a conoscenza di questa gara, sponsorizzata dalla mia stessa azienda, ho voluto saperne di più». Per arrivare fisicamente pronto alla partenza, Olivo si è affidato alla bicicletta, con la quale compie tragitti di circa 100 o 200 chilometri alla settimana, anche se quello che più conta in una simile circostanza è l’attitudine mentale: «solo questa ti permette di arrivare al traguardo, portando in salvo il sacco».
Dello stesso avviso sembra essere anche Simone Bertocchi, vincitore della scorsa edizione con l’incredibile tempo di 1 minuto e 46 secondi: «Il segreto per affrontare una competizione del genere non si trova tanto nelle capacità tecniche, quanto nella grinta e nella passione che i concorrenti dimostrano di avere in quei pochi ma difficilissimi metri di salita». Il campione 2021 infatti non ha seguito una preparazione atletica particolare in vista della gara, proseguendo gli allenamenti tipici di chi corre in montagna e concentrandosi sugli appoggi dati dai piedi, che non devono mai mancare durante tutto il percorso. «È importante non scivolare mai ed evitare di rimanere bloccati negli imbottigliamenti che si possono creare. È uno sforzo veramente non indifferente – penso che il mio tempo di recupero la scorsa volta sia stato di 20 minuti – ma il sostegno del pubblico lungo tutto il percorso ti motiva a continuare».
Uno degli aspetti che caratterizza particolarmente la Magut Race è infatti la presenza costante per l’intera durata della corsa degli spettatori, che non mancano di incoraggiare e sostenere i partecipanti. A sottolineare l’importanza del tifo in questa occasione è Rachele Ravani, atleta arrivata alla quarta partecipazione. «Essendo una gara corta, le persone possono supportarti lungo tutta la distanza ed è proprio questa vicinanza con il pubblico a rendere tale questa gara». Rachele è stata una delle poche donne a prendere parte alla competizione nei primi anni di attività e ha visto crescere l’interesse femminile verso la Magut Race nel corso delle edizioni. «Rispetto ai primi tempi, oggi le partecipanti donne sono molte di più, contrariamente a quello che forse ci si aspettava: per lo sforzo che richiede, penso che tanti la ritengano una corsa prettamente maschile, ma sono qui per dimostrare che non è necessariamente così». Allenamenti esplosivi sulla breve distanza, focus sulla salita e sull’attività muscolare delle gambe: questa la preparazione atletica seguita da Rachele, che lo scorso anno ha completato la manifestazione in 4 minuti e 5 secondi.
Il 30 luglio hanno corso anche famiglie, come nel caso di Roberto Bonomelli, dipendente dello stabilimento Italsacci – parte del gruppo Italcementi – di Tavernola Bergamasca, che ha iscritto anche il figlio Lorenzo. «Era da un po’ che pensavo di partecipare alla manifestazione e quando l’azienda ha chiesto chi del personale fosse disponibile, mi sono fatto avanti. L’idea di mettersi in gioco e lo spirito di partecipazione che la gara genera mi hanno persuaso e hanno poi trascinato anche mio figlio; mia moglie e mia figlia ci seguiranno invece come spettatrici». Il trasporto del sacco di cemento da 25 chilogrammi può rappresentare un ostacolo nella salita. Così in vista della Magut Race, Roberto ha deciso di affiancare agli allenamenti tipici delle competizioni veloci delle corse in salita con pesi differenti, simulando la gara vera e propria. «La Magut Race unisce preparazione fisica, tecnica e di spirito, ma come quasi sempre succede il bello della gara è il terzo tempo».
La manifestazione, infatti, è molto conosciuta nella bergamasca e attira numerosissime persone al di là della competizione sportiva: al termine della gara, le celebrazioni continuano e l’intera comunità ne beneficia. La valorizzazione del territorio, il rispetto dell’ambiente, l’attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione sono alcuni dei valori che la gara promuove, sposati dai partner dell’iniziativa e racchiusi al meglio nella figura del Magut. La prospettiva per il futuro è quella di attirare sempre più persone, aumentando il numero di iscritti e spettatori, sponsorizzando l’evento attraverso una comunicazione e una pubblicità mirate, raggiungendo magari anche atleti e appassionati di corsa stranieri.