Dopo una carriera ventennale nel marketing di importanti multinazionali dell’editoria, dell’entertainment e dell’energia, dal 2007 è entrata nel terzo settore ricoprendo il ruolo di Direttore Generale di due tra le principali organizzazioni non governative italiane (WeWorld e Fondazione Cesvi, di quest’ultima anche Amministratore Delegato) con particolare attenzione ai programmi umanitari e di sviluppo. Fino a marzo 2019 è stata membro del consiglio direttivo di “Alliance2015”, network delle più importanti ONG europee impegnate nella promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in 89 Paesi. Da settembre 2019 è Segretario Generale di GCNI, Network locale del Global Compact delle Nazioni Unite, la più ampia iniziativa strategica al mondo di Corporate Sustainability.
Global Compact Network Italia: imprese unite per l’Agenda 2030 e un futuro sostenibile
Condurre in modo sostenibile la propria attività è l’unico modo per garantirle un futuro. Non esiste uno sviluppo aziendale senza il rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, non esiste crescita senza la creazione di valore a favore delle comunità locali e delle future generazioni. Questo è il concetto di Sviluppo Sostenibile che ha abbracciato Italcementi e che sarà sempre più l’orizzonte dell’Azienda, in linea con gli obiettivi del Gruppo HeidelbergCement di cui fa parte, nella consapevolezza che un giusto equilibrio tra creazione di valore economico, tutela ambientale e responsabilità sociale costituisca la base stessa del suo futuro. Per questo Italcementi e HeidelbergCement Group hanno aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, promuovendo all’interno della propria strategia aziendale i suoi dieci principi in materia di tutela ambientale, diritti umani, lavoro e lotta alla corruzione. Daniela Bernacchi, Segretario Generale del Global Compact Network Italia, presenta l’iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite e l’attività del Network italiano.
Il Global Compact delle Nazioni Unite è l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo. È stata lanciata operativamente nel 2000 dal Palazzo delle Nazioni Unite di New York e, da allora, ha coinvolto oltre 18.000 aziende provenienti da 160 paesi nel mondo.
Questo grande movimento impegna ciascuna impresa aderente a integrare Dieci Principi su diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione e, più ampiamente, i Global Goals 2030 nelle strategie, policy e operazioni quotidiane e a promuovere lo sviluppo sostenibile nell’ambito della propria sfera di influenza. “Making Global Goals Local Business” è il senso e la finalità dell’iniziativa.
In Italia, il Global Compact delle Nazioni Unite opera attraverso il Global Compact Network Italia (GCNI), organizzazione costituitasi in Fondazione nel giugno 2013 dopo dieci anni di attività del Network Italiano del Global Compact come gruppo informale. Il Network italiano agisce, anzitutto, per promuovere l’UN Global Compact e i suoi Dieci Principi al livello nazionale, attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche.
Dal 2016, è attivo all’interno del Network un percorso a supporto dei 17 SDGs contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Iniziative di punta sono il Business & SDGS High Level Meeting (CEO Meeting, maggio) e l’Italian Business & SDGs Annual Forum (SDG Forum, ottobre). Il primo consiste in una “Tavola rotonda itinerante” che riunisce ogni anno Presidenti, Amministratori Delegati e Top Manager di grandi aziende italiane impegnate per l’Agenda 2030, con la finalità principale di consentire un confronto di altissimo livello sui temi della sostenibilità e la condivisione di idee e pratiche innovative sull’integrazione degli SDGs nelle strategie di business e, ove possibile, l’avvio di nuove partnership. L’SDG Forum è aperto alla partecipazione di aziende di vari settori produttivi, organizzazioni della società civile, istituzioni ed enti accademici ed è finalizzato, principalmente, a favorire un confronto multi-stakeholder di alto profilo sul ruolo che il settore privato è chiamato a giocare a supporto del raggiungimento degli SDGs 2030. Nell’ambito del Forum si “costruiscono ponti” tra le diverse esperienze registrate al livello nazionale e si avviano nuove forme di collaborazione e di progettualità condivisa per lo sviluppo sostenibile.
Attualmente, la base italiana del movimento UN Global Compact si compone di quasi 400 aderenti (business e non business). Di questi, il 50% sono PMI. Ad oggi, oltre 70 aziende e organizzazioni stakeholder partecipanti al progetto onusiano hanno scelto di entrare a far parte del Network Italiano del Global Compact con la qualifica di “Fondatori” e il trend di crescita è costante.
Per il 2021, il Global Compact Network Italia ha fissato obiettivi di crescita ancora più sfidanti che in passato. Mancano solo 10 anni alla scadenza del 2030 ed è sempre più urgente coinvolgere nuovi attori, soprattutto quelli che giocano un ruolo internazionale e strategico, per dare un impulso importante alla trasformazione economica, sociale e culturale.
Sul fronte tematico, hot topic per il 2021 saranno considerati quelli della gender equality (con attenzione specificità alle pari opportunità di lavoro e crescita), della climate action (con focus sugli impegni derivanti dagli Accordi di Parigi) e, più ampiamente, l’integrazione dei 17 SDGs all’interno delle strategie, politiche e operazioni aziendali (per accelerare il processo e massimizzarne l’impatto). Prenderà il via, nella seconda parte dell’anno, anche il nuovo Osservatorio su Diversity & Inclusion, coordinato dal Network e pensato come una tavola rotonda virtuale per discutere casi aziendali innovativi intorno al tema della inclusione prendendo in esame non solo il gender, ma anche altri target fragili: disabili, migranti, giovani.
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