Sofia Fraschini ha iniziato la sua carriera nel gruppo Editori PerlaFinanza (gruppo Class Editori) dove ha lavorato per il quotidiano Finanza&Mercati e per il settimanale Borsa&Finanza specializzandosi in finanza pubblica e mercati finanziari, seguendo le più importanti società quotate, in particolare nei settori Energia e Costruzioni. Dal gennaio 2014 al gennaio 2015 collabora con LA7, inviata per la trasmissione "L'Aria che Tira". Ha collaborato con diverse testate di settore (attualmente il magazine Focus Risparmio) e dal 2013 lavora come collaboratrice per la redazione economica de Il Giornale.
Oltre 300 aziende in mostra. Dopo lo stop imposto dal Covid-19, il gotha dell’edilizia torna in presenza a MADE expo, la Fiera di settore organizzata quest’anno (dal 22 al 25 novembre 2021), con una formula nuova: padiglioni più concentrati, e la compresenza di altre due Fiere, Sicurezza e Smart Building Expo. Un terzetto che ha portato al polo espositivo di Rho-Milano oltre 45mila visitatori. Un gioco di squadra, con tante luci e qualche ombra, per un settore che è stato totalmente rivoluzionato dalla pandemia (ma soprattutto dalla prepotente transizione energetica in atto) e che sta cercando di fare i conti con una profonda trasformazione e nuove sfide. La sostenibilità e l’innovazione dei materiali edili in primis.
La sfida è sostenibile
D’altra parte, il dado è tratto. La Global Cement and Concrete Association (GCCA), la più grande organizzazione al mondo di questo comparto che riunisce 40 dei produttori più grandi del pianeta e qualcosa come l’80% dell’industria con sede al di fuori della Cina, ha preso impegni serissimi: tagliare le emissioni di CO2 del 25% entro il decennio, puntando alla neutralità climatica entro la metà del secolo.
Come? In modo molto significativo vista la volontà del settore di non utilizzare crediti di carbonio per “convertire” l’industria senza in realtà tagliare le sue emissioni di CO2: i tagli saranno reali. L’industria del cemento agirà in autonomia, anche senza input statali, promuovendo l’economia circolare e la ricerca su sistemi di cattura e stoccaggio/utilizzo di CO2, per prodotti e processi a sempre minore impronta di carbonio. L’appartenenza del settore al sistema ETS in Europa incentiva ad agire in questa direzione.
“Siamo qui a portare un messaggio importante, quello della sostenibilità”, ha commentato l’AD di Italcementi e Presidente di Federbeton Roberto Callieri nel corso di MADE expo spiegando che si tratta “del grande focus della fiera con Italcementi e Calcestruzzi, ma anche con tutta la filiera impegnata in questa sfida”.
La Mapei, per esempio, che per voce del direttore Corporate Operational Marketing & Communication Stefano Ranghieri ha ricordato come “l’azienda faccia della sostenibilità il centro del proprio business da anni, rilasciando anche un rapporto di sostenibilità. Concetto che – ha aggiunto – esprimiamo a vari livelli, per esempio con i pass: un “passaporto green”, ovvero un documento sintetico che raccoglie tutte le informazioni di ecosostenibilità di un prodotto e riassume inoltre in che modo il prodotto contribuisce ai protocolli di edilizia ecosostenibile LEED e CAM. Ma non ci sono solo le certificazioni green – ha aggiunto Ranghieri – siamo presenti a 360° con un mirato sostegno green anche a livello sociale e sportivo”.
D’altra parte, il mercato “deve recepire questi obiettivi irrinunciabili, abbiamo intrapreso una strada che non ha ritorno, non esistono alternative”, ha aggiunto Callieri ricordando che “tutti i produttori hanno un target ben definito e con due date fondamentali: il 2030, quando dovrà essere raggiunta una riduzione del 55% rispetto al 1990; e il 2050, l’anno della neutralità carbonica”.
Parlando di Italcementi, Callieri ha sottolineato che l’azienda si sta muovendo in questa direzione green sia per quanto riguarda le fasi di processo, sia di prodotto. In particolare, la nuova linea eco.build “risponde a questo impegno con una gamma di prodotti a bassa impronta ambientale e con materie prime seconde provenienti da altri settori industriali e dal settore edile” ha spiegato l’AD.
Ai prodotti si aggiunge, poi, la certificazione degli impianti secondo lo standard internazionale CSC (Responsible sourcing certificate for concrete and its supply chain) che prevede una certificazione di tutta la filiera di processo – dal trasporto al riutilizzo delle materie prime – per garantire calcestruzzi performanti e filiere sicure e responsabili. In questa direzione va, per esempio, anche l’impegno dell’azienda nel massimizzare l’impiego di materiali locali entro un raggio di 150 km dall’origine alla sua lavorazione.
“Puntiamo ad aumentare le performance rispondendo alle esigenze di riduzione dell’impronta emissiva” ha detto l’AD spiegando che “pur essendoci grande collaborazione al momento con le istituzioni, permangono difficoltà burocratiche, e legislative”.
Un tema portato alla luce anche da Luca Francioni, architetto, responsabile tecnico di Bagattini, azienda specializzata in pavimenti e rivestimenti naturali, che parlando del focus aziendale in tema di ecosostenibilità ha sottolineato l’impegno del gruppo, “per esempio, nella progettazione e realizzazione di pavimentazioni drenanti, come risposta diretta dei progettisti (la cui domanda è sostenuta da una specifica normativa)” mettendo in luce, però, che “questo impegno non può ancora essere uguale per tutti i prodotti sui quali vorremmo concentrarci perché mancano normative di riferimento che ne riconoscano la sostenibilità e gli diano dunque mercato”
Un work in progress essenziale, quello del governo sulla normativa, essenziale per poter progredire e creare una reale domanda verde di mercato. A sottolinearlo anche Luca Garancini, dg di Cugini Spa, produttori di malte premiscelate che spiegando di avere due asserzioni ambientali ha ricordato come “di fatto per le malte premiscelate non ci sono specifici requisiti, una condizione che ci limita ma che non ci ha impedito comunque di iniziare a muoverci in questa direzione green”.
A proposito di istituzioni, a MADE expo hanno sfilato diversi rappresentanti del governo, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che ha ricordato come “l’edilizia stia trainando una buona parte della ripresa economica. D’altra parte, la Building Community è rappresentata in Italia da oltre 700.000 imprese e più di 1 milione di addetti. Una rete di professionisti, progettisti, imprese di costruzione e produzione, artigiani, serramentisti, contractor e buyers che a MADE hanno avuto la possibilità di visitare le oltre 300 aziende espositrici (che rappresentano più di 400 marchi).
Connessioni e contaminazioni, il fil rouge di MADE expo
“È un gioco di squadra”. La definizione dell’AD di Italcementi Callieri sulla transizione del settore verso la decarbonizzazione è stata, di fatto, il fil rouge di MADE expo. Dalle università, ai produttori passando per le istituzioni e i ricercatori, è emerso chiaramente che nel processo in atto nessuno “balla da solo”. Ecco perché l’incontro in Fiera, in presenza, è stato più che importante. “Diamo sempre grande valore alla relazione” ha ricordato Callieri raccontando l’organizzazione dell’evento. “Puntavamo tanto, per il nostro brand, a esserci in presenza dopo il lungo stop imposto dal Covid-19” ha aggiunto Garancini. Il pubblico intervenuto non è stato infatti forse quello delle grandi occasioni pre-Covid-19, ma è stato di alto livello.
“Le aziende espositrici – ha commentato Luca Palermo, ad e dg di Fiera Milano – hanno segnalato come i visitatori delle tre manifestazioni siano stati di grande qualità. Significativa, inoltre, la presenza dei visitatori internazionali con 94 paesi rappresentati durante i giorni di mostra. L’obiettivo di fare squadra, valorizzando le potenziali sinergie di filiera e di contenuto, è stato ampiamente raggiunto. Viviamo in un’era di sempre maggiore interconnessione tra settori e le fiere, sempre più, devono svolgere il ruolo di acceleratore di opportunità di business anche favorendo queste connessioni”.
Una mission a cui lavora Alessandro Lodigiani, segretario Chapter Lombardia del Green Building Council Italia, che con la sua associazione, diventata riferimento dell’edilizia sostenibile a livello italiano punta a “contaminare i vari livelli della filiera per spingere il mercato al cambiamento. D’altra parte – ha detto Lodigiani – il tema della sostenibilità sta diventando preponderante, ma dobbiamo capire che l’industria dei prodotti è molto più avanti della filiera delle costruzioni. I prodotti green ci sono, la vera sfida è quella di riuscire a fare in modo che l’intera filiera abbia la stessa mission. L’industria investe e ci crede, ma se poi chi realizza la casa non usa i materiali innovativi l’utente finale è frenato. Ecco perché per evitare il greenwashing la nostra associazione ha creato sistemi e metriche di sostenibilità (certificazioni green building)”.
Tante connessioni si sono poi sviluppate attraverso il ricco palinsesto di eventi. Oltre 150 incontri formativi: dalla sostenibilità degli interventi di ristrutturazione alla cyber security, passando attraverso la certificazione professionale, le normative, l’evoluzione della smart city e i temi legati a incentivi, super bonus e agevolazioni. E sono stati più di 100 gli appuntamenti che hanno previsto anche l’erogazione di crediti formativi.
Tutti gli appuntamenti sono stati una conferma del ruolo della fiera come momento di business, ma anche come hub di formazione in grado di interpretare l’evoluzione del mercato. “La Fiera – ha commentato Ranghieri di Mapei – ci ha permesso di incontrare i nostri clienti, ma di riscontrare anche una affluenza di pubblico nuova, non solo dal Nord Italia, c’è chi è arrivato a MADE da lontano”.
Cantieri aperti
Nel corso di MADE expo è emerso chiaramente come la ripartenza economica del sistema Italia sia trainata dalla filiera delle costruzioni e dal sistema edile. Su questo fronte la spinta più importante è arrivata dai lavori di rinnovo nel comparto residenziale, incentivati dai bonus e Superbonus e dalle nuove opere pubbliche.
Tra settembre 2019 e settembre 2021, il comparto edile è cresciuto complessivamente di 29.136 unità (+3,5%), secondo solo all’espansione dei servizi a imprese e persone. Anche per questo, di fatto, MADE si è raccontata attraverso quattro aree tematiche: MADE porte, finestre e chiusure per serramentisti, progettisti, rivenditori e imprese di costruzione; MADE involucro e outdoor, dedicata ai sistemi di copertura e di facciata opachi e trasparenti, al settore del vetro e delle schermature solari; MADE Bim & tecnologie dedicata alle le soluzioni hardware e software per esplorare le nuove opportunità connesse all’uso del Building Information Modeling nei processi di progettazione, costruzione e manutenzione delle opere; MADE costruzioni e materiali, dedicata all’innovazione dei materiali, al loro efficientamento, dalla sostenibilità e alla sicurezza.
“MADE expo, è un segnale di ritorno alla normalità, – ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e autonomieall’inaugurazione della manifestazione – credo che tutti gli operatori presenti in fiera abbiano avuto riscontri più che positivi di questa misura. I bonus non esauriranno l’azione del governo a sostegno dell’edilizia. Con la complessa mole di interventi del Pnrr si attiveranno misure in grado di consolidare la ripresa anche di questo comparto economico. Non ci sono soltanto i 9 miliardi di euro stanziati per la rigenerazione urbana, perché quasi tutte le missioni del Piano impatteranno su progettazione e costruzioni: dalle risorse per il turismo a quelle per la scuola e gli asili nido, dagli interventi per i borghi a quelli per la sanità sul territorio. Pur senza nuovo consumo di suolo, trasformeremo l’Italia in un grande cantiere”, ha concluso il ministro.
Un augurio per i tanti operatori, medio piccoli, che quest’anno non sono arrivati fino a MADE, ma che potrebbero beneficiare di questa ripartenza edilizia che finora – come ha ricordato Luca Garancini, dg di Cugini Spa – ha dato la scossa più che altro ai lavori che riguardano i cappotti termici”. Un’ulteriore spinta alla rigenerazione urbana e, in parallelo, la sburocratizzazione dei processi e un’attenta legislazione green devono accompagnare tutta la filiera fino al prossimo MADE expo, programmato nel 2023.
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