Classe 1979, Mauro Carminati opera da sempre nel settore delle costruzioni (provenendo da una famiglia da tempo impegnata in questo campo), prima come operativo di importanti imprese di costruzioni e, poi, dal 2005, come fondatore della Carba srl, impresa specializzata nel settore delle costruzioni infrastrutturali, delle urbanizzazioni e dei sottoservizi. Appassionato di ciclismo, è anche sponsor delle squadre giovanili del Team Bramati (ciclocross) e della SC Romanese.
Essere imprenditori nel mercato odierno, caratterizzato da una serie di variabili esogene che non possono essere in alcun modo controllate, è senza dubbio una sfida difficile e complessa come non mai.
Ho fondato Carba, assieme a Lorenzo Bassi, nel 2005. Abbiamo quindi superato la grande crisi economica del 2008 quando la società era ancora quasi in fasce e ora stiamo affrontando un evento del tutto diverso, ma non meno sfidante: mi riferisco ovviamente all’attuale crisi pandemica, fonte di ulteriori incertezze nei nostri mercati di riferimento (operiamo nel settore delle infrastrutture e dei manufatti per l’agricoltura).
Al contrario, nel 2020 Carba, a seguito di una crescita che ha costantemente portato a incrementare il proprio orizzonte dimensionale, ha acquisito anche la quota di maggioranza del produttore di prefabbricati cremonese Dumo srl e del produttore di calcestruzzi Megabeton. Il perimetro aziendale quindi porta oggi Carba a seguire l’intero processo produttivo chiavi in mano, con particolare attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale.
Oggi operiamo con successo in tutta la Lombardia, con maggiore densità sulle province di Bergamo, Brescia e Cremona, nel settore delle infrastrutture, dei sottoservizi, dell’industria e dell’agricoltura, con un’ottica di problem solving, per garantire ai nostri clienti le migliori soluzioni tecnologiche e la massima qualità dei manufatti finiti.
Le difficoltà e le crisi che abbiamo attraversato non ci hanno però fatto desistere da quello che ritengo sia il ruolo principale dell’azione di un imprenditore: individuare, anche nei momenti più critici, un obiettivo di lungo periodo che consenta una crescita armonica e robusta dell’impresa. Ritengo che questo obiettivo, almeno per il nostro modo di lavorare, sia uno solo: la Qualità.
Una Qualità che dobbiamo raggiungere, garantendola in ogni situazione ai nostri clienti, migliorando continuamente i nostri processi interni, la nostra dotazione tecnologica, ma anche, e forse soprattutto, lavorando in sinergia con tutti gli attori della nostra filiera.
Quest’ultimo punto è ancora più significativo se facciamo riferimento a uno dei nostri mercati di sbocco principali, assieme alle infrastrutture, l’agricoltura. L’acquisizione di Megabeton, perfezionata proprio in chiusura del 2020, ha per noi una valenza strategica fondamentale: rafforzare la nostra capacità di controllare la filiera di fornitura, includendo anche i manufatti che forniamo al segmento agricolo (ma non solo).
Ma questo non basta: sono certo che ormai sia obbligatorio anche estendere l’azione di qualificazione all’esterno del nostro perimetro imprenditoriale, individuando una serie partner di fornitura in grado di garantirci soluzioni innovative, capacità di ricerca e prodotti con una qualità molto alta e, particolare da non dimenticare, costante nel tempo.
Ed è per questo che, per il nostro impianto di prefabbricazione di Soncino, abbiamo deciso di scegliere come fornitore la cementeria Italcementi di Rezzato. Uno dei cementi, infatti, l’i.tech Portland Ferrico 42,5 N – SR0, ci consente di realizzare prefabbricati che assicurino ai clienti una lunga vita utile dei manufatti posati e quindi un notevole vantaggio nel conto economico definitivo. Questo cemento, infatti, è indicato per realizzare manufatti in calcestruzzo ad alta resistenza all’aggressione solfatica che si verifica in agricoltura in presenza di liquami o di grandi volumi di trinciato.
Oggi il mercato dell’agricoltura sta attraversando un’importante fase di salto generazionale che vede una nuova classe di imprenditori agricoli al timone delle più importanti realtà sul nostro territorio. Questi nuovi imprenditori operano sempre più in ottica manageriale e quindi valutano positivamente soluzioni che tengano in considerazione il TCO (costo totale di possesso) dei manufatti, e non più solo dei macchinari, che acquistano sul mercato. Per questo sono convinto che la nostra scelta che privilegia la riduzione dei costi di manutenzione (che spesso sono difficilmente quantificabili a priori) in questo senso sia premiante sia sul medio sia soprattutto sul lungo periodo.
Ed è proprio per questa nostra filosofia operativa, fortemente orientata alla creazione di valore per i clienti, che abbiamo scelto di fare un ulteriore passo in avanti: abbiamo deciso di rivolgerci a Italcementi come unico produttore di cemento anche per la nostra impresa di costruzioni.
Non si tratta di una scelta dettata da mere indicazioni di contenimento costi; al contrario, è una esigenza di qualità produttiva. Abbiamo quindi avviato gli acquisti di Cemento di classe 42.5 e di Cementi con formulazioni specifiche che ci permettono di offrire calcestruzzi indicati per ogni applicazione, come quello recentemente fornito per realizzare un parcheggio da 12.000 metri quadri, commissionatoci da un importante fondo di investimento internazionale specializzato nel settore della grande distribuzione.
Anche in questo caso, come per tutti i nostri manufatti per l’agricoltura, la parola chiave era Durabilità. Garantire ai nostri clienti manufatti con lunga vita utile e bassi costi di manutenzione è, infatti, un vanto e allo stesso tempo la nostra più importante sfida.
Ovviamente, ci sono anche altri aspetti che ci hanno fatto scegliere Italcementi come partner privilegiato di fornitura del cemento, uno fra tutti: la certezza dei tempi di fornitura. Le loro cementerie sono ubicate in una posizione strategica per servire i nostri cantieri e, soprattutto, in caso di getti massivi, diventa fondamentale che il cemento affluisca con costanza e puntualità al nostro impianto. Solo in questo modo possiamo garantire, infatti, una omogeneità qualitativa di fornitura, un fattore oggi secondo me fondamentale che ci distingue, almeno sul nostro territorio, dalla concorrenza.
Non pretendendo certo di farne parte, ho maturato un’idea ben precisa dell’imprenditore del futuro per il mercato delle costruzioni: non solo un attore capace di programmare le proprie scelte aziendali in base a concrete analisi di mercato, ma anche un soggetto aggregatore di un ecosistema complesso fatto di fornitori, collaboratori, consulenti, e, perché no, anche di clienti che sposano un’unica visione imprenditoriale, quella della qualità. Solo così potremo far convivere lo sviluppo di impresa con il corretto margine di guadagno che ogni imprenditore merita (sempre nel totale rispetto dell’ambiente che ci circonda, ben inteso), superando, assieme, ogni altra crisi che il futuro, sicuramente, ci porrà di fronte.
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