Nata e cresciuta a Firenze, si laurea in comunicazione con una tesi in semiotica del design, iniziando così a coltivare la sua passione per la cultura del progetto. Lavora come design strategist su progetti a cavallo tra comunicazione e prodotto e scrive di design per la carta e per il web (Artribune e Domus). Dopo quattro anni in Medio Oriente, vive oggi a Parigi, dove oltre che a occuparsi di scrittura continua a collaborare, tra gli altri, con i programmi di design per lo sviluppo delle Nazioni Unite.
Oltre alle committenze per impianti industriali, Jorrit Tornquist si confronterà a lungo con la suggestione del colore entro lo spazio pubblico. Entro i confini della città o in luoghi residenziali, l’applicazione del suo studio cromatico personalizzato riesce a rovesciare l’apparente banalità di un luogo e le consuetudini che gli sono associate. Come quando indossiamo un paio di occhiali nuovi, i suoi interventi con il colore sono come lenti per guardare al proprio ambiente ritrovandovi armonia e un sentimento di riappropriazione. A Brescia, il progetto della galleria Tito Speri invita i pedoni a entrare sotto la volta e ad attraversare il tunnel grazie all’inserimento di pannelli di rivestimento, che modulano variazioni dall’arancione al rosa e dal verde all’azzurro. Per svariati complessi residenziali – tra cui le residenze il Violino a Brescia, le case popolari a Grugliasco, il centro commerciale ad Antegnate – Tornquist studia interventi sartoriali, calati sulle specificità del territorio e degli insediamenti urbanistici, dove il colore si rivela uno strumento capace di ricreare pattern grafici ritmici, riscattando la patina anonima che li caratterizzava.