Architetto e Ingegnere, Docente presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia. Laureato in Ingegneria all’Università degli Studi di Brescia e in Architettura al Politecnico di Milano. Con il proprio studio di architettura svolge attività di progettazione e di ricerca occupandosi prevalentemente di tematiche legate all’involucro dell’edificio, all’efficienza energetica e all’innovazione tecnologica nell’architettura, sia per nuovi edifici che nell’ambito della riqualificazione architettonica. È stato membro del comitato scientifico e autore di articoli per diverse riviste di architettura.
Green design e futuro circolare: dalle aule Laba di Brescia, l’architettura sostenibile si confronta con il cemento di Heidelberg Materials
Nei giorni scorsi, le aule della Libera Accademia delle Belle Arti (LABA) di Brescia sono diventate un laboratorio di idee e un crocevia per il futuro del design e delle costruzioni. Studenti del corso di Interior & Green Design, guidati dalla Professoressa Lorena De Agostini, docente di Tecnologia dei materiali e Land design, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con l’eccellenza industriale rappresentata da Heidelberg Materials, in particolare attraverso l’intervento di Pierluigi Marini, Responsabile Commerciale di Zona.
L’incontro ha avuto un obiettivo ambizioso: scardinare i pregiudizi e approfondire il ruolo del cemento e del calcestruzzo nell’era della sostenibilità, comprendendone a fondo le sfide ambientali e le immense opportunità derivanti dall’innovazione tecnologica e dalla progettazione circolare. La lezione è stata un esempio concreto di come la conoscenza scientifica dei materiali sia indissolubile dall’etica del progetto.
La LABA di Brescia: etica, estetica e sostenibilità nel design
La Libera Accademia delle Belle Arti (LABA) di Brescia si distingue nel panorama accademico per la sua visione proiettata verso il futuro e per la sua profonda attenzione all’etica professionale. L’istituzione forma non solo artisti e designer, ma professionisti consapevoli dell’impatto ecologico delle loro scelte progettuali, in grado di sperimentare materiali sostenibili e tecnologie innovative con particolare attenzione all’eco-design.
In particolare, il Biennio di Interior & Green Design (Diploma Accademico di Secondo Livello Equipollente alla laurea magistrale) si fonda su un approfondito studio del rapporto tra uomo e spazio secondo le logiche dell’eco-progettazione e sulla conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive green.
L’approccio didattico, infatti, unisce la creatività artistica al rigore tecnico, con un’enfasi crescente sull’ecologia e la responsabilità sociale, preparando gli studenti ad un mercato che richiede competenze sempre più specifiche nel campo della sostenibilità.

Focus sul Green Design
Al centro di questa filosofia si colloca il corso di Tecnologia dei Materiali tenuto dalla Professoressa Lorena De Agostini all’interno del Biennio di Interior & Green Design. Il corso è un’esplorazione approfondita della scienza e della tecnologia dei materiali, dei loro cicli di vita (LCA) e delle metodologie per progettare prodotti e architetture a basso impatto.
La Professoressa De Agostini spinge gli studenti a ragionare in termini di risorse, emissioni e riuso, sottolineando che la sostenibilità di un’opera deve essere valutata lungo l’intero ciclo di vita, partendo dalla scelta etica e tecnica della materia prima. «All’interno dei nostri corsi è molto importante l’incontro con l’industria e il mondo della produzione per l’elevato valore formativo che se ne può trarre, non solo valutando aspetti tecnici e tecnologici, ma anche quelli legati all’etica del design o all’importanza di studiare la materia in profondità. Incontri come questo sono fondamentali. Permettono ai nostri studenti di vedere che la sostenibilità non è solo un concetto teorico, ma una pratica ingegneristica e produttiva concreta, trasformando, nel caso specifico, il cemento da problema a soluzione».
La decarbonizzazione del cemento
L’intervento di Pierluigi Marini per Heidelberg Materials ha rappresentato un momento di approfondimento per gli studenti. È stato affrontato con trasparenza il principale ostacolo del settore, l’impatto climatico della produzione di cemento, e al contempo è stato illustrato l’avviato percorso di decarbonizzazione intrapreso dal Gruppo.
Marini ha chiarito che l’impronta di carbonio del cemento è dovuta principalmente al processo di decarbonatazione del calcare nel forno. Le strategie di Heidelberg Materials si concentrano su due pilastri interconnessi:
- Riduzione del Clinker e materie prime seconde a bassa impronta ambientale: la ricerca mira a ridurre il contenuto di Clinker (il componente più energivoro ed emissivo) all’interno del cemento. Questo è ottenuto attraverso la sostituzione con materiali alternativi a basso contenuto di carbonio (ad esempio, materiali pozzolanici, ceneri volanti o scorie d’altoforno) che, oltre a ridurre le emissioni per tonnellata, conferiscono al cemento proprietà migliorative in termini di durabilità, mantenendo la qualità di sempre.
- Carbon Capture and Storage/Usage (CCUS): la tecnologia CCUS è la chiave per la Carbon Neutrality. Marini ha presentato i progetti di Heidelberg Materials sulla cattura e stoccaggio/utilizzo della CO2 residua. Intercettando le emissioni direttamente all’uscita della ciminiera e stoccandole geologicamente o utilizzandole in nuovi processi produttivi, si neutralizza l’impatto inevitabile della decarbonatazione (soluzione già adottata nello stabilimento di Brevik in Norvegia e di una possibile prossima realizzazione nello stabilimento Heidelberg Materials di Rezzato-Mazzano (BS) come primo esempio in Italia).

Durabilità, resilienza e costo ambientale del ciclo di vita
Pierluigi Marini ha ridefinito il concetto di sostenibilità attraverso la lente della durabilità, un concetto fondamentale per il Green Design.
- Longevità come efficienza ecologica: il materiale più sostenibile è quello che dura più a lungo. La durabilità intrinseca e la resilienza del calcestruzzo (la sua capacità di assorbire stress, urti e resistere a carichi eccezionali per decenni) minimizzano la necessità di ricostruzione, l’utilizzo di nuove risorse e le emissioni legate a nuovi cantieri. La longevità del calcestruzzo si traduce in un minor lifetime environmental cost.
- Tecnologie per l’ambiente estremo: sono stati presentati i calcestruzzi speciali (come quelli ad alta resistenza chimica e bassissima permeabilità) che garantiscono performance ottimali anche in ambienti aggressivi (marini, urbani ad alta corrosione, o alpini con cicli di gelo-disgelo), estendendo ulteriormente la vita utile delle infrastrutture. Oltre a questi sono stati illustrati i calcestruzzi drenanti (i.idro DRAIN) che rispettano il ciclo naturale dell’acqua e il cemento fotocatalitico con biossido di titanio (TiO2), prodotto proprio nell’impianto bresciano, che contribuisce a migliorare la qualità dell’aria.
L’economia circolare del calcestruzzo: End-of-Waste
L’incontro ha evidenziato il potenziale inespresso del calcestruzzo come attore centrale nell’Economia Circolare.
- Rifiuti che diventano risorse: il calcestruzzo può essere riciclato quasi al 100%. Gli inerti derivanti dalla demolizione selettiva degli edifici dismessi vengono frantumati e riutilizzati come aggregati riciclati nella produzione di nuovo calcestruzzo. Questo processo chiude il ciclo del materiale, riducendo la necessità di estrarre nuove risorse naturali (sabbia e ghiaia).
- Innovazione legislativa e progettuale: la sfida non è solo tecnica, ma anche legislativa (normative End-of-Waste). I designer sono chiamati a specificare calcestruzzi con aggregati riciclati e, soprattutto, a progettare per lo smontaggio (Design for Disassembly), facilitando il recupero dei materiali a fine vita dell’edificio.

Le prospettive del Green Designer
L’interesse dimostrato dagli studenti del Green Design ha confermato l’importanza di un dialogo aperto tra mondo accademico e industria. La lezione ha fornito ai futuri designer gli strumenti per interpretare il cemento non come un limite, ma come un materiale high-tech, versatile e di design, capace di rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo.
Gli studenti sono stati sfidati a integrare nella loro progettazione la conoscenza dei calcestruzzi a ridotto tenore di carbonio e la consapevolezza che ogni decisione progettuale incide sulla sostenibilità a lungo termine della struttura.
Una nuova alleanza tra cemento, design e sostenibilità
L’incontro tra la LABA di Brescia e Heidelberg Materials (già nota come Italcementi), promosso dalla Professoressa De Agostini e guidato da Pierluigi Marini, è più di una semplice lezione: è l’affermazione di una nuova alleanza strategica.
L’industria del cemento sta investendo massicciamente nella tecnologia per rendere il proprio prodotto compatibile con un futuro a zero emissioni. Il compito dei designer e degli architetti del Green Design è quello di accogliere questa innovazione, scegliendo e specificando i cementi sostenibili e progettando in modo tale da massimizzare il potenziale di durabilità e circolarità del calcestruzzo. Solo così, attraverso la sinergia tra formazione, design d’avanguardia e innovazione industriale, il settore delle costruzioni potrà contribuire in modo decisivo alla transizione ecologica globale.
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