<p style="font-weight: 400;">Laureata in Scienze Politiche, ha conseguito un master in Comunicazione e marketing politico e istituzionale alla LUISS Guido Carli di Roma. Giornalista, lavora nell'ambito della comunicazione e della consulenza editoriale.</p>
Harpaceas: partner digitali per un mondo delle costruzioni sostenibile
La sostenibilità è la sfida attuale più grande. Il cemento è un materiale sostenibile. Costruire significa oggi anche preservare l’ambiente e il futuro. Sono affermazioni figlie di una consecutio temporum che trova nell’innovazione del mondo delle costruzioni la sua proposizione reggente. Harpaceas segue questo “ordine dei tempi”. Nata a Milano nel 1990, supporta la filiera delle costruzioni nell’adozione di un approccio avanzato nei processi di realizzazione delle opere, e lo fa sostenendo uno sviluppo sostenibile delle stesse. Fabrizio Ferraris, Partner e Head of Marketing & Communication del gruppo racconta il lavoro e lo sviluppo costante di nuove tecnologie volte a soddisfare le esigenze e i cambiamenti del mercato, attento oggi più che mai a diktat come sostenibilità e sicurezza. Parliamo di software BIM per la gestione delle informazioni, della creazione di digital twin, IoT e intelligenza artificiale: mondi non più paralleli ma realtà concrete anche all’interno del settore.
Ormai da oltre 30 anni siete partner tecnologici per il mondo delle costruzioni. Qual è il ruolo fondamentale del cemento e del calcestruzzo in questo settore? Come si sta evolvendo questo ruolo con l’avanzare delle tecnologie e delle pratiche innovative?
«Si può dire che il cemento sia stato il materiale che ha costruito l’Italia, e il settore si confronta quotidianamente con questa realtà. Nella sua storia ha avuto un’evoluzione incredibile, tanto che oggi esistono soluzioni tecnologiche di calcestruzzi estremamente raffinati e moderni che affrontano le sfide più attuali, su tutte la sostenibilità. Arrivare ad affermare che il calcestruzzo è effettivamente un materiale sostenibile non è più una frase forte: è la rivoluzione più interessante che i produttori di calcestruzzo hanno e stanno portando avanti. Strumenti come l’intelligenza artificiale, il digital twin e soprattutto il mondo dell’IoT (Internet of Things) si connettono al ruolo e alle sfide di cui si sta facendo carico questo materiale. Esempio pratico e semplice che va in questa direzione è lo sviluppo di sensori all’interno di strutture in cemento che favorisce la vita delle stesse e ne previene il degrado, coniugando così nuove tecnologie ma anche sostenibilità».
In che modo allora la digitalizzazione sta cambiando il modo di progettare e gestire i progetti? Quali sono i vantaggi che ne derivano?
«È un’altra di quelle rivoluzioni con effetti dirompenti all’interno del mondo delle costruzioni, un mondo contraddistinto, a ragione, da elementi di manualità e parcellizzazione del lavoro, che altrettanto a ragione ne hanno dato una connotazione valoriale particolarmente umana. Eppure oggi la digitalizzazione trova il suo spazio, raccogliendo sfide importanti, sempre più internazionali e con investimenti ingenti, trasformando il modo di lavorare di chi progetta e costruisce. Come azienda ci siamo orientati per essere solutions integrator, integratore di soluzioni. Abbiamo adottato strumenti – parliamo di software – in grado di porre a terra questo tipo di cambiamento. Avviene sia nel campo della progettazione ma anche in fase di costruzione: andare a digitalizzare un cantiere infatti è un’altra importante sfida. Sempre per portare esempi pratici, il mercato offre oggi soluzioni che permettono un lavoro in cantiere senza più l’uso della carta, e tutto ciò grazie a modelli digitali visualizzabili attraverso un casco di protezione dotato di occhiali con realtà mista, come Trimble XR 10 con Hololens®, un dispositivo che Harpaceas distribuisce in Italia. Andando ancora oltre, anche questo mondo si è confrontato con la gestione di un dato che diventa protagonista. Si tratta di dati che riguardano l’intera filiera che, se digitalizzata, riesce a restituire informazioni, come possono essere le classi del calcestruzzo utilizzato, consultabili in qualsiasi momento».
Quali sono le innovazioni tecnologiche che ritenete avranno il maggiore impatto nel mondo delle costruzioni nei prossimi anni?
«Sicuramente l’intelligenza artificiale e l’IoT sono i due player che andranno a rivoluzionare nella maniera più profonda il settore. Ma ci sono anche le cosiddette tecnologie field, ossia quelle che riguardano la gestione dell’assistenza sul campo. Si tratta di una serie di strumenti progettati per migliorare i processi operativi in cantiere, come software di gestione, app per dispositivi mobili, dispositivi indossabili, e anche droni. Alcune di queste tecnologie sono già presenti ma andranno sempre di più a svilupparsi e integrarsi con il lavoro dell’uomo. Realtà mista e realtà aumentata in cantiere possono ad esempio diventare complementari e necessari in un’ottica di sicurezza e verificabilità delle informazioni. Altra innovazione riguarda poi un tool particolarmente conosciuto nel settore del gaming: il digital twin, in questo caso però legato alla progettazione e costruzione di un edificio. Il gemello digitale amplia infatti il modo di verificare e analizzare nel profondo il suo gemello fisico, diventando un alleato importante, ad esempio in un progetto di recupero e restauro».
Tornando alla verificabilità delle informazioni il mondo delle costruzioni può trovare spazio anche all’interno della rete informatica della blockchain. In che modo?
«La blockchain è ancora per molti un grande mistero, ma in realtà soprattutto nel mondo delle costruzioni questa si candida per dare un valido supporto per automatizzare e “notarizzare” la mole di documentazione che contraddistingue il settore, con lo scopo di aumentarne la produttività e garantirne l’integrità. Insieme a una startup dell’Università di Ferrara abbiamo costituito InnovationChain, società che si occupa di questi temi. L’utilizzo della blockchain consente una modalità di gestione sicura e tracciabile di tutti i processi digitali che intervengono dalla fase di progettazione alla fase di manutenzione. Esempio pratico può riguardare l’aspetto contrattualistico che viene verificato e approvato attraverso l’uso di sistemi di blockchain con il conseguente vantaggio di sicurezza del dato e della sua stessa trasmissione».
Con l’aumento della consapevolezza ambientale, come affrontate le sfide legate alla sostenibilità nel settore delle costruzioni?
«Nel nostro caso la sostenibilità è una scelta consapevole e la ricerchiamo a più livelli: economico, sociale e ovviamente ambientale. Come azienda di servizi non abbiamo un impatto diretto in questo senso, ma ci impegniamo a mettere in campo soluzioni di sensibilizzazione per aumentare la sostenibilità all’interno del mondo delle costruzioni, in particolar modo verso le infrastrutture. I lavori e gli approfondimenti svolti fino a qui, sono tutti volti a una “digitalizzazione-sostenibile” e a una “sostenibilità-digitale”. Mi fa piacere ricordare qui che recentemente Harpaceas ha rilasciato il suo secondo Report di Sostenibilità. Questo documento illustra l’impegno di Harpaceas nel perseguire, come ribadisco, la sostenibilità su tre fronti fondamentali: economico, ambientale e sociale».
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