Amministratore Delegato del Gruppo GATTI S.p.A., società bresciana attiva dal 1964 nel mondo edile e delle costruzioni che attualmente occupa 132 persone. Dal 2024 è tesoriere di Ance Brescia e Relazioni Industriali e Affari Sociali, da giugno 2025 è Vicepresidente di Ance Lombardia.
Gruppo Gatti: la sostenibilità come obiettivo delle nuove generazioni
Il Gruppo Gatti S.p.A. è un’impresa a conduzione familiare nata negli anni Sessanta, quando mio padre aprì la prima cava estrattiva di sabbia e ghiaia nel comune di Berlingo, in provincia di Brescia, iniziando un’avventura che ci ha portato a diventare leader nel settore del calcestruzzo nella zona circoscritta tra Cremona, Mantova e Brescia. Negli ultimi vent’anni noi tre fratelli ne abbiamo preso in mano le redini, gestendo attualmente sette cave, quindici impianti di betonaggio e quattro di recupero di rifiuti da costruzione e demolizione.
Se per nostro padre la priorità era stata creare un’azienda solida e in salute, riuscendo a portare l’attività da venti persone a duecento, per noi che siamo i suoi figli si è aggiunta la consapevolezza del contributo essenziale dato dalla comunità che ci ha visti nascere e dall’ambiente in cui tutt’ora lavoriamo al raggiungimento di questi lusinghieri risultati. Per questo, accanto alla redditività, abbiamo deciso di promuovere una logica di sostenibilità che oltre a essere economicamente valida si dimostri tale anche in ambito sociale e ambientale. La realizzazione di questo tipo di sostenibilità, nel senso più pieno del termine, è il nostro obiettivo come seconda generazione del Gruppo Gatti S.p.A., il modo per restituire parte della ricchezza che abbiamo generato e dire grazie per quanto ottenuto in questi oltre sessant’anni di attività.
Accanto alle attività classiche di cavatori e fornitori di calcestruzzo, negli ultimi quindici anni abbiamo avviato dei forti investimenti per mitigare l’impatto ambientale dei nostri siti produttivi con il recupero e trattamento delle acque di lavaggio, l’abbattimento delle polveri e il contenimento dei rumori e delle vibrazioni, e abbiamo recuperato i bacini estrattivi giunti a fine attività estrattiva mediante opere di riqualificazione idrologica ambientale; ne sono esempio il “Parco degli Urcei” a Orzivecchi e il “Laghetto dei Cigni” a Berlingo, divenute oasi naturalistiche dedite ad attività ludico-ricreative a disposizione dei cittadini. Il nostro progetto più recente in ambito di sostenibilità ambientale, impegnativo ma di grande soddisfazione, riguarda il recupero e il riciclaggio dei materiali provenienti dalle ristrutturazioni e demolizioni di edifici e infrastrutture.

L’idea di un riutilizzo dei detriti come alternativa al consumo di risorse naturali, presenti in quantità limitate e non rinnovabili, nonché di salvaguardia dell’ambiente e dei bacini estrattivi residui, è stata la molla per avviare una collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, declinatasi come un dottorato di ricerca pluriennale svoltosi all’interno dei nostri laboratori con dei ricercatori della stessa università allo scopo di trovare il modo più efficace per recuperare questi materiali di scarto e farne materie prime seconde per la realizzazione di nuove opere. Si trattava di notevoli volumi di rifiuti che inizialmente erano oggetto di un mero servizio di smaltimento a disposizione dei nostri clienti e che oggi sono invece al cuore di un percorso di reimpiego grazie anche alla collaborazione con Heidelberg Materials. Per quattro anni abbiamo fatto sperimentazione usando additivi e cemento alla loppa che ci siamo procurati da Heidelberg Materials, un fornitore davvero di stimolo e ispirazione in questo senso, sempre un passo avanti nelle questioni di sostenibilità, e al termine di questo periodo abbiamo sviluppato un impianto prototipo per realizzare il recupero di questi materiali.
Con questo progetto di ricerca, battezzato Life CDW Circle, nel 2023 abbiamo aderito al bando europeo Progetto Life22 insieme all’Università di Brescia, alla Regione Lombardia, a Eseb Brescia, e a un gruppo di privati di cui noi siamo i capofila e promotori. Grazie alla riconosciuta validità della nostra proposta, che risponde ai requisiti richiesti dalla Comunità Europea nell’ambito delle politiche di riciclo e recupero nel settore edilizio, l’Europa ci ha concesso un finanziamento del sessanta per cento a fondo perduto per un’operazione del valore di quattro milioni di euro totali. Il lavoro durerà fino al 2027 e ci permetterà di realizzare un impianto che avvalendosi di sei lettori ottici e dell’Intelligenza Artificiale potrà riconoscere e suddividere i materiali nel rifiuto così che poi vengano frantumati e selezionati nell’impianto stesso affinché abbiano una seconda vita.
Si tratta di reimpiegare elementi che fino a pochi anni fa finivano tutti in discarica e che adesso, grazie a mix di additivi e componenti innovativi, diventeranno invece nuovi materiali dalle prestazioni assolutamente paragonabili a quelle ottenute con materie prime estratte dalle cave e saranno utili per realizzare CAM. Nel mondo delle costruzioni questo è un approccio davvero rivoluzionario, affatto comune, perché realizza una sostenibilità economica che è anche ambientale, dando fattibilità a una filosofia di rispetto e attenzione per l’ambiente che senza sacrificare le prestazioni dei manufatti preserva insieme le risorse naturali rimaste.
Il nostro primo obiettivo, quando il nuovo impianto sarà a pieno regime, è realizzare il 20% dei nostri lavori usando la materia prima seconda prodotta da questo stabilimento per saturare la nostra domanda interna di materiale per malte e calcestruzzo da costruzione. Attualmente lavoriamo 500 mila tonnellate di rifiuti risultanti da conferimenti da cantieri edili per farne sottofondi stradali ma domani questi stessi materiali saranno materia prima seconda grazie a un impianto di trattamento completamene diverso rispetto a quelli tradizionalmente vocati all’attività estrattiva. Un impianto di cui, grazie alle ricerche svolte con l’Università di Brescia, siamo stati in grado di dimostrare anche all’Unione Europea la validità nonché la portata di rinnovamento con dati concreti.

Ripensando al nostro rapporto con Heidelberg Materials, anche in tema di sostenibilità, bisogna riconosce che è stato davvero un precursore e uno stimolo per tutti noi. Da vero leader di settore ha spinto con molti anni di anticipo rispetto alla maggioranza degli attori di settore su materiali che si sposano perfettamente con questi nuovi prodotti ecologicamente performanti, cercando nel contempo di fare capire l’importanza strategica a medio e lungo termine dell’acquisizione di un’ottica di sostenibilità.
Quando parecchio tempo fa gli uomini di Heidelberg Materials avevano iniziato a parlarcene ammetto che eravamo tutti piuttosto scettici sull’argomento ma ora abbiamo cambiato idea, convinti da azioni concrete in questa direzione. Negli anni infatti non solo hanno perseverato nei fatti, dimostrando che non si trattava di una mera politica di vendita, ma ci hanno fornito esempi concreti di come la sostenibilità sia un obiettivo valido e utile per tutti. Oggi tutto questo è diventato normale. La sensibilità è cambiata nel nostro settore dei cavatori ed è condivisa la sensazione che tutti dobbiamo occuparci personalmente del tema mettendo come priorità le persone e l’ambiente.
Chiaramente la sostenibilità costa e il prodotto sostenibile avrà un prezzo maggiore del tradizionale ma siamo convinti che il cliente capisca quando questo vuol dire contribuire a sostenere il futuro, rispettando sia il lato economico che quello sociale ed ambientale insieme.
Da tempo abbiamo notato come questa sensibilità sia protagonista di una crescita lenta ma continua, aiutata anche dai nuovi parametri fissati per opere come l’alta velocità e le nuove autostrade. Opere impegnative, con capitolati d’appalto sfidati che sono riuscite a stimolare le piccole e medie imprese richiedendo tassativamente cementi altamente performanti e sostenibili. Penso alla BreBeMi, che abbiamo contribuito a realizzare, o all’autostrada Valtrompia, che stiamo edificando adesso, ma anche ai tracciati ferroviari per l’alta velocità che impongono cementi a maturazione lenta ma resistenti, pozzolanici o particolarmente aggressivi per resistere all’umidità in gallerie. Riuscire a mettere in campo dei mix che rispondano alle prescrizioni è difficile ed è qui dove il supporto tecnico di chi ti rifornisce è essenziale. È in questi contesti che grandi realtà del settore come Heidelberg Materials riescono ad aiutarti a fare il lavoro e portare a casa quel risultato che cantieri di questa natura pretendono.
Il PNRR in questo senso è stato un ulteriore acceleratore, mettendo in campo progetti dagli standard elevatissimi, spingendo molto anche sulla sostenibilità e trasformano la difesa dell’ambiente da tema di pubblicità e marketing, per cercare di vendere, in un reale obiettivo da soddisfare, rispondendo a parametri concreti con scelte precise.
Noi abbiamo deciso di fare della sostenibilità il nostro obiettivo generazionale perché abbiamo maturato il convincimento che sia questa la direzione da tenere, realizzando un nuovo patto con l’ambiente in grado di preservarlo anche per il futuro, per chi verrà dopo di noi. Il dovere di non sprecare le risorse si fa evidente e si declina nei termini del custodire e tramandare ciò che abbiamo ereditato dai nostri padri e che dobbiamo lasciare ai nostri figli.
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