Da oltre 20 anni lavora nel marketing e nella comunicazione. Come giornalista, ha curato e cura gli Uffici Stampa di alcune importanti realtà nazionali come l’Unione Camere Penali Italiane e il Consiglio Nazionale Ingegneri. È tra le fondatrici del Green TG, prima web TV italiana dedicata ai temi ambientali.
L’uomo che ha dedicato l’esistenza alla prevenzione e alla sicurezza nei luoghi del lavoro. Intervista a Marcello Luciani, Presidente ANMIL Marche
Italcementi (da novembre 2023 Heidelberg Materials) è da sempre impegnata perché la Sicurezza sia “uno stile di vita” per i propri lavoratori e per tutte le persone che operano nell’impianto. L’insieme delle iniziative intraprese ha portato, dal 2000, a una riduzione dell’indice di frequenza degli infortuni con assenza dal lavoro di circa il 98%. Il risultato è frutto di un percorso strutturato che ha visto negli anni numerose azioni nell’implementare un innovativo approccio globale, che attraverso i temi fondamentali della leadership, della motivazione, dell’organizzazione e degli standard per la sicurezza operativa ha coinvolto tutto il personale dell’azienda.
Per questo motivo abbiamo intervistato Marcello Luciani, Presidente di ANMIL Marche.
Un incidente interrompe, lacera, distrugge. Dove la vita sembra compatta e infrangibile, eventi improvvisi si incaricano troppo spesso di restituirla gravemente mancante, fragile, vulnerabile. Il senso di perdita si imprime nel corpo e nella coscienza, entrambi segnati dalla privazione di un passato frequentemente inabissatosi per sempre, a causa di una norma disattesa o per l’incuria appartenuta a un istante. La fotografia scattata dall’Inail inchioda il Belpaese. In Italia, infatti, il numero degli infortuni capitati ai lavoratori resta elevato. Nel 2022 vi sono stati in totale 429.004 infortuni accertati, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente, 606 mortali. Nei primi 8 mesi del 2023 le denunce di infortunio sono state 383.242, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quelle con esito mortale sono, al momento, 657. Anche se non è possibile riavvolgere il nastro della propria storia, un’esperienza personale può divenire un racconto prezioso per aumentare la consapevolezza sul tema e salvaguardare la sicurezza sul lavoro. È questo il valore della “scuola di testimonianza” un progetto di formazione e sensibilizzazione a cura dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro. L’innovativo percorso prevede che siano le stesse vittime a formare i lavoratori. Come? Trasformandosi in testimonial. Si tratta di vere e proprie figure professionali che operano in numerosi contesti lavorativi per diffondere la cultura della sicurezza in misura sempre più capillare. Il corso di preparazione per ricoprire questo decisivo ruolo prevede, tra l’altro, itinerari professionalizzanti gratuiti di 208 ore e coinvolgimento dei maggiori esperti nella comunicazione della prevenzione. Particolarmente dinamica in questo genere di progettualità è l’ANMIL Marche, guidata dal Presidente Marcello Luciani, recentemente eletto anche Presidente della sezione FAND (Federazione Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) della regione marchigiana. «Questo incarico merita il mio grande impegno e la mia profonda motivazione perché comprendo le importanti problematiche che riguardano tutte le persone con disabilità che hanno spesso obiettivi condivisi, come quello del collocamento mirato, l’abbattimento delle barriere e l’inclusione sociale in generale» ha affermato.
La relazione annuale INAIL evidenzia che nei primi otto mesi del 2023 si sono registrate 383.242 denunce di infortunio sul lavoro, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e di poco più dell’8% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Che cosa significa questa fotografia?
«Naturalmente i dati del periodo pandemico sono stati falsati dal fatto che, giustamente, è stata considerata infortunio sul lavoro la malattia Covid-19. Prendendo come riferimento il 2019 la differenza è minima e non possiamo certo gioire di ciò, perché 383.242 sono comunque un numero troppo alto. Si evidenzia che tutto ciò che si sta facendo, per evitare gli infortuni non è sufficiente, non basta una legge, non basta la vigilanza, non bastano le multe, dobbiamo far crescere la consapevolezza, nei lavoratori tutti, che abbiamo l’obbligo di preservare la nostra salute e sicurezza mentre stiamo lavorando e quella di chi ci lavora vicino».
Un’attività di sensibilizzazione è molto importante per prevenire gli infortuni sul lavoro e gli eventuali rischi connessi all’attività lavorativa. In quest’ottica nasce il progetto “Scuola della Testimonianza”. Che cos’è?
«La Scuola della Testimonianza è un insieme articolato di attività formative attraverso le quali ANMIL forma dei testimonial in grado di diffondere con passione, competenza e una innovativa e articolata metodologia la cultura della sicurezza nel mondo del lavoro e della scuola».
Chi sono i testimonial della sicurezza?
«I testimonial fornitori sono persone che hanno vissuto il dramma di un infortunio o in prima persona o nella propria famiglia (vedove/i), specificatamente preparati e certificati per raggiungere obiettivi concreti e misurabili di coinvolgimento emotivo e di reale apprendimento in differenti contesti, dalle scuole primarie alle superiori, dal mondo del lavoro alle attività di lavoro domestico. Tale figura sviluppa attività formative e informative specificatamente progettate per rispondere alle normative previste dalla legge, ma al contempo diffonde in modo realmente nuovo ed efficace la cultura della sicurezza».
Che tipo di attività l’ANMIL e la Scuola della Testimonianza stanno mettendo in campo presso le varie aziende italiane?
«I testimonial di Anmil e i testimonial formatori vengono chiamati a partecipare alle giornate per la sicurezza organizzate dalle aziende per sensibilizzare i lavoratori, tutti, a partire dal datore di lavoro, raccontando la propria esperienza, dove la prevenzione ha fallito, ricordando a tutti che bisogna preservare la propria salute, che bisogna sempre fare attenzione, non pensare di essere immortali».
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