Ragioniere, nell’edilizia da oltre 25 anni e nel settore calcestruzzo da 23 dove ha avuto la possibilità di operare in diverse posizioni, la parte Commerciale, la parte operativa del carico e della logistica e la parte degli acquisti sia sulle materie prime che sui trasporti. È in Emiliana Conglomerati dalla sua nascita e svolge il ruolo di Responsabile del settore Calcestruzzo.
Emiliana Conglomerati: in cantiere i problemi si risolvono facendo squadra. E scegliendo i giusti compagni di lavoro
La nostra è una realtà molto articolata, felicemente riassunta nell’espressione “Al centro dell’edilizia”, la frase che accompagna il logo aziendale e suggerisce l’insieme di attività di cui ci occupiamo e le nostre competenze.
Possediamo sette impianti di calcestruzzo, tre impianti di conglomerato bituminoso, cinque frantoi per la lavorazione di materiali inerti e due magazzini per la vendita di materiali per l’edilizia. A corredo di questi abbiamo anche impianti per la lavorazione della sabbia del Po, impianti di misto cementato e impianti per inerti riciclati. Oltre questo, fa parte del nostro Gruppo “Asfalti Piacenza” (azienda operante nei settori di asfaltatura, movimento terra e opere fluviali ed idriche) e “Cofar” (azienda che si occupa di manutenzione e creazione aree verdi).
Come Emiliana Conglomerati spa siamo presenti sul mercato dal 2012 nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova come leader territoriali nella produzione e commercializzazione di materiali da costruzione, dagli inerti alle sabbie di Po, dai conglomerati bituminosi ai calcestruzzi e riciclati di demolizione per sottofondo.
Gli stabilimenti sono a Gossolengo, in provincia di Piacenza, dove produciamo materiali inerti e asfalti e riciclati da demolizione, a Collecchio di Parma, dove trattiamo inerti, asfalti e calcestruzzo, a Parma, dove abbiamo acquisito alla fine del 2023 un impianto di calcestruzzo, a Traversetolo di Parma, per inerti e calcestruzzo, Barcaccia di San Polo, con riciclati da demolizione, inerti e conglomerati, a Montecchio Emilia, con ghiaie inerti e calcestruzzo, a Reggio Emilia, sede aziendale, magazzino, impianti di calcestruzzo e inerti, a Salvaterra, con frantoio per le ghiaie e calcestruzzo, a Gonzaga con magazzino edile e impianto di calcestruzzo e infine a Margonara, nell’area di Gonzaga, dove è sita la cava per l’estrazione della sabbia dal Po.
Il nostro fatturato può esser idealmente compreso entro tre ambiti principali con gli asfalti che ne rappresentano circa il 35%, i calcestruzzi per una porzione leggermente inferiore e il restante che è invece frutto dell’attività delle cave e delle discariche per materiali riciclati nonché dei due magazzini per la vendita di materiali edili.
Io sono responsabile del settore calcestruzzo e, a parte la produzione nei siti di Parma e Collecchio, me ne occupo nella sua interezza: dall’acquisto di cementi e additivi alla parte commerciale, dai contatti con i trasportatori alla logistica nel suo insieme. Fare questo mestiere per noi vuol dire valorizzare la materia prima che ricaviamo da ghiaie e sabbie delle nostre cave e discariche di proprietà mantenendo nel contempo un occhio di riguardo per il servizio ai clienti sia in termini di tempi di consegna che di qualità di prodotto, dando risposte alle specifiche esigenze di ognuno.
Il settore del calcestruzzo dal 2022 ha conosciuto una rinnovata vivacità diventando oggi cruciale per l’azienda. Ci siamo dotati di un laboratorio dedicato, con quattro persone che lavorano a tempo pieno per provare, testare e controllare tutti i mix di calcestruzzo, e un centro gestione ordini centralizzato presso Salvaterra vocato allo smistamento delle consegne.
In questo contesto il mio ruolo consiste nel coordinare e coadiuvare il lavoro dei miei colleghi perché tutto vada come deve e ogni cliente abbia il giusto prodotto fornito nella maniera corretta. Un risultato che si consegue solo avendo una squadra di professionisti che funziona in armonia, con voglia di fare, idee chiare in testa e che senta forte il mandato dell’agire in team.
Per chi non è del settore va premesso che con il termine “calcestruzzo” si possono intendere cose molto diverse tra loro e per questo già quando prendiamo gli ordini dai clienti dobbiamo immaginarci di essere nel loro cantiere per capire di che tipo ne hanno bisogno e portagli la giusta ricetta per l’impiego previsto. È un po’ come quando si deve modellare la creta di un vaso: ci sono forme per la cui realizzazione la terra deve esser più dura o viceversa più morbida. Per il calcestruzzo è lo stesso.
Per avere il risultato che i committenti si attendono serve coinvolgere sia i dipendenti che i collaboratori esterni che via via concorrono alle varie fasi del processo produttivo. A partire dai tecnici di laboratorio che creano il giusto bilanciamento degli ingredienti, perché vi sia il tempo e la necessaria lavorabilità per realizzare quanto desiderato, fino agli impiantisti che nel momento del getto, segnalandoci potenziali problemi, collaborano a disinnescarli prima che diventino tali. Nel caso di opere particolarmente sfidanti poi, i nostri fornitori di mix di additivi e cemento si sono rivelati risolutivi.
Mi vengono in mente a questo proposito un paio di lavori che ci vedono impegnati proprio in questo periodo. Uno è il MIRE, l’ala dedicata alla maternità e infanzia dell’ospedale a Reggio Emilia progettata dallo Studio Binini, lo stesso che ha immaginato anche il Galeazzi di Milano. L’altro è la realizzazione della nuova tangenziale di Reggio Emilia, un’opera gestita con serietà esemplare da Anas e per la quale siamo i fornitori principali di calcestruzzo. Per entrambi i cantieri stiamo usando il cemento alla loppa di altoforno che Heidelberg Materials produce a Rezzato e di cui oggi siamo uno dei loro maggiori clienti.
All’inizio questi lavori sono stati una bella sfida perché hanno implicato l’uso di un prodotto per noi nuovo in contesti sfidanti ma grazie al buon lavoro di squadra fatto con gli uomini di Heidelberg Materials abbiamo compreso la richiesta dei progettisti, ci siamo messi in gioco e abbiamo portato a casa i risultati desiderati. Per poter lavorare sereni, mantenendo la qualità costante, abbiamo infatti preliminarmente realizzato con Heidelberg Materials tutte le prove necessarie per avere un prodotto che non scaldasse e con la giusta percentuale di materiali riciclati al suo interno.
Il rapporto con loro è ormai storico. Li abbiamo scelti perché vogliamo lavorare in sicurezza, con interlocutori che siano affidabili. Il nostro è un settore sensibile, dove non bisogna sbagliare, per questo abbiamo deciso di lavorare con Heidelberg Materials, perché se c’è un problema quando chiamiamo troviamo sempre una persona che fornisce risposte. Li percepiamo come una organizzazione fatta di persone così come lo siamo anche noi e per questo sono nostri partner.
Come Emiliana Conglomerati ambiamo a presidiare quello che è il nostro mercato, partendo dalla materia prima che ricaviamo dalle nostre cave con l’ambizione di tenere una leadership nella zona grazie a qualità e servizio. Ogni giorno lavoriamo per affrontare il bilanciamento di una sostenibilità che per noi deve essere sociale, economica ed ecologica insieme. Siamo 80 dipendenti, relativamente pochi per la complessità del lavoro che svolgiamo, eppure sufficienti grazie al clima aziendale che si fonda sui rapporti personali, la nostra strategia per costruire il futuro.
Siamo convinti che le aziende siano fatte di persone e le persone di sentimenti. Per questo cerchiamo di motivare sempre i nostri collaboratori e colleghi per migliorare ogni giorno. Perché il lavoro deve appassionare. Solo la voglia di fare meglio può davvero aiutare questo settore ad avere un futuro. Ci piace lavorare e avere anche buoni rapporti con le persone, creare legami di valore sul lavoro. È fonte di soddisfazione per noi essere, diciamo, eleganti. Magari a qualcuno suonerà un poco fuori tempo o fuori moda ma a noi piace così.
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