Fabrizio Baleani si laurea in Filosofia all'Università di Macerata e si diploma al Master per l’Informazione Culturale promosso dall'Università di Urbino e dal Centro europeo per l'Editoria. Giornalista, ha scritto per service editoriali, radio, testate. Si occupa di contenuti editoriali e relazioni con i media per la società di comunicazione LOV.
Qual è il rapporto tra ricerca e impatto sociale delle innovazioni tecnologiche?
«È un rapporto diretto che non fa sconti. Negli ultimi sessant’anni abbiamo assistito a un’accelerazione rapidissima della tecnologia in ogni campo. Le sfide di oggi sono epocali e complesse: dall’ambiente all’intelligenza artificiale. Elon Musk e una sessantina di altri firmatari hanno chiesto a Open AI di sospendere le sperimentazioni di Chat GPT per almeno sei mesi… temono conseguenze ingestibili. Un rischio che è reale. Lo sviluppo tecnologico non solo è veloce, ma va guidato, va anticipato. Certamente non possiamo arroccarci su posizioni luddiste ma, altresì, nemmeno sottovalutare le implicazioni etiche e gli impatti sociali della tecnologia. E potrei continuare con altri esempi. Al Politecnico abbiamo inserito corsi di filosofia e di etica della scienza all’interno delle lauree magistrali di ingegneria e nei corsi di dottorato. Vogliamo che chi progetta la tecnologia ne sia responsabile, capisca esattamente a cosa va incontro. Abbiamo, inoltre, aperto un Centro di Technology Foresight per identificare i trend di sviluppo futuro delle tecnologie divenendo un punto di riferimento per chi affronta percorsi di innovazione, siano esse imprese o enti pubblici. Devo però affermare, ed è importante sottolinearlo, che la ricerca e la tecnologia possono fare molto per migliorare la vita delle persone. Hanno un impatto significativo in tanti ambiti. Penso alle biotecnologie, alla stampa 3d di tessuti organici, per esempio. Penso, altresì, a motori meno inquinanti, a edifici che consumano meno. Penso alla chimica verde, al tema del riciclo. Ai nuovi materiali… In tale direzione di responsabilità sociale si è mosso il Politecnico di Milano negli ultimi anni. Ed è in questa chiave “sostenibile” che stiamo definendo le azioni del Piano Strategico. Abbiamo una grande responsabilità e vogliamo portarla avanti fino in fondo».