Giornalista professionista freelance, ha collaborato con Ansa, QN-Il Giorno e con Wired Italia. Scrive di economia, digitale e sostenibilità, affiancando uffici stampa e agenzie di comunicazione come copywriter e consulente editoriale sui temi della trasformazione digitale e della transizione ecologica. Ha una laurea di secondo grado in Comunicazione all’Università degli Studi di Milano, città dove risiede, e ha conseguito un master in Giornalismo presso l’Università Cattolica.
Da Italcementi a Heidelberg Materials: il nuovo brand si presenta a MADE expo
Uno stand ampio e luminoso con i prodotti più innovativi in mostra, un grande display con i numeri della sostenibilità, un team di manager aziendali pronti a rispondere a ogni domanda dei visitatori e soprattutto loro: gli inediti sacchi di cemento nella classica carta kraft ma colorati in verde, blu, azzurri e arancioni, sotto un logo tutto nuovo, quello di Heidelberg Materials, presentato a MADE expo per raccogliere l’eredità della storia ultracentenaria di Italcementi, per la prima volta davanti al grande pubblico in Italia.
Un debutto assoluto tra la sorpresa, la curiosità e l’interesse suscitato dalla livrea biancoverde dello spazio espositivo e le demo di alcune soluzioni Heidelberg Materials, come i.idro DRAIN, i.power RIGENERA e i.speed AVIO, in prima fila per l’attenzione della comunità specializzata della fiera internazionale per l’edilizia. L’evento, dal 15 al 18 novembre 2023, è stato seguito da costruttori, imprese, architetti, progettisti, rivenditori e distributori giunti da ogni parte del paese e del mondo a Rho FieraMilano per scoprire i nuovi trend, gli strumenti e le idee del settore, grazie al contributo di 701 aziende da 29 nazioni e oltre cento appuntamenti tra workshop e incontri per il business.
Un’agorà per il mondo delle costruzioni dove aggiornarsi e dialogare sul futuro del settore, in tutte le sue declinazioni, con la “sostenibilità” fulcro di ogni discorso, in un passaparola continuo tra visitatori ed espositori. E Heidelberg Materials la mette proprio al centro, esibendo plasticamente i dati concreti raggiunti in Italia: -36 kg di emissioni CO₂ per tonnellata di cemento rispetto al 2019, 125 milioni di litri d’acqua di riciclo riutilizzata negli impianti di calcestruzzo, 208mila tonnellate di aggregati riciclati riutilizzati nel periodo 2014-2022 per la produzione di calcestruzzo.
Sono solo alcuni numeri esibiti nello stand che descrivono l’impegno messo in atto dalla compagnia. La struttura industriale di Heidelberg Materials, che nel 2016 ha acquisito Italcementi, oggi è formata in Italia da 10 impianti per la produzione del cemento, oltre 120 per il calcestruzzo e 4 centri di macinazione. I siti produttivi hanno ottenuto la certificazione ambientale a cui si aggiunge, in alcune aree, la certificazione CSC per l’approvvigionamento responsabile di filiera.
Il nuovo logo presentato a MADE expo diventa così un punto di riferimento per il cambiamento di un gruppo formato da società in 50 paesi, unito dalla sfida di “costruire il futuro” sostenibile e digitale. «Uno stesso nome, una stessa identità per tutte le società del mondo, con il chiaro intento di dare una identità molto forte in questo settore – dichiara Roberto Callieri, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia Cementi SpA, la nuova “legal entity” di Italcementi –. Non abbiamo più la parola “cemento” bensì “materiali”, per sottintendere il nostro impegno verso la sostenibilità come parola d’ordine a tutto campo, articolata su due pilastri principali: decarbonizzazione e digitalizzazione».
Un cambiamento nella natura stessa del business, a rappresentare la più ampia gamma innovativa di materiali e soluzioni sostenibili per le costruzioni, con l’obiettivo di andare oltre il cemento, per come è conosciuto oggi. «Il brand Italcementi dopo circa 160 anni viene consegnato alla storia ed evolve trasformandosi in un nuovo brand globale, Heidelberg Materials – prosegue Callieri –. Un marchio storico che si trasforma lascia tutti con grande sorpresa, per questo stiamo cercando di comunicare quanto sia importante evolvere. Il nostro attuale marchio è preparato per il futuro, rappresenta ciò che è necessario in termini di produzione di nuovi materiali a bassa impronta emissiva, sostenibili e che rispondono alle mutate esigenze della clientela. Ci permetterà di accelerare per prepararci agli importanti processi trasformazionali in corso, cercando di cogliere e anticipare il cambiamento».
Il Green Deal europeo richiama i paesi e le filiere produttive a ridurre del 55% le emissioni di CO₂ entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e a raggiungere la neutralità climatica al 2050. Un obiettivo sfidante per il settore del cemento, visto che il 60-70% delle emissioni dirette deriva dalle reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. Ciò rende necessario il ricorso alla cattura dell’anidride carbonica, una tecnologia che, insieme ad altre, richiede capacità e investimenti che possono essere messi in campo grazie alla forza di un grande gruppo. Per esempio, il nuovo “filtro” in fase di realizzazione nell’impianto di Breivik, in Norvegia, sarà grande quanto il Big Ben e permetterà di catturare 400mila tonnellate di CO₂ all’anno, depositandole in giacimenti esauriti di gas sottomarini (Carbon capture and storage). Quello di Edmonton, in Canada, prevede di catturarne un milione, mettendola a disposizione di altri processi industriali (Carbon capture and utilization).
Già in vista del 2030, in ogni caso, il settore cementiero nel suo complesso dovrà mettere in campo investimenti per 4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui, solo in Italia. La presenza di Heidelberg Materials a MADE expo serve dunque per fare il punto sul più grande cambiamento che la risorsa cemento sta attraversando nel corso dell’ultimo secolo e mezzo, grazie a innovazioni trasformazionali di prodotto e di processo, tra le domande e l’attesa dei visitatori.
«Il rebranding è un’evoluzione rispetto a Italcementi e Calcestruzzi, che hanno caratterizzato la storia delle costruzioni nel nostro Paese – spiega Sergio Tortelli, responsabile soluzioni sostenibili di Heidelberg Materials –. Tutti gli sviluppi che stiamo portando avanti sono nell’ottica della sostenibilità. Cementi con meno CO₂ in dote, grazie all’utilizzo di materie prime alternative come le loppe industriali e la possibilità di lavorare con combustibili alternativi, sono alcune leve per ridurre gli impatti ambientali di una soluzione tradizionale come il cemento, oggi insostituibile sia per qualità che per quantità. Inoltre, lavoriamo sulla durabilità, che ci consente di usare meno materie prime e di impiegare i materiali negli ambiti a cui sono espressamente dedicati».
Player globale nel settore delle costruzioni, non più solo fornitore di commodity ma partner dei grandi studi di progettazione nelle moderne smart city, Heidelberg Materials ha presentato a MADE expo una gamma di soluzioni per le nuove esigenze di mobilità e vivibilità degli ambienti urbani e alla qualità dell’abitare, offrendo un’idea concreta e olistica di sostenibilità. È il caso di i.idro DRAIN, il calcestruzzo per pavimentazioni con capacità drenante di oltre 200 litri/m2/minuto in grado di ridurre la temperatura al suolo fino a 30 gradi in estate, con il vantaggio di mitigare gli opposti effetti di eventi atmosferici sempre più intensi.
«i.idro DRAIN aiuta a smaltire o recuperare le acque piovane e a risparmiare energia per abbattere le temperature nelle “isole di calore” – spiega Marco Sandri, direttore tecnico della business unit i.build specializzata nella posa delle pavimentazioni –. Un altro aspetto è la quantità di cemento impiegato, con un gradiente di clinker gestito per una ridotta emissione in atmosfera di CO₂. Combinato con aggregati di riciclo lo portano a essere un prodotto completamente sostenibile che risponde ai criteri ambientali minimi, ideale per parcheggi aree di sosta e piste ciclabili. Non solo: grazie all’additivo brevettato TX Active, la pavimentazione fotocatalitica può permettere di assorbire lo smog e gli ossidi di azoto, contribuendo così al miglioramento della qualità dell’aria».
Una soluzione che attira l’attenzione di Irakli, direttore di una compagnia di costruzioni arrivato dalla Georgia: «Realizziamo edifici industriali e civili, non conoscevo Italcementi, ma siamo grandi clienti di Heidelberg Materials nel nostro Paese – racconta –. È un buon player, importante e affidabile: consumiamo molto cemento e per noi la sostenibilità è un valore importante. Qui a MADE expo ci ha attirato i.idro DRAIN, una buona soluzione di drenaggio con effetto anti-scivolo per le automobili, ne ho parlato con un manager di Heidelberg Materials e lo ricontatteremo».
Gettonatissimo, i.idro DRAIN cattura anche l’interesse di Diana, architetto libero professionista in visita con un collega: «Viali e passi carrabili sono realizzati ormai tutti con calcestruzzo drenante, lo stiamo valutando per alcuni progetti di residenze a Milano – spiega –. Conoscevo Italcementi e la stessa Heidelberg Materials, ma non sapevo ancora del cambio di brand, ne sono sorpresa. La sostenibilità? È importante anche per me, sebbene spesso il fattore costo di talune soluzioni non giochi a vantaggio, che emerge con il passare del tempo. Il concetto va spiegato al cliente ma purtroppo non sempre riesco a farlo passare, dipende dalla tipologia di committente. Nonostante ciò, nel mio lavoro cerco sempre di trasmettere l’importanza di questo valore per l’edilizia».
La proposta di Heidelberg Materials attira l’interesse di tutti gli attori della filiera a MADE expo. Un gruppo di imprenditori edili e impiantisti dalla Sicilia, affezionati al marchio storico di Italcementi, si avvicina allo stand per scoprire i.power RIGENERA, soluzione a base di calcestruzzi fibro-rinforzati, in grado di conferire maggiore resistenza, durabilità e nuove capacità antisismiche per l’adeguamento, il ripristino e il retrofitting di infrastrutture come ponti, gallerie, strade e ferrovie.
«Rigenerare una struttura nell’ottica di salvarla ne allunga fino a due volte la vita utile – commenta Tortelli –. RIGENERA è un microcalcestruzzo rapido arricchito con fibre metalliche e dalla resistenza 3-4 volte superiore, che raggiunge fino a 40 MegaPascal già dopo un giorno. Permette di lavorare con la tecnica del “jacketing” o incamiciatura e riduce estremamente i tempi di cantiere con microinterventi nei punti critici. Evitare l’abbattimento e la ricostruzione permette di minimizzare l’impatto ambientale, il consumo di grandi volumi di materiali e di limitare i costi sociali degli interventi, dovuti per esempio al classico traffico da ingorgo stradale causato da cantieri infiniti».
Una sostenibilità a tutto tondo che passa anche dal garantire efficienza e rapidità in ogni ambito nella vita del Paese, dai prodotti di utilizzo più comune a quelli speciali: «i.speed AVIO è un calcestruzzo usato per il ripristino in tempi brevissimi, 24 ore, delle pavimentazioni utilizzato negli aeroporti di Brindisi, Bergamo, Zurigo al porto di Gioia Tauro e in una fabbrica per il riciclo di batterie nel Bresciano. Offriamo l’intero servizio dalle materie prime alla progettazione fino alla posa e maturazione», spiega Roberto Pasa, responsabile i.build la business unit per le pavimentazioni.
«La nostra “punta di diamante”, il prodotto più venduto in Italia è il Tecnocem 32,5 – spiega Oscar Barchi, sales manager area Nord-Ovest –. Da oggi cambia il layout del sacco con il nuovo brand, ma restano immutate la qualità, la sicurezza e le prestazioni dei nostri prodotti. Nella relazione con i clienti delle rivendite di materiali edili, oltre al layout conta tantissimo il rapporto con la nostra rete vendita, una garanzia di continuità nel contatto commerciale. Ma non è tutto, perché è in corso un’iniziativa di brand awareness attraverso cento punti vendita in tutto lo Stivale, con un food truck dove il cliente potrà prendere un panino, una bevanda e al tempo stesso entrare in confidenza con il mondo di Heidelberg Materials».
«Il pubblico non vede più il marchio storico Italcementi ma Heidelberg Materials e l’utente della fiera è curioso di scoprire se il nuovo brand presenta qualcosa di completamente innovativo o se porta con sé tutto il know how e la storia di Italcementi, vuole insomma capire cosa c’è dietro per poter andare verso il domani», sintetizza Sandri.
È il caso di Riccardo, arrivato da Savona per scoprire le novità della fiera: «La nostra impresa ha lavorato per diversi cantieri in edilizia residenziale in Liguria, oggi ci occupiamo soprattutto delle aree a verde – spiega –. La clientela ci ha chiesto di realizzare pavimenti drenanti, così sono venuto a MADE expo per un aggiornamento e i.idro DRAIN mi sembra interessante. Abbiamo lavorato per anni con i prodotti Italcementi, il passaggio del marchio in Heidelberg Materials è un segno di cambiamento in un mondo che oggi è in rapida trasformazione. L’impegno per la sostenibilità nei materiali da costruzione è interessante, ma è necessario che l’innovazione avvenga anche a livello di sistema, nella pianificazione urbana di città spesso a oggi ancora edificate su modelli passati. Dovremmo impegnarci tutti insieme per lasciare ai nostri nipoti un mondo migliore».
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