Laureata in Architettura all’Università degli Studi Roma Tre, è attualmente dottoranda presso la School of Advanced Studies dell’Università di Camerino, dove indaga la relazione architettura-arte attraverso lo studio delle mostre di architettura. Dal 2013 scrive di architettura per la carta e per il web. Ha lavorato a progetti editoriali e di comunicazione collaborando con istituzioni come il museo MAXXI e il Lithuanian Council of Culture. Vive a Londra.
Biblioteca degli Alberi, il giardino botanico contemporaneo nel cuore di Milano
Nel settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un programma di azione per le persone, il pianeta e la prosperità, finalizzato a perseguire, in 17 obiettivi e 169 traguardi a essi associati, lo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni – economica, sociale ed ecologica. A questa storica road map per guidare il pianeta lungo la strada della sostenibilità e della resilienza si ispira BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, che ha fatto della cura dell’ambiente il valore fondante della sua ideazione, realizzazione e gestione quotidiana.
Trait d’union tra il nuovo quartiere di architetture verticali di Porta Nuova e il tessuto storico di Isola, con le botteghe e case di ringhiera della tradizione meneghina, la Biblioteca degli Alberi è l’ultimo tassello di una fra le più imponenti operazioni di rigenerazione urbana in Europa. Un polmone verde di 95mila metri quadrati nel cuore di Milano, protagonista dal 2019 di un progetto di partnership pubblico-privata fra il Comune, COIMA e la Fondazione Riccardo Catella, da oltre dieci anni attiva nello sviluppo sostenibile del territorio. «Attraverso un modello di gestione innovativo, BAM offre alla città di Milano un luogo sicuro, pulito e manutenuto, coinvolgendo la comunità nella cura del verde pubblico e in un programma culturale completamente gratuito ispirato alla sostenibilità» racconta l’ingegnere Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale di BAM. «È un progetto sfidante, che a settembre 2019 ho voluto inaugurare con un momento di altissima qualità artistica: il “Back to the City Concert”, un concerto della Filarmonica della Scala a contatto con la natura, per accogliere i cittadini dalla pausa estiva. Un appuntamento che abbiamo portato avanti ogni anno, nel 2020 con la Nona di Beethoven e lo scorso 5 settembre con Stefano Bollani e l’orchestra Verdi e oltre 6.000 persone sui prati del parco ad ascoltare».
Progettato dall’architetta olandese Petra Blaisse, dello studio Inside Outside, la Biblioteca degli Alberi è un esempio unico in Italia di giardino botanico contemporaneo. Ad articolare il disegno del terzo parco pubblico del centro di Milano per estensione, una serie di percorsi lineari che, intersecandosi, tracciano una griglia irregolare di piccole piazze e aree attrezzate, foreste circolari e prati fioriti, oltre a un labirinto e a un laghetto. Una scacchiera verde priva di recinzioni, in cui è custodita una collezione di oltre 100 specie botaniche, 500 alberi e 135.000 piante, di cui 80.000 perenni selezionate dal maestro del giardino spontaneo Piet Oudolf. Oltre a catturare CO2 e migliorare la qualità dell’aria, il sorprendente patrimonio vegetale di BAM arricchisce la biodiversità urbana, creando un ecosistema in cui trovano rifugio insetti impollinatori e uccelli, che lo hanno scelto come luogo di permanenza, sosta stagionale o passaggio migratorio. Un’attenzione alla sostenibilità che si estende a tutti gli aspetti del progetto, dal sistema di irrigazione, alimentato dall’acqua di falda raccolta da 12 pozzi sotterranei, alla scelta dei materiali per le pavimentazioni, forniti da Italcementi insieme a Calcestruzzi. I percorsi sono stati realizzati con calcestruzzo i.design MOSAICO, che coniuga l’estetica con la sicurezza per i passanti; nell’area del labirinto è stata invece adottata la soluzione i.idro DRAIN, formulazione con una capacità drenante 100 volte superiore a quella di una pavimentazione naturale. L’innovativo prodotto non solo rispetta il ciclo naturale dell’acqua ricaricando la falda acquifera, ma combatte anche il fenomeno delle isole di calore, aumentando sensibilmente l’effetto albedo e così riducendo la temperatura al suolo fino al 20% nella stagione estiva.
Un approccio olistico alla sostenibilità, che si riflette anche nella ricca programmazione culturale elaborata Francesca Colombo con il suo team di esperti: «Il programma di BAM nasce attorno al dialogo tra Cultura e Natura, bisogni primari dell’uomo, elementi chiave per lo sviluppo e la rigenerazione di una società. Gli eventi sono creati site-specific per il parco e ideati proprio per celebrare la natura, i suoi ritmi e il suo valore per la città attraverso il linguaggio dell’arte», spiega il Direttore. Aperto a tutta la cittadinanza, il palinsesto dei BAMoments è articolato secondo quattro parole chiave: #openairculture (momenti musicali, performance, letture e teatro), #education (talk e laboratori didattici), #wellness (attività dedicate al benessere e all’esercizio fisico), #nature (passeggiate, talk, workshop e letture botaniche). Un mosaico di esperienze gratuite, per far vivere il parco, seguendo la tradizione nordeuropea, in ogni stagione e condizione climatica. «A BAM scegliamo di festeggiare ogni cambio di stagione con una grande festa, i “BAM Season Days”, ricca di eventi per tutti i target, da mattina a sera», racconta Colombo. «Realizziamo continuativamente workshop per bambini e adulti con lo scopo di far conoscere alla nostra comunità cosa accade in natura in ogni periodo dell’anno. Tutte le ultime domeniche del mese organizziamo una passeggiata per guidare i cittadini alla scoperta delle caratteristiche botaniche e architettoniche del parco. Abbiamo realizzato una performance di danza con i ballerini dell’Accademia della Scala ispirata agli alberi in autunno, un’esibizione al pianoforte con musiche interamente ispirate al tema dell’acqua…».
Inclusivi e innovativi, i BAMoments nascono dalle specificità della Biblioteca degli Alberi per abbracciare, in un’ottica più ampia e internazionale, i principi dell’Agenda 2030 dell’ONU. «Il tema della sostenibilità è sempre al centro di ogni evento che realizziamo», sottolinea l’Ing. Colombo. «Con il programma culturale usiamo il linguaggio potente e universale dell’arte per ingaggiare una community green che si riconosca nel valore della sostenibilità e che lo amplifichi. Stimoliamo noi stessi e gli artisti a riflettere come con la cultura possiamo contribuire ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite». Un impegno che quest’anno ha dato vita al progetto “BAM Forum – dialoghi per l’ambiente”, serie di cinque incontri dedicati all’impronta dell’uomo sull’ambiente, inaugurata dal Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani e conclusasi con l’eccezionale lectio magistralis di Noam Chomsky. Al forum ha fatto poi seguito, in occasione della pre-COP26, la giornata BAM4Climate, organizzata con il patrocinio del MITE.
Alla base della visione del progetto di Fondazione Catella, la volontà di coinvolgere l’intera città di Milano. «La forza di BAM sta proprio nel non limitare le proprie attività ai confini fisici del parco, ma nel fare sì che da ogni progetto nasca una relazione di continuo scambio con il pubblico, con le aziende partner e con le associazioni con cui collaboriamo, che permetta di amplificare i nostri valori, diffondere una cultura della sostenibilità e favorire uno scambio arricchente per tutti». Nei suoi due anni di attività, BAM si è infatti affermato come player culturale, capace di tessere una rete di collaborazioni con più di novanta fra istituzioni e associazioni cittadine, dal Teatro alla Scala alla Casa della Memoria, passando per l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Università degli Studi di Milano, fino alle più piccole realtà di quartiere. «L’attitudine a fare rete non riguarda però solo la progettualità con le altre realtà del territorio», precisa Francesca Colombo, «ma anche la capacità di costruire una forte community sia di persone che di aziende che credono nei valori di BAM e ne sostengono la mission». Per questo è stato inaugurato il programma di tesseramento BAM Friends, a cui hanno già risposto oltre 1.200 fra aziende e cittadini. È proprio dall’ascolto dei bisogni della comunità che si sviluppa la programmazione culturale del parco: «tante sono le iniziative su cui scegliamo di investire al fine di raggiungere tutti i target della popolazione e coinvolgere un pubblico vasto ed eterogeno, arrivando anche alle periferie della città». Basti pensare, oltre alle numerose iniziative pensate ad hoc per le diverse fasce di età e alle attività partecipate realizzate in occasione dei BAM Season Days, al coinvolgimento dei minori a cui è stata concessa la messa alla prova dal Tribunale nel programma di volontariato del parco; o ancora al progetto Radici, che permette ai cittadini di adottare un albero del parco, diventando in questo modo parte attiva nella cura del verde pubblico.
«Con tutto il team di BAM riusciamo ad offrire ai cittadini milanesi un ricco programma culturale con oltre 200 eventi sempre gratuiti ogni anno, e l’ampia partecipazione ci conferma che stiamo andando nella direzione giusta, raccogliendo la fiducia e il sostegno della comunità», prosegue l’Ing. Colombo. Dal 2019 infatti, oltre 67.000 persone hanno partecipato ai 690 eventi offerti dal progetto di Fondazione Catella, attraverso i quali BAM ha stimolato una riflessione su uno o più SDGs per un totale di 727 focus sugli obiettivi dell’ONU. Un impegno che non si è arrestato neanche davanti alla crisi pandemica. In risposta all’emergenza sanitaria scoppiata nei primi mesi del 2020, BAM ha ripensato la sua offerta, prima con una programmazione digitale che ha offerto oltre 50 eventi in streaming e poi sperimentando nuovi format open-air nel rispetto delle misure di sicurezza. Uno sforzo di presenza e di riorganizzazione, che la cittadinanza ha premiato con un totale di 30.834 presenze solo nell’ultimo anno, di cui oltre 7.000 bambini. E che pone solide basi per il futuro del parco: «L’anno appena trascorso ci ha confermato quanto Natura e Cultura siano elementi imprescindibili per l’uomo, e BAM continuerà a porre al centro della propria programmazione la valorizzazione di questo binomio. Abbiamo capito quanto fondamentale sia condividere esperienze anche dal vivo, e nel 2022 investiremo in progetti culturali innovativi per riuscire a connettere in sicurezza le persone grazie all’esperienza artistica».
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