Dopo gli studi di ingegneria a Roma ritorna nell’azienda di famiglia dal 2010, cercando innovazione e qualità, a tutela e sviluppo del bellissimo territorio che li ospita. Ad oggi occupa la carica di Amministratore Delegato del CDA.
Sapersi raccontare per catturare l’interesse delle nuove generazioni: la ricetta di Rosato Calcestruzzi
Mi chiamo Augusto Rosato e rappresento la terza generazione della famiglia Rosato, siamo originari di Castelforte e qui lavoriamo nel settore delle costruzioni dagli anni Sessanta. Il primo è stato mio nonno Pasquale, che iniziò l’attività insieme ai suoi due fratelli Augusto e Cirillo con una ditta di autotrasporti di materiale edile. Purtroppo, il sogno di Pasquale si interruppe bruscamente con la sua morte. Augusto e Cirillo, insieme a mio padre Gennaro, passato il tempo di lenire un dolore così grande, portarono a compimento la sua intuizione riconvertendo l’azienda di trasporti in quella di produzione di calcestruzzo preconfezionato. Si iniziò con il movimento terra ma decisivo fu il tremendo terremoto in Irpinia che si verificò a fine novembre 1980. Il sisma avvenne tra la Campania e la Basilicata, soprattutto nelle province di Avellino, Salerno e Potenza. In quell’occasione vennero distrutti oltre 20 mila abitazioni e altre 500 mila subirono danni molto gravi, la portata dell’evento fece prendere coscienza nella maniera più dolorosa alla popolazione e agli amministratori dei limiti del laterizio, usato fino ad allora per costruire, spingendo il mercato a chiedere edifici antisismici. Mio padre e i miei zii videro allora che si stava concretizzando un’opportunità nel settore e investirono nel calcestruzzo, abbracciando una tecnica costruttiva nuova e molto più sicura di quelle precedenti aspettandosi che questa scelta avrebbe dato la possibilità all’azienda di crescere e di diventare una grande e solida realtà imprenditoriale del Lazio. Il primo impianto nacque a Castelforte, in provincia di Latina, un luogo geograficamente ottimale tra Roma e Napoli, e a questo impianto si sono aggiunti nel tempo quello di Formia e quello di Gaeta, rispettivamente risalenti all’inizi e alla fine degli anni 90.
Siamo strutturati per monitorare la qualità non solo del ciclo produttivo, automatizzato e moderno, ma di tutta quanta la gestione aziendale. Dalla selezione delle migliori materie prime alla costante formazione dei nostri dipendenti fino all’utilizzo di mezzi di trasporto di proprietà per gestire al meglio la clientela e le sue esigenze. Questo livello di qualità ci ha permesso in quarant’anni di partecipare per l’ottanta-novanta percento all’urbanizzazione del nostro territorio ed è frequente incontrare qualcuno della zona che ci ricordi per aver dato un valido contributo nella costruzione della propria abitazione.
Sono orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto, dal porto commerciale di Gaeta, curato interamente da noi, a noti centri commerciali, alle strutture pubbliche fino alle varie lottizzazioni residenziali, definite “casa” anche per amici e clienti. La nostra attività, nonostante la distanza e le difficoltà tecniche connesse, si estende anche oltre la costa, fino all’isola di Ponza, imbarcando automezzi sui traghetti. In questo fine 2024 stiamo collaborando allo smantellamento della Centrale Nucleare del Garigliano, che dovrà diventare un planetarium. È un ottimo risultato per la nostra azienda in quanto nonostante i severi controlli a cui siamo costantemente sottoposti, siamo gli unici fornitori di calcestruzzo all’interno della Centrale. Basti pensare che il primo getto massivo risale al 2010 e l’ultimo soltanto al mese scorso. I responsabili della Centrale controllano sistematicamente ciascun passaggio della produzione del nostro calcestruzzo e per noi superare ogni test è fonte di grande orgoglio perché dimostra l’eccellenza del nostro materiale, utilizzato per un fine così delicato e rischioso.
Riteniamo la qualità aziendale quale fondamento per un’impresa di eccellenza e questa nostra attitudine ci ha portati, fin da tempi in cui non ne era prevista l’obbligatorietà, a dotarci di certificazione ISO 9001, volta alla soddisfazione del cliente oltre che alla certificazione FPC, il controllo permanente del processo di produzione.
Sono entrato nella Rosato Calcestruzzi dopo i miei studi di ingegneria a Roma ma in questa azienda ci sono letteralmente cresciuto, passandoci le estati e vedendo fin da piccolo, con i miei occhi, la passione e l’impegno di tutti. Ognuno della famiglia ha dato il massimo per la crescita e il consolidamento dell’azienda interessandosi personalmente a ogni aspetto della gestione, dalla produzione all’amministrazione, cercando sempre di coadiuvare al massimo i dipendenti e di soddisfare insieme le varie esigenze della clientela. Ciò ha permesso di stabilire un clima familiare con tutti e spesso si finisce la giornata in un momento conviviale. Un bel clima sul posto di lavoro rende tutto un po’ meno pesante e aiuta lo spirito. Per questo nella Rosato Calcestruzzi abbiamo mantenuto una tradizione iniziata tanti anni fa con mio zio Cirillo, il cosiddetto “Pranzo di Carnevale”. Lo organizziamo da sempre insieme a tutte le persone con cui lavoriamo e le loro famiglie, dai collaboratori ai nostri fornitori, compresa Italcementi i cui rappresentanti abbiamo avuto come graditi ospiti più volte. Si allestiscono i tavoli nell’officina dell’azienda, che viene accuratamente pulita per l’occasione, e il pranzo viene preparato insieme ai nostri dipendenti, dalla cucina fino all’allestimento del tutto. Abbiamo iniziato con due panche e dieci persone, ad oggi siamo arrivati a un evento da circa sessanta partecipanti.
Il nostro ambiente di lavoro è molto sano e chi vi lavora ne ricava soddisfazioni, perciò penso che la poca attrattività che il nostro settore sta esprimendo sia dovuta alla scarsa conoscenza dell’importanza del calcestruzzo nella nostra società. Il calcestruzzo è un materiale che può assumere molteplici forme ed essere usato per più scopi. Quando impari a conoscerlo riesci a utilizzarlo con professionalità al meglio e in ogni ambito. È un materiale con una duttilità tale da renderlo adatto alle esigenze di ogni professionista, da quella estetica a quella strutturale, dando un contributo fondamentale anche alla sostenibilità delle opere.
Credo che la sfida di oggi per rendere più strategico il nostro settore e il nostro prodotto sia quella di far conoscere ai giovani cosa significa produrre “calcestruzzo” ed è per questo che dal 2018 in azienda abbiamo deciso di effettuare un restyling del logo, del sito internet aziendale, ma soprattutto abbiamo inaugurato i nostri canali social Facebook e LinkedIn, proponendo una nuova immagine della società. Sfruttando come sfondo per la nostra comunicazione i bellissimi paesaggi in cui ci troviamo a operare, tra Sperlonga, Gaeta sino alla costa campana, tra il mare e le montagne, smontiamo l’idea di un lavoro “grigio” o ripetitivo, constatando come più di una persona si sia complimentata.
Come soci dell’ATECAP organizziamo convegni per far conoscere e rispettare le regole di produzione e trasporto del calcestruzzo,incontri con professionisti e professori per far capire la professionalità del nostro settore e le competenze necessarie. I nostri convegni sono tutti accreditati all’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti, sono sempre molto partecipati e apprezzati, tanto che veniamo sollecitati a organizzarne altri nelle province di Frosinone e Latina. Nel 2018 abbiamo tenuto il primo, sul controllo del processo di produzione del calcestruzzo, e altri successivi sulle innovazioni tecniche in ambiente marino e sulla stampante 3D per calcestruzzo. L’ultimo in ordine di tempo, di pochi mesi fa, lo abbiamo organizzato insieme a Heidelberg Materials sulla scelta del calcestruzzo sostenibile e i diversi generi oggi a disposizione.
Personalmente la mia esperienza con Heidelberg Materials inizia nel 2015 quando ancora erano Italcementi, visitando la cementeria di Colleferro in provincia di Roma, nostra storica fornitrice. Fu allora che, conoscendo un chimico che si occupava di calcestruzzo, vidi per la prima volta come gestivano la produzione e la sicurezza di questo materiale. Nel 2022 visitai anche la sede di allora al Kilometro Rosso di Stezzano, a Bergamo, dove ho potuto constatare il livello di innovazione applicata e vedere attrezzature all’avanguardia. Con i rappresentanti di Heidelberg Materials abbiamo da sempre un’intensa collaborazione, ci confrontiamo spesso in occasione di progetti particolari, per noi avere buoni rapporti, umani e professionali è fondamentale. Nell’ultimo anno in azienda abbiamo affrontato una ristrutturazione volta all’innovazione e alla crescita, dotandoci di un piano quinquennale mirato anche e soprattutto a rinnovare il parco mezzi con macchine a bassa emissione di CO₂ e iniziando a produrre calcestruzzo con aggregati riciclati. Noi di Rosato Calcestruzzi siamo convinti che l’innovazione e la sostenibilità siano le linee guida da seguire per far progredire il nostro Paese e tutelare al meglio questo bellissimo territorio. Siamo particolarmente consapevoli della responsabilità che il nostro operato ha nei confronti dell’ambiente e questa responsabilità ci sprona a dare sempre il massimo nella nostra attività.
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