Nevio Crose entra nella Direzione Tecnica di Italcementi nel 2018, a seguito dell’acquisizione di Cementir Italia dove ha svolto dal 2010 la mansione di Quarry Manager. Nello stesso anno assume il ruolo di Responsabile del Servizio Gestione Cave Italcementi e dal 2019 si occupa insieme al suo team anche del supporto amministrativo e tecnico delle cave della Calcestruzzi S.p.A. Laureato in Ingegneria dell'Ambiente e delle Risorse all'Università di Bologna, durante la sua carriera si è sempre occupato di attività mineraria nel settore dei materiali da costruzione.
Le cave costituiscono spesso l’habitat ideale per specie animali e vegetali rare o in via di estinzione. L’attività estrattiva non è solo alla base di molte attività commerciali, come quella della produzione del cemento e di altri materiali da costruzione, ma può essere il mezzo per promuovere la biodiversità e migliorare la conservazione della natura. Il suo ruolo, in una situazione nella quale la biodiversità è sempre più minacciata su scala mondiale, è prezioso.
La ricchezza di vita sulla Terra
La biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita sulla Terra: la grande varietà di animali, piante, funghi e microorganismi e i complessi ecosistemi che queste specie e organismi costituiscono nella biosfera. Questa varietà non si riferisce solamente, quindi, al numero di esseri viventi presenti sul Pianeta, ma all’abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti del sistema che si influenzano reciprocamente.
Nel mondo, fino a oggi, sono state descritte oltre un milione e 700 mila specie, ma il numero effettivo potrebbe essere molto più elevato. Si ritiene che molte specie non siano ancora state osservate e diversi studi ipotizzano che ne possano esistere dai 4 fino addirittura ai 100 milioni. Il pianeta Terra, almeno per gli aspetti della biodiversità, resta in gran parte sconosciuto.
Il nostro Paese può essere considerato un vero e proprio “paradiso di biodiversità”. L’Italia è tra i paesi europei più ricchi di biodiversità ed è contraddistinta da un alto tasso di endemismo, ovvero di specie esclusive del suo territorio. La straordinaria varietà di condizioni bio-geografiche, geo-morfologiche e climatiche che caratterizzano la nostra penisola, infatti, ha creato un’incredibile concentrazione di specie e di habitat. Il nostro paese ospita oltre 68.000 specie di animali e piante: il 43% di quelle descritte in tutta Europa e il 4% di quelle dell’intero Pianeta.
Un patrimonio dal valore inestimabile
Una ricchezza che crea un equilibrio fondamentale per la vita sulla Terra. La biodiversità rafforza la produttività di qualsiasi ecosistema: ciascuna specie svolge un ruolo specifico nell’ecosistema in cui vive, in virtù del quale aiuta l’ecosistema a mantenere il suo equilibrio vitale. La diminuzione di una specie, anche solo a livello locale e non mondiale, ha un impatto importante per la stabilità di un habitat. È cruciale per i servizi ecosistemici forniti dalla natura, come l’impollinazione, la regolazione del clima, la protezione dalle alluvioni, la fertilità del suolo e la produzione di cibo, combustibile, fibre e medicinali. Pensiamo per esempio al ruolo fondamentale che hanno gli impollinatori (api, vespe, farfalle, mosche, ma anche uccelli e pipistrelli), che trasportando il polline contribuiscono alla fecondazione del 90% di tutte le specie di piante da fiore presenti sulla Terra. Senza di loro verrebbero anche a mancare molti dei cibi che troviamo sulle nostre tavole, perché dall’impollinazione dipende il 75% delle colture alimentari mondiali. L’impoverimento della biodiversità, quindi, ha impatti pesanti sul benessere umano, in quanto garantisce servizi alla base delle nostre economie e società.
Un equilibro fragile e in pericolo
Questo complesso equilibrio è fragile ed è minacciato. Più di 31.000 specie, circa il 27% delle specie per le quali è stato valutato lo status di conservazione, sono attualmente elencate nella Lista Rossa IUCN e minacciate di estinzione su scala mondiale. L’estinzione è un fenomeno connaturato alla vita sulla Terra ma, se mediamente una specie vive un milione di anni, attualmente la biodiversità si riduce a un ritmo da 100 a 1.000 volte più elevato rispetto al ritmo “naturale”. In Italia sono a rischio di estinzione il 23% dei mammiferi, il 29% degli uccelli nidificanti, il 36% degli anfibi, il 19% dei rettili e il 48% dei pesci di acqua dolce. Nella Lista Rossa italiana rientrano anche 1.020 piante, 54% delle quali risulta particolarmente minacciato.
Le principali cause di questa minaccia sono da ricercare nella distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, nell’introduzione di specie aliene e invasive, cioè originarie di altre aree geografiche introdotte volontariamente o accidentalmente dall’uomo, nel sovrasfruttamento indiscriminato delle specie e delle risorse naturali e negli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche nell’inquinamento ambientale, nel consumo di suolo e nella diffusione dei rischi naturali.
Il rapporto fra attività estrattiva e biodiversità
I siti estrattivi forniscono materie prime per l’industria e sono alla base di molti beni di uso quotidiano. L’industria del cemento, per esempio, ha bisogno di estrarre materie prime come il calcare e l’argilla. L’attività estrattiva è sempre stata considerata un’attività a elevato impatto ambientale, in quanto il processo di estrazione modifica profondamente il paesaggio. Ma è poco noto che le cave possono essere habitat inestimabili per molte specie vegetali e animali e divenire rifugio per specie rare e minacciate. Pochi conoscono infatti la ricchezza di biodiversità che può nascondersi in un sito estrattivo.
L’attività estrattiva può essere il mezzo per promuovere la biodiversità e migliorare la conservazione della natura. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Se gestita con responsabilità, l’attività estrattiva può infatti aprire a interessanti possibilità per gli ecosistemi. In una cava, le aree di estrazione dei materiali, una volta esaurito il loro compito, possono essere recuperate e restituite integralmente alla natura. Ma la cosa più importante è che l’attività di cava crea un mosaico incredibile di habitat (zone umide di diverse dimensioni e profondità, pendii con diverse inclinazioni ed esposizioni, sporgenze e pareti rocciose), ognuno dei quali offre condizioni uniche per molte specie animali e vegetali, che difficilmente troverebbero rifugio al di fuori del sito. In paesaggi altamente urbanizzati, le cave si rivelano essere un’opportunità eccezionale per mantenere habitat indisturbati per specie rare e minacciate. Maggiore è la diversità del sito e maggiore il valore di queste nicchie ecologiche.
Solo nella cava Italcementi di Colle Pedrino, a Bergamo, per esempio, uno studio condotto nel 2018 ha individuato 678 specie diverse, tra le quali 15 specie protette incluse nella “Direttiva Uccelli” (Direttiva 2009/1477/CE) e Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE) come la Circaetus gallicus (Biancone), la Bombina variegata (Ululone dal ventre giallo), la Proserpinus proserpina (Sfinge dell’epilobio o Proserpina), e molte altre rare o endemiche. Nella cava San Giuseppe di Trieste, per citare un altro interessante esempio, trova le condizioni ideali per nidificare il Gufo Reale, il più grande rapace notturno d’Europa, la cui popolazione è protetta per evitarne l’estinzione.
L’impegno Italcementi per la tutela della biodiversità
Il recupero delle aree estrattive e la tutela della biodiversità costituiscono impegni fondamentali della strategia aziendale di Italcementi. Prima di avviare un’attività estrattiva, viene effettuata una valutazione di impatto ambientale volta a esaminare e valutare l’impatto dell’attività estrattiva sul territorio circostante. Insieme al progetto di coltivazione della cava, inoltre, viene presentato un progetto di recupero ambientale del sito che comprende tutte le attività finalizzate alla rinaturalizzazione dell’area e alla conservazione della biodiversità. Queste attività comprendono anche la creazione di nuovi habitat e la tutela di quelli esistenti per la conservazione della flora e della fauna locale e vengono svolte contemporaneamente all’attività di estrazione. La valutazione di impatto ambientale dell’attività estrattiva è realizzata coinvolgendo gli stakeholder locali, autorità, organizzazioni per la conservazione della natura e le comunità.
Italcementi promuove inoltre a livello nazionale iniziative come il Quarry Life Award, il concorso scientifico ed educativo ideato da HeidelbergCement Group, di cui la nostra Azienda è parte, con l’obiettivo di favorire la consapevolezza in merito al valore ambientale dei siti estrattivi e di individuare nuovi metodi per aumentare la biodiversità. Ricercatori, studenti e cittadini sono invitati a proporre dei progetti per promuovere la biodiversità nei siti estrattivi del Gruppo, sviluppando le loro ricerche sul campo. Da quando il concorso è stato avviato, sono state presentate oltre 1400 proposte di progetto, che hanno coinvolto quasi un migliaio di ricercatori e raggiunto migliaia di stakeholders.