Architetto, Biophilic Designer, Sustainabilty Advisor e Green Building coach, si occupa di ricerca, innovazione resiliente, consulenza strategica e progettazione integrata nel campo del Design e della Creatività, della Sostenibilità, dell’Economia Circolare e delle Smart Cities. Svolge attività di docenza e ricerca nel gruppo di Ricerca Environmental Design presso il Politecnico di Milano, responsabile per la Sostenibilità del Laboratorio Edme del Politecnico di Milano. Accademico dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali A.E.R.E.C., siede nel Board di Edison Stakeholder Advisory Board quale esperto di Sostenibilità, Design per le Smart Cities ed Economia Circolare.
Architettura tra natura e tecnologia per un vivere sano e sostenibile
La recente pandemia ha estremizzato un trend che era in via di consolidamento ormai da decenni; oggi viviamo per il 90% del nostro tempo in spazi interni, con sempre meno elementi di relazione con l’ambiente esterno naturale. Diventa quindi un’esigenza indissolubile il fatto che la progettazione debba impegnarsi affinché l’impatto degli edifici che ci ospitano sia in armonia con l’ambiente circostante, con soluzioni architettoniche e tecniche progettate ad hoc, che, per esempio, contribuiscano a limitare la domanda crescente di energia elettrica di raffrescamento.
Inoltre, in una visione attenta, anche la concezione del contesto urbano esterno deve essere adeguata alle necessità di fruizione degli spazi aperti, non solo grazie alle aree verdi, ma anche prediligendo pavimentazioni che rispettano il ciclo naturale dell’acqua in grado di coniugare le caratteristiche drenanti con quelli di riflessione solare per contenere le ondate di calore, nonché soluzioni progettuali in grado di fornire risposte moderne e visionarie all’esigenza dell’uomo di entrare maggiormente in relazione con la Natura.
Occorre costruire in modo ragionato rispetto a quelle che sono le nuove sfide, pensando anche al dopo. Ed è proprio a questo approccio che si ispira Healthy, una piattaforma di progetto della cultura del ‘vivere sano’, del rapporto armonioso tra uomo e natura, di una cultura dove integrare tecnologie biopiliche (la creazione di ambienti che stimolino la naturale tendenza alla biofilia ispirandosi alla Natura), digitali, con al centro l’essere umano, i luoghi e le architetture per prendersi tempo e cura di noi stessi.
A causa della pandemia, che ha limitato drasticamente le nostre interazioni sociali (trasformando anche al contempo la tipologia di richiesta abitativa), il progetto-installazione, pensato nel 2019, è stato presentato a Milano, che torna ad essere punto di riferimento del design internazionale: al Fuorisalone di via Tortona.
Con Healthy si porta in primo piano un approccio etico delle persone nel rispetto dell’ambiente che ci circonda, con tante contaminazioni del passato: ci siamo purtroppo dimenticati le avanguardie di fine ‘800 primi ‘900 dove si stava molto in pleinair, e si guardava molto all’industrializzazione, ma nello stesso tempo non si perdeva di vista la scala di riduzione applicata all’essere umano.
Il percorso è quello di creare ambienti che siano gentili, felici e sostenibili; questi sono i miei tre mantra, quindi cerco sempre di pensare ambienti che abbiano una forte connotato di innovazione e di ricerca, applicate al benessere dell’essere umano, ma nello stesso tempo che siano userfriendly, quindi che non siano complessi ma percepibili sia all’occhio che alla mente, in modo semplice.
Oggi dobbiamo semplificare i grandi temi della contemporaneità, soprattutto quando si parla di sostenibilità: è necessario farla condividere e anche formare le persone e le aziende. La nostra società sta affrontando tanti problemi che non sono solo derivanti dall’ambiente ma che ha creato l’uomo stesso.
Avevamo megatrend o società che ci hanno detto come avremmo vissuto, come avremmo lavorato, che avremmo mangiato solo cibi stampati in 3D, che avremmo vissuto solo con il digitale, ma poi ci siamo resi conto, durante la pandemia, che la cosa più importante che ci mancava era il rapporto con l’ambiente, con la luce naturale, con l’aria pura.
Senza con questo dimenticare come le architetture si relazionino con le persone, su quali attività gli individui svolgano all’interno di edifici esistenti. Come questo progetto che vuole fare molto ‘rigenerazione urbana’ anche in modo molto leggero, una rigenerazione di luoghi che già esistono, quindi banalmente dare uno spazio in più in una casa, rimodulare gli spazi dei server di un’azienda e avere uno spazio informale in più.
Healthy è tutto questo, ma è anche molta tecnologia biofilica, scelta sapiente di materiali. Le piante all’interno del modulo concorrono a una qualità indoor alla purificazione dell’aria; è stato scelto un pavimento antibatterico come quello che si usa nelle sale operatorie; abbiamo utilizzato sistemi di architettura mobili, montati in 25 minuti, senza cantiere.
Possono essere posizionati su un tetto, all’interno di una sala, di un ufficio, di una casa, in montagna o in un agriturismo, per rispondere alle esigenze di un nuovo turismo più sostenibile, una suite di un albergo o una piccola Spa, sia all’interno che all’esterno. Oppure costruire ecovillaggi, sono infatti moduli che possono interagire tra di loro, e si può creare una piccola comunità energetica.
AIla base dell’intera progettazione abbiamo immaginato un modulo base, di 9 mq, ottimizzato con l’obiettivo di integrarsi in un processo produttivo industriale; i singoli moduli, progettati in BIM, vengono realizzati in una filiera efficiente, quella tipica dell’industria (i principi di efficienza del Bauhaus tornano in primo piano), prototizzati, integrati con sistemi domotici, cablati, tutti con manifattura 4.0.
Ogni dettaglio è messo a punto con l’obiettivo di avvicinarsi a un processo di progettazione olistico: gli arredi sono realizzati in Cirmolo, un legno dal quale esce un profumo che rilassa il nostro il nostro organismo e il battito cardiaco.
Proprio in quest’ottica di progettazione armonica e integrata, ho disegnato appositamente una lampada che rappresenta la rinascita: è una lampada biofilica, integrabile completamente nel sistema domotico implementato in tutti i moduli. La lampada monta elementi led controllati da sensori che vengono gestiti secondo lo svilupparsi di un ciclo circadiano (ritmo fisiologico caratterizzato da un periodo di circa 24 ore, teorizzato per primo da Franz Halberg); i risultati sulla concentrazione e sulla produttività sono davvero sorprendenti.
Nei moduli è previsto un sistema di riscaldamento radiante a parete, che genera una sensazione di benessere, producendo caldo e freddo attraverso una pompa di calore con un’efficienza molto più alta dei sistemi tradizionali e utilizzando solo il sole come fonte di alimentazione.
Anche le finiture partecipano allo sforzo di generare un ambiente il più possibile salutare: le pareti sono trattate con finiture antibatteriche, la cui azione è coadiuvata da un raffinato sistema eco-pure che purifica l’aria.
Uno dei punti focali, infine, alla base della vision di Healthy, è il rapporto con la natura; proprio per questo le pergole che corredano i moduli sono alla base del benessere umano, della qualità della vita nei luoghi di vita e di lavoro. Progettate secondo i principi della bioclimatica, sono uno degli elementi più qualificanti del progetto, che, lo ricordo si incardina sul concetto del plastic free.
Healthy rappresenta il nuovo paradigma della sostenibilità nell’urbanizzazione dei luoghi. Credo che siamo in un’epoca bella, però dobbiamo dare delle risposte molto concrete; dobbiamo imparare a prenderci più cura e tempo per noi.
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