Direttore Commerciale di CIFA dal 2016, ricopre dal 2018 anche le Direzioni Aftersales e Marketing. Grazie all’esperienza maturata in gruppi industriali multinazionali, in CIFA guida lo sviluppo del mercato a livello worldwide, coordinando le filiali estere e la rete di concessionari nel mondo, con l’obiettivo di rendere il brand sempre più internazionale, senza snaturarne la sua essenza Made in Italy.
Betoniere e betonpompe elettriche per cantieri sempre più efficienti e sostenibili
Costruire richiede precisione, sicurezza, innovazione. Ma soprattutto responsabilità. Ogni cantiere infatti rappresenta un piccolo universo in cui tutti i giorni si inseguono centinaia di persone, mezzi, materiali, influenzando tutto ciò che li circonda.
Rumori, inquinamento e anidride carbonica sono solo alcune delle tante sfaccettature che ancora oggi contraddistinguono un cantiere: una responsabilità che tutta la filiera produttiva del calcestruzzo deve condividere, per far sì che il fascino esercitato da questo mondo di giganti a motore non venga oscurato dai suoi fumi di scarico.
Che il settore edile si trovi di fronte alla necessità di operare una svolta green appare fin troppo chiaro osservando i numeri evidenziati dalla Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalABC) all’interno del suo Global Status Report for Buildings and Construction. Il Report, il cui sviluppo è stato supportato da oltre 110 membri ed esperti GlobalABC, rappresenta un aggiornamento annuale sui progressi compiuti dall’industria delle costruzioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dimostra quanto ancora il comparto dell’edilizia sia lontano dagli obiettivi dell’Agenda 2030.
Stando ai dati riferiti al 2019 infatti, il mondo dell’edilizia è responsabile di circa il 38% di tutte le emissioni globali di anidride carbonica nel mondo, l’11% delle quali derivante dalla produzione di materiali da costruzione come acciaio, cemento e vetro. Non solo: edifici, industrie e cantieri pesano per il 35% sull’intero consumo energetico globale, per il 50% nell’estrazione di materie prime e per circa un terzo del consumo di acqua potabile. Dati che certificano una volta di più quanto continuare a costruire con le tecnologie impiegate finora possa danneggiare il nostro Pianeta.
Da qui la necessità di compiere un’azione comune e coordinata, non abbandonata alle singole iniziative e in grado di coinvolgere tutto il settore per cambiare in modo drastico le fasi del nostro lavoro, a partire dalla progettazione e costruzione, fino alla gestione degli edifici e alle loro ristrutturazioni o demolizioni. Per farlo, l’intero comparto delle costruzioni ha il dovere di cercare e valutare in primis nuove alternative al gasolio, aprendosi a soluzioni più sostenibili, che sul lungo periodo garantiscano anche un risparmio dal punto di vista economico.
Ecco perché CIFA, da oltre 90 anni nel mercato delle dotazioni per le costruzioni, ha deciso di creare la prima linea di macchine full electric per il calcestruzzo al mondo. Le attrezzature (betoniere e betonpompe) sono montate su camion che, essendo tradizionalmente diesel, fanno del veicolo intero un mezzo ibrido. Proprio per questo, stiamo lavorando fianco a fianco con i costruttori di camion per sviluppare una versione completamente elettrica. I vantaggi derivanti dall’utilizzo delle nostre soluzioni elettriche sono molteplici: meno rumore, zero emissioni e consumi sempre più bassi, per un ambiente più pulito. È stata chiamata Energya, una linea che copre la filiera del calcestruzzo, dal trasporto alla posa, e utilizza il meglio del potenziale energetico dell’elettrico delle nostre macchine e anche del diesel del camion.
Dalla betoniera fino alla betonpompa, in grado di lavorare in modalità completamente elettrica anche con il motore del camion spento: Energya si basa su un innovativo sistema di movimentazione che abbina i vantaggi della tecnologia tradizionale a quelli dell’elettrico. Il movimento del tamburo della betoniera, per esempio, è garantito da un motore a induzione elettrica che riceve l’energia da una batteria agli ioni di litio, che a sua volta può essere ricaricata sia con rete elettrica che mediante generatore installato a bordo. Inoltre, grazie al sistema KERS (Kinetic Energy Recovery System), le macchine Energya sono in grado di recuperare l’energia durante la fase di decelerazione del mezzo che, altrimenti, sarebbe dispersa.
Oggi ci troviamo di fronte a un bivio ed è nostra responsabilità scegliere con decisione la direzione da prendere: il Report sullo stato globale di edifici e costruzioni ci dice che entro il 2060 l’intero patrimonio edilizio del pianeta è destinato a raddoppiare, ecco perché non possiamo più permetterci di ignorare il problema dell’inquinamento, modernizzando il nostro metodo di lavoro così come gli strumenti e i macchinari che impieghiamo.
Questa fotografia di settore ci impone di creare edifici sempre più “green” e sostenibili, come sostenuto anche dalla call to action internazionale Advancing Net Zero, promossa dal World Green Building Council, per portare, entro il 2050, abitazioni, edifici, infrastrutture e ristrutturazioni, incluso il patrimonio edilizio esistente, a zero emissioni. Ma per riuscire in questo ambizioso progetto il problema delle emissioni deve essere affrontato anche e soprattutto a partire dalle prime fasi di cantiere, sfruttando la tecnologia elettrica per ridurre le emissioni e l’impatto delle nostre macchine sull’ambiente.
Il futuro è nelle nostre mani e la rotta è già stata tracciata. A questo punto a noi non resta che costruire la strada.