Nata e cresciuta a Firenze, si laurea in comunicazione con una tesi in semiotica del design, iniziando così a coltivare la sua passione per la cultura del progetto. Lavora come design strategist su progetti a cavallo tra comunicazione e prodotto e scrive di design per la carta e per il web (Artribune e Domus). Dopo quattro anni in Medio Oriente, vive oggi a Parigi, dove oltre che a occuparsi di scrittura continua a collaborare, tra gli altri, con i programmi di design per lo sviluppo delle Nazioni Unite.
WaltherPark Bolzano, il nuovo polo firmato David Chipperfield Architects: un magnete per lo sviluppo della città
Archistar modesta, fautore di un segno architettonico antitetico a ogni esuberanza soprattutto se ingiustificata, David Chipperfield è spesso chiamato in causa per il suo supposto minimalismo, un’etichetta immediata sebbene a volte un po’ troppo facile con cui descrivere un approccio al progetto nutrito di gesti controllati, esercitati in forte dialogo con il contesto. La sua è una carriera esemplare, fatta di grandissimi capolavori oramai iscritti nella storia dell’architettura. Basti solo citare le sue ultime fatiche, portate avanti con uno studio con sedi a Londra, Milano, Shanghai e New York oltre alle tante antenne aperte in tutto il mondo là dove i suoi cantieri sono in corso di svolgimento. Inaugurata la scorsa primavera, la Kunsthaus di Zurigo rappresenta ad oggi il più grande museo di arte svizzero e ingloba, mettendoli in relazione, tre edifici preesistenti a cui si aggiunge il nuovo edificio firmato da David Chipperfield Architects Berlin, denominato Extension e collegato con la sede storica del museo attraverso una galleria sotterranea. A Berlino, ha fatto parlare di sé la tanto attesa riapertura al pubblico della Neue Nationalgalerie, uno degli edifici più iconici della Germania del Novecento, progettato da Mies Van der Rohe nel 1968 e restituito da David Chipperfield Architects alla città attraverso un restauro filologico teso a preservare la struttura originaria, riabilitata dall’usura del tempo e aggiornata con una nuova attenzione alla sostenibilità della struttura.
Molto legato all’Italia, che ha frequentato sia in veste di direttore della rivista Domus, sia per i tanti progetti portati avanti negli anni nel nostro Paese – tantissime le collaborazioni con le aziende leader del design di prodotto, a cui si aggiungono in campo architettonico il tormentato progetto del MUDEC a Milano e, tra le ultime iniziative, l’attesissimo recupero delle Procuratie Vecchie di Venezia – David Chipperfield Architects firma oggi un nuovo, ambizioso progetto nel centro di Bolzano, il WaltherPark. Il vasto intervento, previsto su l’area che cinge l’ex stazione degli autobus, oggi demolita, è innanzitutto concepito come un’operazione di recupero e valorizzazione di uno snodo centrale della città – siamo alle spalle del centro storico su un sito che va da piazza Giuseppe Verdi a piazza Walther von der Vogelweide, crocevia tra i principali landmark e infrastrutture, compresa la stazione ferroviaria e la sua piazza adiacente.
Il nuovo complesso polifunzionale, sviluppato da Signa dell’imprenditore austriaco René Benko, sorge su un’area di 16.000 m2 e prevede un volume costruito di 550.000 m3 destinato ad accogliere un centro commerciale insieme a un hotel di lusso, uffici e 140 appartamenti, oltre che a un garage interrato. Attualmente in corso d’opera, il progetto ha richiesto la demolizione di alcuni edifici preesistenti a cui ha fatto seguito un’imponente opera di scavo, oggi completata, per permettere un adeguato consolidamento, necessario anche in virtù della prossimità degli edifici vicini, e realizzato attraverso l’utilizzo di paratie di pali e micropali ancorate, sottomurazioni in jet-grouting ancorate, sistemi puntellati con il metodo tedesco Kernbauweise e pareti chiodate.
Strutturati su otto piani fuori terra e quattro interrati, gli edifici si armonizzano al tratto architettonico del centro storico attraverso un linguaggio contemporaneo e si distinguono per una ossatura in cemento armato con un grigliato di colonne di maglia quadrata. La leggera sfalsatura tra i diversi blocchi, tra i principali tratti distintivi del disegno, è pensata da Chipperfield come un’opportunità per mimare la specifica configurazione dell’edilizia del centro cittadino, con un particolare riferimento al pregevole corpus di epoca medievale. Allo stesso tempo, per enfatizzare la relazione tra le parti è stato previsto lo sviluppo di una galleria coperta, un asse commerciale che attraversa la struttura collegando la piazza della stazione all’estremità opposta del complesso. La consegna del WaltherPark è prevista per il primo semestre del 2024 in seguito ai rallentamenti verificatesi con la pandemia di Covid e con l’innalzamento della falda acquifera, che ha portato ad allagamenti a livello delle fondamenta.
Anche la presenza del verde avrà un ruolo importante per sottolineare la rinascita della zona e la ritrovata organicità del complesso all’interno del suo contesto. Le vaste zone pedonali, ampiamente demineralizzate, permetteranno un percorso fluido tra spazi esterni e commerciali con appositi spazi di sosta, mentre il traffico verrà fatto confluire in un tunnel collegato ai parcheggi sotterranei. I tetti, infine, saranno trasformati in spazi verdi: le dimensioni raccolte del capoluogo altoatesino, cinto quest’ultimo dalle montagne, renderanno possibile un dialogo vivo tra il complesso e i manti boschivi, sottolineando la continuità tra il complesso e il paesaggio montano.
La cifra linguistica del progetto sta certamente nella trama lineare delle facciate, caratterizzate dal segno incisivo di una griglia in calcestruzzo e dalle vaste pareti vetrate a tutta altezza affacciate sullo spazio circostante. L’uso del cemento armato a vista non è certo una novità nella poetica di Chipperfield, che fu tra i primi a sperimentarlo a seguito del suo soggiorno in Giappone negli anni della realizzazione della sede della Toyota e del Matsumo Corporate Building e che ha continuato a utilizzarlo tra un progetto e l’altro nel corso degli anni. Per il WaltherPark, il tratto di Chipperfield ritrova nella semplicità una chiave per integrare i diversi usi dell’edificio sotto un unico segno, per rapportarsi felicemente con gli edifici circostanti, e per fare del complesso non solo un ambiente osmotico alle aree circostanti della città, ma anche un nuovo polo attrattivo, un vero e proprio dinamizzatore per le relazioni sociali e commerciali della città e del territorio circostante. Il dialogo con il verde, la città e il profilo delle montagne circostanti viene esaltato anche dagli appartamenti, i cui interni trasformano il rapporto ravvicinato con il paesaggio nel più grande elemento di fascino.
Italcementi gioca un ruolo importante nell’implementazione del progetto WaltherPark, di cui è fornitore dei materiali da costruzione. Confrontata all’esigenza di rispondere alla fornitura di diversi importanti cantieri nel Nord-est – il tunnel ferroviario del Brennero e la circonvallazione di Merano, tra gli altri – l’azienda riattiverà la storica cementeria di Sarche di Madruzzo, in provincia di Trento. L’impianto, che produrrà all’incirca 250.000 tonnellate all’anno e darà lavoro a una cinquantina di operatori incluse 30 nuove assunzioni, risponde alle più stringenti normative ambientali e fa della riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto e della riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie all’investimento tecnologico di ultima generazione, uno dei suoi fiori all’occhiello.