Laureata in economia e commercio all’Università Cattolica di Milano, è giornalista professionista dal 2004. Nei primi anni della sua carriera ha lavorato per tv locali e nazionali sviluppando le tecniche video. Successivamente, ha collaborato con differenti testate online e agenzie di comunicazione specializzandosi nel linguaggio SEO. È esperta in temi economici, legali e immobiliari, con particolare focus sui nuovi modelli produttivi sostenibili. Le sue passioni? Il pianoforte e i puzzle.
Cronoprogramma PNRR: focus su Missioni, edilizia scolastica e piste ciclabili
Dopo aver incassato la settima rata del PNRR del valore di 18,3 miliardi, l’Italia punta a ottenere in tempi brevi anche l’ottava, del valore di 12,8 miliardi. La domanda è già a Bruxelles che attende i dati che dimostrino il raggiungimento di 40 obiettivi entro il primo semestre dell’anno, distinti in 28 target e 12 milestone. Solo dopo sarà effettuato il versamento dell’ottava rata che porterà la somma ricevuta dal nostro Paese a quota 153 miliardi, il 79% della dotazione finanziaria complessiva che è di 194,4 miliardi. Ma, ad oggi, quanti soldi ha investito davvero l’Italia?
In base ai dati aggiornati al 31 marzo 2025, i pagamenti effettuati per i progetti ultimati e in corso sono stati 64,37 miliardi di euro, ovvero il 33,11% dei 194,4 miliardi di euro. Il restante 66,89%, ovvero 130,03 miliardi di euro circa, rappresenta lo stanziamento ancora da utilizzare. Ma il tempo a disposizione è poco: il PNRR terminerà tra appena un anno, il 30 giugno 2026, a meno di proroghe. Significa che da qui ai prossimi 12 mesi l’Italia dovrà correre per approvare progetti, aprire cantieri, rendicontare le spese. E il settore nel quale è davvero indispensabile non perdere tempo è proprio quello dell’edilizia perché in questa industry servono mesi se non anni per realizzare opere complesse.

Roberto Conte, Pista Ciclabile Parco Lavino, Scafa (PE)
L’andamento del cronoprogramma nelle diverse Missioni
Il PNRR insegna che non necessariamente la Missione che ha ottenuto più soldi, e quindi che potrebbe essere considerata “più strategica” per la crescita dell’Italia, sia anche quella che registra il miglior risultato in termini di finanziamenti assegnati ai progetti. Ad esempio: la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” è quella che ha la dotazione finanziaria più elevata: 55,3 miliardi (dai 59,33 post revisione del piano nel 2023), ma quelli investiti sono solo 19,25, il 34,66%.
Viceversa, la Missione 1, “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, pur avendo una dotazione inferiore, 41,37 miliardi, presenta un avanzamento dei pagamenti dei progetti pari a 20,08 miliardi di euro, il 48,54%. Lo stesso vale per la Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”: ha una dotazione di 23,74 miliardi, ma registra pagamenti per 9,7: il 40,86% del totale.
Male la Missione 4, “Istruzione e ricerca”, che presenta pagamenti pari al 28,62%: dei 30,05 miliardi a disposizione ne sono stati spesi solo 8,6. Ancora peggio la Missione 5, “Inclusione e coesione sociale”: dei 16,92 miliardi solo 3,5 sono stati investiti, il 20,69%. L’8,04% di tutti i fondi del PNRR, circa 15,63 miliardi di euro, sono destinati alla Missione 6 “Salute” che ha una percentuale di pagamenti ancora più bassa, 19,26%, pari a 3,01 miliardi. Infine, la Missione 7 “RepowerUE”, introdotta con la modifica del Piano del 2023: vale 11,18 miliardi di euro, ma i versamenti effettuati si limitano ad appena 201 milioni, l’1,8%.

Focus sull’edilizia scolastica nel PNRR
Vediamo nel dettaglio una delle Missioni che destina fondi al settore dell’edilizia, quello dedicato all’edilizia scolastica. Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono molto impegnativi. Ecco quelli principali:
- Costruzione di nuove scuole.
- Creazione di nuovi posti per gli asili nido.
- Realizzazione di nuove mense scolastiche.
- Potenziamento delle strutture sportive scolastiche.
- Messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.

Roberto Conte, Scuola Secondaria di Primo Grado di Dro (TN)
Partendo dal primo punto, l’investimento previsto nel PNRR è l’M2C3 – 1.1 “Costruzione di nuove scuole mediante la sostituzione di edifici”. A tale target erano stati stanziati inizialmente 800 milioni di euro, ma con la rimodulazione del Piano la cifra è salita a 1,006 miliardi di euro. L’obiettivo è sostituire progressivamente parte del patrimonio edilizio scolastico e creare strutture moderne e sostenibili. Più nello specifico, la misura in questione prevede la costruzione di almeno 400mila metri quadri di nuove scuole, che consumeranno almeno il 20% di energia primaria in meno rispetto al limite previsto per gli edifici a energia quasi zero. Ad oggi sono stati aggiudicati tutti gli appalti pubblici legati all’investimento e il completamento dei lavori è previsto entro il 31 marzo 2026. Degli 1,006 miliardi stanziati, però, soltanto 251 milioni sono stati pagati per progetti ultimati o in corso; i restanti 755 milioni, il 75,05%, sono destinati ai progetti ancora da avviare.
La misura M4C1 – 1.1 “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia” è stata concepita per incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro permettendo loro di conciliare meglio vita familiare e vita professionale. In questo caso la dotazione finanziaria è scesa dai precedenti 4,60 miliardi di euro ai 3,24 circa attuali. Sono scesi, di conseguenza, anche i nuovi posti scolastici programmati per la fascia di età dagli 0 ai 6 anni: dagli iniziali 264.480 agli attuali 150.480. Anche in questo caso, i cantieri devono accelerare: dei 3,24 miliardi disponibili ne sono stati spesi solo 1,01 miliardi (il 31,17%), mentre i restanti 2,23 miliardi devono essere ancora erogati.

Roberto Conte, Asilo Nido di Rapolla (PZ)
Tempi stretti anche per l’investimento M4C1 – 1.2 “Piano di estensione del tempo pieno e mense”. L’obiettivo è quello di costruire o riqualificare almeno mille strutture per favorire il tempo pieno a scuola e l’apertura degli istituti anche oltre l’orario scolastico per le attività extracurricolari. Entro la fine di quest’anno dovrebbero essere terminate tutte le opere edilizie, mentre il 30 giugno 2026 è prevista l’effettiva messa in funzione dei refettori. Qui il condizionale è d’obbligo dato che la tabella di marcia è molto in ritardo: entro il terzo trimestre del 2023 si sarebbero dovuti aggiudicare tutti i bandi, ma il milestone non è stato centrato e dello stanziamento previsto di 1,07 miliardi di euro sono stati versati circa 171 milioni, pari al 15,98%.
Di sport si occupa, invece, l’investimento M4C1 – 1.3 “Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola”, che vale 300 milioni. L’obiettivo della misura è potenziare e creare nuove strutture sportive per contrastare la dispersione scolastica e il potenziare l’attività sportiva. Si devono realizzare o riqualificare almeno 230.400 metri quadrati di aree sportive. Gli appalti sono stati tutti aggiudicati, ma al momento sono stati erogati solo 83,26 milioni di euro, pari al 27,75% del totale.
Sempre entro i prossimi 12 mesi bisognerà anche ultimare la riqualificazione dell’edilizia scolastica attraverso la ristrutturazione o la ricostruzione di almeno 2.600.000 metri quadrati degli istituti. Si tratta dell’investimento M4C1 – 3.3 “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica” che ha visto aumentare i fondi da 3,90 miliardi di euro a 4,40 miliardi circa dopo la rimodulazione del PNRR. Questa è la misura che vede la percentuale più elevata nel rapporto tra pagamenti effettuati e dotazione complessiva: dei 4,40 miliardi a disposizione, infatti, quasi 1,75 sono già stati versati, circa il 39,77%.

Roberto Conte, Scuola Primaria "Piazza del Galdo", Mercato San Severino (SA)
Focus sulle piste ciclabili nel PNRR
Anche sul fronte del rafforzamento della mobilità ciclistica occorre accelerare. L’investimento iniziale M2C2 – 4.1 “Rafforzamento della mobilità ciclistica”, è stato suddiviso in due parti: ciclovie turistiche e ciclovie urbane. È stata, inoltre, ridotta la dotazione che è passata da 600 milioni a 466 (266 per le piste turistiche e 200 per quelle urbane e metropolitane). Questa misura ha come obiettivo quello di realizzare almeno 565 km di piste ciclabili metropolitane e almeno 746 km di ciclovie turistiche. Le piste ciclabili metropolitane, inoltre, devono essere sviluppate in almeno 40 aree metropolitane o città che ospitano università.
A differenza di altri investimenti, tale missione ha già superato un primo step. Entro fine dicembre 2023 dovevano essere realizzati 200 km di piste urbane, mentre a oggi i chilometri sono 53 in più, 253,06 per l’esattezza. Sul piano degli stanziamenti utilizzati, risultano 49,46 i milioni versati per progetti ultimati e in corso per le piste turistiche e 53,27 milioni quelli per quelle urbane. In termini percentuali, l’avanzamento dei lavori risulta pari al 18,59% per le prime e del 26,64% per le seconde.

Roberto Conte, Pista ciclabile di Palazzolo Acreide (SR)
È evidente, dunque, come il cronoprogramma del PNRR evidenzi un percorso complesso, ancora in salita, dove il ritmo di spesa e di realizzazione dei progetti deve accelerare se si vogliono raggiungere tutti gli obiettivi. E, visti i numeri, i prossimi 12 mesi saranno decisivi.
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