Rosalia Bergamini ha percorso tutta la sua carriera nel settore dei materiali per le costruzioni. Dal 1999 è Presidente di NCT Spa. Nel corso degli anni ha ricoperto diversi incarichi in Confindustria Bergamo, Soroptimist International (fondatrice della sezione di Treviglio Pianura Bergamasca), Ucid, Aisla e Comune di Treviglio.
Una cava sostenibile è una ricchezza per la comunità. L’impegno dell’impresa NCT
Mio padre era un cavatore e io in questo ambiente, in cava, sono nata e cresciuta. Immagino sia per questo motivo, per via della mia storia personale, che penso da sempre alla cava come un nido di ghiaia, accogliente e generoso, a cui si deve il massimo rispetto e attenzione.
Noi lavoriamo con la terra, ovvero con la natura stessa che ci dà la possibilità di vivere, di cavare per produrre, e sappiamo che le dobbiamo riconoscimento e cura. Una questione non meramente formale ma di sostanza. Un aspetto concreto ed essenziale del nostro mestiere che ci impone di avere un’attenzione forte per l’ambiente e la sostenibilità nella sua accezione più tangibile e misurabile.
Avevo iniziato a lavorare in cava, dove il nonno e la famiglia detenevano solo l’8% del Capitale Sociale, fin da piccola, curiosando e aiutando in ufficio, e nel tempo, ricoprendo le varie cariche aziendali, raggiunsi il ruolo di Presidente del CDA. Quando ho deciso di intraprendere la mia attività, dopo che a seguito del passaggio generazionale nel 1990 fui costretta con la famiglia a cedere la nostra attività storica a una multinazionale, ho acquistato nel 1999 dei terreni a Treviglio (BG) confinanti a nord con la cava ceduta e ho fondato, con altri soci anche finanziatori, la N.C.T., di cui sono attualmente presidente e che gestisco in collaborazione con mio fratello Giuseppe, che si occupa della parte tecnica legata a macchine e produzione, con mia sorella Iole e mia figlia Eleonora, che si occupano della parte contabile e amministrativa. Mia figlia rappresenta la nostra quarta generazione entrata attivamente nell’azienda.
Intuendo che questi terreni, già inseriti nel piano cave della Lombardia, avevano le potenzialità per permettermi di sviluppare un’attività estrattiva, ho deciso di investire e i fatti mi hanno dato ragione. Attualmente la nostra può essere considerata una delle cave più grandi in provincia di Bergamo, siamo secondi dopo l’Italcementi di Calusco d’Adda, ed estraiamo materiale che è stato classificato tra i migliori della provincia.
Già dagli anni Settanta, l’Enel aveva riconosciuto la qualità di questo giacimento inserendolo nella lista degli ambiti estrattivi da cui ricavare l’inerte per realizzare le proprie dighe. La ghiaia da noi cavata è infatti di pezzatura regolare e fine e la strategica posizione geografica ci permette di rifornire clientela non solo in bergamasca ma anche nel milanese e in provincia di Cremona. Dal 2013 offriamo non solo aggregati lavati ma anche calcestruzzo preconfezionato e alcuni manufatti cementizi.
Lo scorso anno abbiamo iniziato le pratiche per ottenere la certificazione SGE ISO 50001, un documento focalizzato sul monitoraggio degli assorbimenti energetici e il contestuale abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera, e confidiamo di ottenerla entro la fine di quest’anno. La decisione di sottoporci a un’analisi delle nostre attività è stata l’esito naturale di un connubio tra la mia attitudine per i numeri, il monitoraggio costante delle nostre attività, e l’attenzione all’ambiente.
Per la mia famiglia quest’ultima è sempre stata elemento fondamentale, direttrice per le nostre scelte, convinti che non bastino le sole parole per essere sostenibili ma bisogna dimostrare con i fatti, in maniera misurabile, di stare agendo in questa direzione.
Quando abbiamo iniziato il percorso per la certificazione abbiamo messo sotto analisi i nostri macchinari e l’impresa tutta con dei sensori di monitoraggio in grado di identificare le fonti energivore e abbiamo provveduto a rinnovare gli impianti, tra macchinari e motori, per migliorare l’efficienza energetica, diminuendo l’assorbimento di carburante ma mantenendo l’indice di produttività e incrementando la sostenibilità della N.C.T.
Agire in maniera sostenibile, legando fortemente gli obiettivi economici a quelli ecologici, sono convinta voglia dire attualizzare la lezione dei nostri nonni. Quello che loro chiamavano riguardo per la natura e noi oggi chiamiamo sostenibilità. Rispetto alla loro epoca però noi possiamo avere dei parametri oggettivi per misurare quanto e come stiamo agendo per salvaguardare e sostenere l’ambiente.
La certificazione SGE ISO 50001 ci verrà rinnovata annualmente se dimostreremo di raggiungere ogni volta gli obiettivi di sostenibilità condivisi, per questo ho intenzione di esporre un tabellone all’ingresso della sede estrattiva che mostri in tempo reale la diminuzione della CO2 da noi prodotta rispetto a prima della messa in atto delle azioni di efficientamento. Un modo diretto ed estremamente intuitivo per rendere partecipi dipendenti, clienti, fornitori e tutti gli abitanti della zona di quanto stiamo facendo per l’ambiente. La sostenibilità per me ha infatti un significato ampio, che comprende certamente anche l’attenzione per i dipendenti e la popolazione della zona, non solo per la cava in sé e per sé. È motivo di vanto per noi, per esempio, non avere mai avuto un infortunio sul lavoro da che esiste l’azienda ed è nostra cifra distintiva, appena se ne offre l’occasione, coinvolgere i cittadini nella vita di cava, per dare modo a chi lo desidera di conoscerci meglio.
Penso all’iniziativa del 2019, quando all’interno dell’evento di Confindustria “Cava day” ci eravamo organizzati per mostrare alle scolaresche e ai cittadini la necropoli romana che avevamo rinvenuto scavando i nostri terreni e, grazie alla collaborazione con l’associazione Soroptimist International d’Italia, siamo riusciti a formare una ragazza neolaureata all’attività archeologica, ma anche recentemente alle collaborazioni messe in atto con associazioni di volontariato per selezionare in cava api regine o fare giardinaggio in occasione di recuperi ambientali. Sono convinta che sia necessario sviluppare in maniera credibile la propria responsabilità ambientale e che questa si sostanzi del rispetto per cose e persone, con legami di valore e partner all’altezza per perseguire i propri obiettivi.
In questo senso il rapporto con la società Italcementi è perfettamente in linea con la nostra idea di sostenibilità e nel tempo le occasioni per rinnovare i legami di fiducia nei loro confronti sono state numerose. In particolare, ricordo gli incontri per la costruzione del nuovo stadio di Bergamo, il Gewiss Stadium. Il confronto con il laboratorio di Italcementi, e in particolare con i tecnici e i tecnologi di Calcestruzzi Spa, si è rivelato fertile di nuove conoscenze sulle caratteristiche e le qualità di questi materiali. Abbiamo imparato molto da loro e operato bene insieme, conoscendo e approfondendo un sistema del trattamento dei calcestruzzi che reputo all’avanguardia. In quell’occasione abbiamo potuto sperimentare il loro metodo di lavoro e controllo della produzione di calcestruzzo e questo ci ha fatto crescere professionalmente. Noi e i nostri dipendenti. Siamo certamente migliorati. Sono convinta che la diversità di vedute tra una piccola azienda come la nostra e una grande come la loro permetta di creare nuove energie e stimoli.
Nel campo della sostenibilità ambientale, in particolare, Italcementi si è rivelato un partner strategico per noi che siamo sempre alla ricerca di confronti utili a farci migliorare in questo ambito. Abbiamo aderito alla piattaforma eco.build e l’esperienza che ne è seguita ci è stata di grande utilità come fonte di informazioni per incrementare la nostra competenza in sostenibilità con consigli e dettagli tecnici sui materiali. Grazie al canale aperto con eco.build siamo giunti all’identificazione e successiva scelta di prodotti con caratteristiche tali da aiutarci a diminuire le emissioni in natura di agenti inquinati in maniera verificabile, come ambivamo noi, e compiere azioni in perfetta compatibilità quindi con le nostre esigenze.
Dal 2021 stiamo acquistando da Italcementi esclusivamente prodotti ecosostenibili e in questo specifico periodo dell’anno ci riforniamo con TERMOCEM 42.5, un prodotto che ci fa risparmiare materiale e presenta una resistenza superiore rispetto ad altre miscele e produttori. Messo alla prova, riteniamo TERMOCEM 42.5 davvero innovativo, perché rispetto a prodotti tradizionali emette meno CO2 in atmosfera durante la produzione e risulta perfettamente in linea con la nostra sensibilità. Per i mesi invernali invece, sempre tramite la gamma eco.build e con l’aiuto dei commerciali Italcementi, stiamo già cercando un prodotto più resistente alle temperature rigide e ci stiamo confrontando con loro per individuare ciò che può essere più idoneo.
Prossimamente, per ottemperare alle richieste della certificazione SGE ISO 50001 di costate abbattimento dell’impronta carbonica aziendale, dovremo probabilmente realizzare un campo fotovoltaico in cava con l’obiettivo di autoalimentaci. Siamo propensi ad attuare opere di questa natura, utili al perfezionamento del nostro profilo di sostenibilità ambientale ma, pensando al futuro meno prossimo, sto già immaginando quale destino vorrei per la cava una volta che sarà esaurito il suo periodo di attività.
Il mio sogno nel cassetto è infatti di poter recuperare l’intera area in modo da poterla far fruire alla cittadinanza e ne ho già iniziato a parlare con le persone di Italcementi, in particolare con gli esperti dell’i.lab, il centro ricerca e innovazione di Bergamo. Stiamo ipotizzando quali prodotti innovativi ed eco compatibili, come il cemento “mangia smog” o l’i.idro DRAIN, potrebbero concorrere alla realizzazione di un ambiente che io desidero possa essere aperto a tutta la popolazione e percepito, amato e rispettato come io l’ho sempre percepito. Un nido di ghiaia accogliente e bello in grado di dare ristoro a chiunque vorrà trascorrere del tempo in quest’area godendosi la libertà e la bellezza di essere immerso nella natura.