Se si investe è perché si pensa al futuro. La sostenibile concretezza del Gruppo Capuano

12 Giugno 2023

La nostra è una impresa familiare con una storia che nasce a Bacoli, in provincia di Napoli, dove abbiamo ancora la sede amministrativa e dalle cui finestre all’orizzonte si stagliano Capri, Procida, Ischia e il profilo della penisola di Sorrento. Mio nonno, di cui eredito il nome, negli anni Settanta ha creato quest’azienda di cui è tuttora amministratore unico e dove lavorano adesso anche i suoi tre figli e nipoti. La sua esperienza, unita all’innato istinto e alla lungimiranza negli investimenti, ci ha consentito nel tempo di espanderci e farci un nome, quello dei Capuano, che da queste parti, posso affermare con orgoglio, è riconosciuto da tutti nel settore come sinonimo di serietà, qualità e rigore nel lavoro. A partire dai direttori responsabili in cantiere fino all’autista di autobetoniera chiamato a trasportare il nostro prodotto.

La storia della nostra azienda nasce cogliendo l’occasione del boom edilizio degli anni 60-70 quando mio nonno, partito da manovale, all’epoca titolare di un’impresa edile individuale era riuscito a fare il salto di qualità aprendo un impianto di betonaggio per servire la Dalmine di Torre Annunziata, comincia ad allargare il suo raggio d’azione comprando nuovi terreni e costruendo prima un impianto più grande cui seguì l’acquisto di una prima cava e poi degli impianti per la produzione di conglomerati bituminosi. Tutti i suoi tre figli oggi lavorano in azienda. Mio padre come responsabile della manutenzione di macchine e impianti, mia zia, avvocato, si occupa degli aspetti legali e contrattuali mentre lo zio più piccolo, che è ingegnere, si occupa delle operazioni di cava e dei nuovi impianti da istallare, del controllo qualità e produzione di tutti gli impianti. Io invece mi occupo di business development, controllo di gestione e sono impegnato in parte anche sul commerciale. La famiglia però è ampia e ci sono anche cugini pienamente coinvolti nella macchina aziendale.

Possediamo due impianti di conglomerati bituminosi e tre impianti di betonaggio per la produzione di calcestruzzo a Torre Annunziata, a Giuliano in Campania e uno a Mignano Montelungo vicino Caserta, grazie al quale abbiamo servito il cantiere dell’Alta Velocità Roma-Napoli.

Nuovo impianto di betonaggio a Torre Annunziata

A questi si affiancano la proprietà di due cave a Coreno Ausonio e a Rocca D’Evandro. A Coreno, in provincia di Frosinone, caviamo materiali calcarei destinati quasi completamente agli impianti di betonaggio e conglomerati bituminosi per nostro consumo aziendale, secondo un’ottica di forte integrazione verticale e per essere anche più precisi sulle ricette dei conglomerati. A Rocca D’Evandro, in provincia di Caserta, abbiamo invece una cava di basalto, una roccia vulcanica utilizzata per la realizzazione di conglomerati bituminosi per asfalto di tipo specialmente drenante e per il ballast, pietrisco per uso ferroviario soprattutto per i binari per l’Alta Velocità. Questo materiale assicura infatti più sicurezza e durata grazie a durezza e resistenza maggiori.

Cava di basalto a Rocca D’Evandro

Quando mio nonno prese questa cava, a fine anni Ottanta, la tenuta nella sua totalità era di trecento ettari, caratterizzata da terreno vulcanico e con la presenza di piccoli boschi e aree naturalmente vocate per la coltivazione a uliveto e vigneto. Oggi noi stiamo attuando politiche per preservare le aree boschive e migliorare la qualità dei substrati dei terreni da coltivare come da linee guida per il risanamento ambientale, e nel contempo dal 2002 abbiamo adibito parte della tenuta alla coltivazione di ulivi e viti con una azienda agricola e vitivinicola ad hoc che ha iniziato vinificando per uso familiare e dal 2010 siamo presenti ogni anno a Vinitaly con una produzione di circa 450mila bottiglie all’anno tra etichette di rossi, bianchi e spumanti. Quando si viene da queste parti è davvero difficile avere la sensazione di essere in una cava, tanto è verde e rigogliosa la zona.

Cava di basalto a Rocca D’Evandro.jpeg

La nostra area di azione, data la natura dei materiali con cui abbiamo a che fare, calcestruzzo e asfalto, è fortemente limitata dalla logistica e si concentra nelle regioni di Lazio, Campania e Molise, nelle aree collegate alle zone di cava e lavorazione dei materiali. L’attività si focalizza sostanzialmente sulle grandi opere e per questo collaboriamo molto con il settore Pubblico. In questo momento per esempio siamo impegnati nella costruzione di alcune tratte e stazioni della metropolitana di Napoli. Abbiamo già realizzato le stazioni della LINEA 1 Municipio, Duomo, Quattro Giornate, Rione Alto e Salvator Rosa e alcune tratte della futura LINEA 7 che collegherà il campus universitario di Monte Sant’Angelo, ora siamo sul cantiere della stazione Poggioreale – Centro Direzionale che collegherà il centro di Napoli con l’aeroporto. Ragionevolmente tutta la linea verrà ultimata in 3 o 4 anni. Tra i nostri interventi annoveriamo anche la realizzazione del cantiere per l’Alta Velocità tra Roma e Napoli nella tratta da Capua a Cassino e ora stiamo procedendo al rinforzo dei piloni dei viadotti e delle gallerie della Tangenziale di Napoli.

Metropolitana di Napoli

La reputazione è fondamentale per la nostra azienda. Lavoriamo in cantieri di grandi responsabilità, tra metropolitane, Alta Velocità e strade, in un territorio, quello del napoletano e del Sud Italia, segnato dai pregiudizi e per questo riteniamo che, se ami la tua terra essere legali qui è una motivazione in più, uno sprone per fare meglio e dimostrare che si è diversi, migliori di quanto chi guarda da lontano senza conoscere possa pensare.

Gallerie Tangenziale di Napoli

Anche in questo senso mio nonno è stato fondamentale per l’azienda e per tutti noi. È lui che con il suo esempio ci ha insegnato i valori guida dell’azienda. Quelli della qualità e della legalità, della sostenibilità intesa come attenzione concreta non solo per i conti economici ma anche per le persone che lavorano con noi e per l’ambiente, mostrandoci il valore a lungo termine del rispetto della parola data anche quando nell’immediato non sembra economicamente vantaggioso. In Capuano abbiamo circa centocinquanta dipendenti e siamo orgogliosi che tanti siano alla terza generazione. Come io sono il nipote del fondatore, infatti, molti di loro lo sono dei collaboratori che hanno lavorato con mio nonno o mio padre, dimostrando, con la scelta di continuare a lavorare per noi, la validità di questo approccio di serietà con cui si è improntata l’azienda. Alla Capuano diamo ottime possibilità di crescita interna, grazie a corsi di formazione per il personale e al riconoscimento e valorizzazione del talento, della capacità e produttività dei nostri collaboratori incentivando la promozione gerarchica. Vogliamo essere all’avanguardia nel nostro campo e per questo siamo perfettamente consci che gli investimenti sul personale, sulla sostenibilità così come sull’innovazione sono fondamentali.

Viadotti Tangenziale di Napoli

Circa il 15%-20% del nostro fatturato si indirizza in iniziative di formazione, innovazione e più in generale di sostenibilità. In Italia siamo tra i pochi a produrre il calcestruzzo con i mescolatori all’interno di tutti i nostri impianti. Grazie a questo strumento infatti convogliamo, mescoliamo i materiali e scarichiamo il calcestruzzo già pronto direttamente nell’autobetoniera abbattendo del 100% le polveri della produzione e ottenendo un prodotto di qualità, uniformità e longevità molto superiori rispetto a quello ricavato lavorando tradizionalmente. L’operazione ha richiesto un notevole esborso iniziale ma ha davvero migliorato la qualità del prodotto e la sostenibilità ambientale della stessa produzione. Rispetto a una mescolazione in autobetoniera, infatti, dove non si ha il controllo né dell’umidità né della consistenza dell’impasto né della fuoriuscita di polveri durante la preparazione, il mescolatore consente la vigilanza completa delle operazioni tramite sonde e una omogeneità dell’impasto che risulta privo di grumi e sempre uguale, perché premiscelato all’interno dello stabilimento, con performance più elevate. A luglio dello scorso anno abbiamo rinnovato in questo senso anche il sito di Torre Annunziata, inserendo il mescolatore nell’ultimo degli impianti di betonaggio ancora sfornito.

Linea per Sorrento

Lavoriamo incessantemente sulla qualità e sulla sostenibilità della nostra produzione e dei nostri prodotti e per questo ci troviamo davvero bene con Italcementi. Grazie ai suoi prodotti abbiamo potuto mettere a punto ulteriori accorgimenti per migliorare la nostra sostenibilità continuando contestualmente a mantenere gli standard di risultato che vogliamo e che già ci avevano convinto a lavorare con Italcementi prima di scoprire il lato sostenibile dei loro prodotti. In particolare, noi acquistiamo Termocem, un cemento alla loppa d’altoforno che è un sottoprodotto della produzione della ghisa, permette di sviluppare minor calore di idratazione e ridurre le percentuali di clinker nel cemento con una conseguente minore impronta carbonica. Ha una lavorabilità ottima, un ritiro igrometrico ridotto e resistenze alla compressione molto buone. Lo usiamo soprattutto nell’impianto di Torre Annunziata che serve i lavori in Costiera, luoghi difficili da raggiungere per cui le caratteristiche di questo cemento nel tempo ci aiutano molto nelle nostre forniture.

Il nostro rapporto con Italcementi è pluridecennale, cresciuto sull’apprezzamento non solo dei loro prodotti, del livello di qualità e omogeneità delle loro forniture che ci permette di rispondere alla nostra vocazione di lavorare con alti livelli di qualità, ma ci ha conquistato soprattutto, pensando alla nostra storia aziendale, la loro disponibilità a sperimentare e testare i materiali per le esigenze più diverse senza spaventarsi di fronte a sfide d’innovazione e dimostrando sempre competenza all’altezza delle richieste. In particolare, ho in mente un episodio che ha coinvolto mio nonno negli anni Duemila quando la Capuano stava lavorando in cantieri per l’Alta Velocità. Durante la fase dei getti per delle travi molto grosse, questi getti massivi sviluppavano un calore talmente forte che con il cemento calcareo Portland, usato in quell’occasione, si erano verificati grossi problemi di ritiro igrometrico, ovvero un accentuato ridimensionamento del calcestruzzo in stagionatura che creava fessurazioni nelle travi compromettendone la stabilità. Mio nonno immaginò si potesse sostituire il Portland con il cemento d’altoforno 32,5, percepito nel settore come meno performante e quindi scartato all’inizio del cantiere. Grazie alla sua esperienza pregressa nello stabilimento siderurgico di Bagnoli invece, mio nonno sapeva che quel tipo di cemento sviluppava meno calore del Portland e lo identificò come possibile soluzione. Per testare la validità della sua ipotesi coinvolse Italcementi e si confrontò con i suoi tecnici arrivando a far riconoscere la sua scelta come standard per i lavori dalla stessa Italferr, l’azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane che si occupa dei canteri dell’Alta Velocità, che lo utilizzò poi anche per altri siti. La nostra collaborazione con Italcementi nasce proprio in quegli anni e la grande vocazione alla ricerca che la contraddistingue ne fa oggi ai nostri occhi il punto di riferimento per raggiungere obiettivi su opere specifiche.

Viadotti Tangenziale di Napoli

Metropolitana di Napoli

Dallo scorso anno, grazie all’acquisto di Termocem, siamo parte di eco.build club, una community dove mi auguro ci possano essere occasioni di confronto sul tema della sostenibilità con colleghi del settore, momenti che reputo importanti per il reciproco arricchimento professionale. Tutti noi, credo, siamo consci che il nostro settore ha un impatto ambientale così come sappiamo che ci sono margini di miglioramento e ci stiamo impegnando in questo senso. L’accorciamento della filiera o l’uso di cementi sostenibili rientrano in questa prospettiva di azioni concrete di miglioramento della nostra impronta carbonica. Siamo convinti che investire e innovare siano l’unico modo di pensare davvero al futuro. L’unico che sulla lunga durata è in grado di dare risultati concreti e duraturi. Per noi e per le generazioni a venire.

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Antonio Capuano

Classe 1990 e terza generazione della famiglia Capuano, dopo la Laurea Magistrale in Scienze Economiche Applicate presso l’Università di Siena muove i primi passi lavorativi in ambito finanziario in uno dei principali gruppi bancari europei, nel 2017 decide di tornare a lavorare per il gruppo aziendale fondato da suo nonno occupandosi di Business Development. Dal background internazionale ha una personalità dinamica e curiosa. Innovazione e reputazione del brand di famiglia sono le stelle polari del suo attuale percorso professionale.