Giornalista professionista freelance, è laureata in Filosofia Teoretica all’Università Statale di Milano. Dopo aver esordito con collaborazioni per il Sole24Ore (Casa24) e il mensile Elle, attualmente scrive on&off line per testate nazionali ed estere centrando la sua indagine su design e architettura con particolare attenzione alla sostenibilità, Nuovo Umanesimo ed economia circolare. Pur viaggiando molto mantiene casa e cuore a Milano, la capitale del design che ha eletto a propria patria dopo aver vissuto a Londra per qualche tempo.
L’Italia, con “CUORE”, per la seconda volta consecutiva sul podio internazionale del Quarry Life Award
Due partecipazioni e due vittorie, consecutivamente. L’Italia brilla ancora al Quarry life Award, il premio internazionale istituito da Heidelberg Materials e dedicato alla promozione della biodiversità nei siti estrattivi che torna nuovamente a parlare italiano grazie alla conquista del riconoscimento da parte del progetto bresciano “CUORE – CUrare Osservare Respirare Emozionare”, basato sullo studio e valorizzazione dell’ex cava Italcementi Santa Giustina presso Castenedolo, in provincia di Brescia.
Quarry Life Award è un concorso scientifico ed educativo che invita cittadini, studenti, ricercatori, università, accademici e associazioni a promuovere e sviluppare consapevolezza sul valore della biodiversità nei siti estrattivi favorendo la comprensione scientifica dell’interazione tra la natura e le cave e contribuendo all’obiettivo di avvicinare le persone alla natura attraverso la conoscenza dell’importanza della biodiversità. Giunto alla sua quinta edizione, i primi riconoscimenti sono stati assegnati nel 2012, il premio è istituito dalla multinazionale Heidelberg Materials e promosso a livello nazionale nei Paesi del Gruppo, coinvolgendo le cave dislocate in ogni parte del pianeta. Fino ad oggi sono state presentate più di 1.500 proposte di progetto, delle quali oltre 400 sono state sviluppate sul campo coinvolgendo un migliaio di ricercatori e assegnando un milione di euro in premi del valore singolo variabile da 5mila a 30 mila euro in base alle diverse categorie in concorso. L’ingresso di Italcementi in Heidelberg Materials nel 2016 ha consentito all’Italia la partecipazione alle ultime due edizioni che hanno portato entrambe a grandi soddisfazioni.
Nel 2018 il premio internazionale se l’era aggiudicato il progetto di ricerca scientifica “Di tempo in tempo, dalla cava alla natura” realizzato dal team di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca guidato dal professor Rodolfo Gentili e basato sull’analisi dei diversi interventi di ripristino e la proposta di nuove soluzioni per il recupero della cava di Colle Pedrino, tra Palazzo e Caprino Bergamasco, sito estrattivo ancora in uso da parte di Italcementi.
Quest’anno invece il progetto “CUORE”, già vincitore del premio di 5mila euro dell’edizione italiana del Quarry Life Award nella categoria “comunità”, ha convinto anche la giuria internazionale per la categoria “Connecting Quarries and Communities”, facendogli portare a casa un ulteriore assegno di 10mila euro grazie alla sua iniziativa di coinvolgere il territorio trasformando l’ex cava Italcementi di Castenedolo in una grande aula didattica all’aperto con attività calibrate per sensibilizzare e far comprendere l’importanza della tutela e valorizzazione degli ecosistemi urbani e periurbani.
Nell’ex cava, infatti, con un’opera di piantumazione promossa dalla stessa Italcementi iniziata nel 2012 e di cui è previsto il completamento nel 2023, sono state messe a dimora oltre 30.000 specie autoctone e di provenienza locale, sia arboree che arbustive, su di una superficie piana complessiva di circa 20 ettari, ponendo le basi per la crescita del bosco di pianura più grande di tutta la Lombardia.
Con esperienze di “citizen science” (letteralmente “scienza dei cittadini”. Ovvero quel complesso di attività collegate a una ricerca scientifica a cui partecipano semplici cittadini dilettanti), escursioni diurne e notturne e laboratori interdisciplinari posti in atto direttamente sul territorio dell’ex cava Santa Giustina, il team vincitore del Quarry Life Award è riuscito a coinvolgere le comunità locali con una comunicazione emotiva e scientifica insieme, muovendo l’interesse di diversi ed eterogenei gruppi che hanno cooperato al raggiungimento di obiettivi comuni di conoscenza e valorizzazione delle peculiarità territoriali.
L’idea è stata elaborata e gestita da una rete di soggetti pubblico-privati guidata dall’associazione AmbienteParco, un ente no profit vocato alla scienza e dedicato alla divulgazione di tematiche ambientali e di sostenibilità con 12.000 metri quadrati nel centro storico di Brescia, che ha fatto da collettore all’azione di molteplici altri soggetti che hanno dato il proprio contributo: dal Comune di Brescia, con il coinvolgimento del Settore Sostenibilità Ambientale, il Museo di Scienze Naturali e la Consulta ambientale, alle cooperative Pandora e La Mongolfiera, all’Unione Astrofili bresciani, all’associazione FIAB- amici della Bici, fino all’associazione antimafia Libera, che ha organizzato una gita in bicicletta sul territorio presentando il sito di Castenedolo come esempio virtuoso di utilizzo responsabile del territorio, coerente con l’idea di cosa sia uno sviluppo sostenibile.
«La partecipazione al Quarry Life Award è stata un’ottima occasione per scoprire un territorio ancora poco conosciuto e valorizzato della nostra provincia» ha commentato uno dei protagonisti di Cuore, il dottor Nunzio Pisano del Settore Sostenibilità del Comune di Brescia. «Attraverso il graduale coinvolgimento di diversi attori abbiamo assistito al concretizzarsi di un vero cambiamento promosso dal basso, dai cittadini che hanno “adottato” l’area insieme con i responsabili comunali dei diversi territori. L’obiettivo originario e ambizioso era di implementare il Parco delle cave di Brescia, caratterizzato da laghetti, con i 20 ettari di bosco di Castenedolo, un elemento qualificante per la rete ecologica regionale. Per questo abbiamo a nostra volta coinvolto il Museo di Scienze Naturali di Brescia, che ancora non aveva conoscenza di questa area, e grazie ai loro naturalisti, esperti anche di ornitologia, abbiamo potuto realizzare schede descrittive del territorio». Consci che quando gli spazi non sono vissuti e aperti ai cittadini si degradano in fretta, AmbienteParco e il dottor Pisano si sono mossi cercando il modo per rendere l’area più facilmente accessibile all’utenza potenziale e in questo loro sforzo hanno trovato nuovi alleati «Gli amici della FIAB, federazione italiana ambiente e bicicletta, si sono rivelati superlativi» ha ricordato Pisano. «Hanno di fatto decretato la scelta della bicicletta come il mezzo migliore per raggiungere l’area e usufruire di una frequentazione più morbida con la mobilità dolce. Le escursioni dell’associazione Libera, per esempio, sono state fatte in bici e anche l’Unione Astrofili Bresciani si è unita al progetto con serate di osservazione dei cieli dall’ex cava. Con la pratica della citizen science poi abbiamo raccolto immagini fotografiche importanti per consolidare la conoscenza del territorio. Sono emerse tracce e immagini di specie vegetali che si pensavano estinte o che non erano ancora a noi note e abbiamo trovato, per esempio, un dormitorio di piccoli corvi, le taccole, che conta più di 300 coppie di esemplari».
Per la vittoria del Quarry Life Award essenziale si è rivelato l’uso efficace della comunicazione «Aggiornare il Blog internazionale in inglese con le attività che stavamo compiendo nell’ex cava, far conoscere i nostri progetti e creare senso di appartenenza mentre creavamo riconoscibilità per le nostre azioni è stato fondamentale» ha spiegato Elisa Cazzago di AmbienteParco che da decenni si occupa di spiegare cos’è la Sostenibilità. «Raccontare cosa concretamente ognuno di noi può fare per aiutare il nostro ambiente a preservarsi è la nostra missione e per questo il Quarry Life Award è davvero in linea con i nostri obiettivi. Lavorare sul progetto Cuore è stato un ottimo esempio di quanto noi insegniamo ogni pomeriggio ai nostri ragazzi del doposcuola».
Al termine del lavoro il risultato ha convinto tutti: «L’impegno messo nel progetto è stato ampiamente ripagato. Abbiamo visto la popolazione lasciarsi sempre più coinvolgere, abbandonare una visione contemplativa, statica e superata del concetto di sostenibilità per aderire al nostro progetto di cura del territorio attraverso la sua conoscenza e fruizione consapevole» ha concluso Pisano che ha candidato il progetto “CUORE” anche al Cresco Award, il concorso della Fondazione Sodalitas dedicato alle Città Sostenibili che riconosce l’impegno dei Comuni italiani per lo sviluppo sostenibile del territorio e che a fine novembre a Bergamo vedrà proclamati i progetti vincitori tra gli 8.000 presentati.
Una menzione merita anche “Alla ricerca della nota stonata – L’ecoacustica per la gestione del Bosco di Castenedolo”. Come “CUORE”, anch’esso è stato premiato a ottobre nell’edizione italiana del Concorso con un assegno di 5mila euro, vincitore nella categoria “ricerca”, ed era in gara per il podio più alto della versione internazionale, il Grande Premio di 30mila euro. Per un soffio però “Alla ricerca della nota stonata” si è visto sfilare l’occasione dal concorrente diretto, il progetto “Biodiversity and climate change: co-creation of seven educational games with the Achères quarry operatives” promosso dal team francese della Ligue pour la Protection des Oiseaux (LPO) – Normandia.
Capofila del progetto italiano in concorso era il dottor Vincenzo Ferri, ecologo esperto di bioacustica, di chirotteri in particolare, ovvero pipistrelli, che ha coinvolto Marco Pesente, bioacustico specializzato su cavallette, cicale e locuste, Gianni Pavan creatore di CIBRA, il laboratorio di Pavia per lo studio e la racconta raccolta dei suoni emessi dagli animali, e Ivano Pelicelli, produttore di bat detector, tecnico e imprenditore che ha fondato la Dodotronic, azienda di strumenti per captare qualsiasi rumore da pochi hertz, come gli 8 di un moscerino che vola, fino a 194 kilo hertz, il rumore emesso dagli pneumatici degli aerei che stridono sull’asfalto della pista di atterraggio. La base progettuale di “Alla ricerca della nota stonata” era l’immaginare come si sarebbe potuto evolvere in futuro il giovane bosco di Castenedolo mettendo a raffronto i rumori oggi percepibili sul suo terreno con quelli di un bosco simile per localizzazione ma molto più vecchio com’è Bosco Fontana a Marmirolo, in provincia di Mantova, situato alla stessa latitudine di Castenedolo, esteso per 250 ettari e che ha 200 anni di autosufficienza.
«Grazie al supporto di Italcementi per la strumentazione e la raccolta dei dati per la ricerca, ci siamo concentrati nel captare i suoni di specie poco comuni nell’immaginario delle persone, ovvero quelli di pipistrelli e cavallette, e li abbiamo usati come metro per esaminare la vita dei due boschi» ha ricordato Ferri, che alla domanda sul perché usare il rumore ha replicato «Abbiamo guardato le precedenti edizioni per capire il livello delle proposte e abbiamo notato che non c’era nulla in bioacustica: la scelta era quasi inesorabile». Dopo aver studiato quindi i rumori emessi dai due boschi da aprile alla metà di luglio, il team di Ferri ha concluso che il bosco di Castenedolo oggi batte quello di Fontana per varietà e numero di animali e insetti presenti. Grazie a un ambiente meno fitto e buio rispetto al bosco di Fontana, l’ex cava attualmente è infatti la casa di molte più specie che non il suo omologo più anziano. Per preservarne la biodiversità il team del dottor Ferri ha consigliato quindi di frenare il rimboschimento, mantenendo i diversi ambienti oggi presenti, quelli umidi come quelli più secchi e meno ombrosi, tutti necessari per conservare gli esseri viventi oggi presenti. Come, per esempio, le 22 specie di cavallette.
A parziale consolazione per il premio non conseguito, il progetto “Alla ricerca della nota stonata” ha consentito a Ferri di procurarsi materiali utili per diverse prossime pubblicazioni scientifiche. A Bosco Fontana, infatti, è emersa una cicala mai segnalata che vive in Pianura Padana e così altre specie rare di pipistrelli che vivono invece a Castenedolo. Come nel caso di “CUORE”, anche il progetto di Ferri ha coinvolto la comunità con serate a tema per osservare la vita del bosco e ha consegnato agli amministratori locali molti consigli e spunti per gestire al meglio il bosco di Castenedolo. Come, per esempio, aumentare le zone umide per permettere ad anfibi presenti di riprodursi o evitare un’eccessiva piantumazione per non omologare il sottobosco a scapito della biodiversità.
Costatato l’interesse espresso dalla comunità per i loro studi, pubblicati e condivisi sul blog del Quarry Life Award nonché partecipati tramite l’iniziativa “bat-night”, serate aperte alla cittadinanza per vedere con propri occhi i pipistrelli protagonisti degli studi, Ferri e il suo team hanno promesso di ripetere le bat night per i prossimi anni. Una disponibilità e voglia di fare che lo accomuna con i protagonisti di “CUORE” che già pensano al prossimo tavolo di co-progettazione per portare in pratica nuovi progetti nell’area di Santa Giustina. La Sostenibilità, quando presa seriamente, sembra essere davvero contagiosa.