Collabora con diverse riviste di settore e scrive di architettura, edilizia e ambiente (Abitare, Il Giornale dell’Architettura, Luce, Infobuild, goWEM!). È autore del libro "Fare Resilienza" (Altreconomia, 2020) e co-autore, con Piero Pelizzaro, del libro "La città resiliente" (Altreconomia, 1996)
Civitavecchia, l’antico porto che guarda al futuro
Il Porto di Civitavecchia, voluto da Traiano nel 108 d.c. come antico porto di Roma, da alcuni anni sta vivendo una nuova fase della sua lunga vita. A programmare e a occuparsi dello sviluppo dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta c’è, per legge dello Stato che risale al 1994, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Un ente che sotto la guida del presidente Francesco Maria di Majo si è posto obiettivi ambiziosi, che non riguardano il solo potenziamento dell’hub portuale, ma intendono intercettare i fondi europei del Next Generation Ue.
L’ultima notizia del potenziamento dell’hub è di poche settimane fa e riguarda l’esito della project review riguardante una serie di opere tra cui il prolungamento dell’antemurale Cristoforo Colombo e l’apertura a sud del porto storico, per un valore di oltre 120 milioni di euro (nella prima stesura del progetto erano circa 250). Lavori da appaltare entro due anni. La nuova progettazione prevede un quadro economico di spesa di circa 68 milioni di euro per il prolungamento della banchina 13 (l’antemurale Cristoforo Colombo), di circa 43 milioni per il nuovo accesso al bacino storico e di altri 10 per il collegamento tra il molo Vespucci e l’antemurale.
I progetti per la NextGenerationUe
L’obiettivo del presidente Di Majo è chiaro: «Dobbiamo riuscire a intercettare le risorse di Bruxelles affinché le opere per il rilancio del sistema portuale e logistico laziale possano essere avviate già a partire dal 2021 e completate nei successivi due-tre anni. Le schede progettuali che abbiamo inviato al Ministero dei Trasporti lo scorso agosto, per contributi a fondo perduto per un valore complessivo di circa 830 milioni di euro, sono state redatte tenendo conto degli obiettivi europei e nazionali e dell’orizzonte temporale di realizzazione dei progetti stessi, come chiesto in sede europea. La selezione dei progetti è stata operata in coerenza con quanto il governo ha stabilito nell’ultimo allegato Infrastrutture al Def, in cui sono stati individuati i progetti infrastrutturali portuali prioritari, tra questi diversi riguardanti il porto di Civitavecchia, compresi quelli da poco approvati in project review».
Il prolungamento dello sbarramento Cristoforo Colombo
Tra le tre opere in questione, la prima a partire una volta ottenuti i fondi pubblici sarà il prolungamento di ulteriori 400 metri dell’antemurale Cristoforo Colombo con l’obiettivo di aumentare la sicurezza della navigazione all’imboccatura portuale e all’ingresso della darsena servizi, dove, a oggi, vi sono ancora situazioni critiche per alcuni stati ondametrici. L’ulteriore allungamento dell’opera di sbarramento del porto consentirà di limitare il down time per gli ormeggi delle banchine più a nord, in particolare gli accosti 25, 26, 27 e 28, favorendo così il loro utilizzo in sicurezza, nonché del nuovo Pontile 2 della Darsena traghetti, in fase di ultimazione.
L’accesso portuale a Sud
Le altre due opere, riguardanti il nuovo accesso marittimo portuale a sud dello scalo, risultano invece fondamentali per il potenziamento della viabilità interna del porto e per i collegamenti di ultimo miglio. Con la separazione del porto storico da quello commerciale, si otterranno delle importanti ricadute in termini ambientali, di sicurezza stradale interna, di tutela di un sito di interesse storico-artistico e culturale, con vantaggi sulla sicurezza della navigazione e sul waterfront urbano.
Gli altri progetti in cantiere
Lo scorso ottobre il presidente Di Majo aveva anche annunciato l’aggiudicazione delle gare per la realizzazione di alcune opere fondamentali per la competitività dello scalo. Si tratta di due importanti interventi riguardanti rispettivamente la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi di riorganizzazione del sistema del ferro nell’ambito portuale e il primo stralcio del piazzale area traghetti al servizio del Pontile 2.
Nel primo caso si tratta di potenziare l’attuale fascio di binari interno al porto per rendere l’area commerciale connessa alla rete ferroviaria: una scelta che assicurerà competitività e riduzione delle emissioni nocive nell’area. Anche questo progetto è stato in parte finanziato dalla Commissione europea che, sui fondi Cef Transport 2019, ha riconosciuto un contributo a fondo perduto di quasi quattro milioni di euro su un totale di 18.
Il secondo intervento, relativo alla creazione dei piazzali retrostanti il Pontile 2 attualmente in fase di realizzazione, rientra all’interno della pianificazione della Darsena Traghetti e si colloca tra quelle opere previste nell’ambito del Piano regolatore portuale. La nuova infrastruttura, con le sue nuove cinque banchine, permetterà a Civitavecchia di diventare uno snodo importante per le Autostrade del mare per Barcellona e Tunisi e per i collegamenti con il Nord Africa, oltre al potenziamento di quelli storici con Sardegna e Sicilia (si tratta del progetto “Barcellona-Civitavecchia; Motorways of the Sea of the future”). L’intervento, del valore di circa 5,4 milioni di euro, permetterà la creazione di nuovi spazi a disposizione dei traffici ro-ro (roll-on/roll-off, a caricamento orizzontale o rotabile) e ro-pax (roll-on/roll-off passengers) per una superficie di circa 39mila metri quadrati.
Testimone del cambiamento
Un testimone del cambiamento avvenuto negli ultimi anni al porto di Civitavecchia è l’ingegner Giuseppe Solinas, da 25 anni al servizio dell’Autorità portuale. Dalle parole di Solinas, dirigente dell’Ufficio progetti, si capisce quanta strada sia stata fatta in questo ultimo quarto di secolo.
“Anni fa, quello di Civitavecchia era un porto esclusivamente commerciale di piccolo cabotaggio per i traffici da e per la Sardegna, dove attraccavano le navi da crociera di allora, lunghe 250-270 metri. Era un porto in cui regnava la promiscuità, dove i passeggeri sbarcavano sulle stesse aree in cui si scaricano i materiali. Era, insomma, un porto minore».
Con il gigantismo navale è cambiato tutto.
«Certo. Oggi i traghetti misurano 240-250 metri, le navi da crociera arrivano a 360. Negli ultimi dieci-venti anni si è registrata una crescita esponenziale delle dimensioni e, di conseguenza, delle esigenze di ormeggio e delle capacità di carico. Di fronte a questa nuova condizione, le strutture portuali si sono rivelate insufficienti».
Con il primo Giubileo, quello del Duemila, le cose sono cambiate.
«Esatto, il Giubileo è stato lo spunto affinché Civitavecchia diventasse un porto moderno. Poi, con la legge Obiettivo abbiamo iniziato a pianificare e progettare alcune opere prioritarie e ci siamo anche dotati di una programmazione strategica. Immediatamente dopo, con il Piano regolatore portuale del 2004, purtroppo approvato solo nel 2012, abbiamo ricucito e messo a sistema i diversi interventi e avviato la zonizzazione funzionale delle attività portuali. Ciò ha permesso di diversificare i traffici e di evitare la promiscuità dei flussi. Oggi, siamo in una fase completamente nuova, di grande dinamismo».
Anche Geomix nel porto di Civitavecchia
«Abbiamo impiegato il prodotto di Calcestruzzi – prosegue Solinas – per alcuni interventi di manutenzione di opere esistenti. In particolare, l’abbiamo utilizzato per riempire alcuni scavi di sotto-servizi: ha caratteristiche che ben si adattano al riempimento di alcune cavità grazie alla buona stabilità dimensionale».
i.pro Geomix è una miscela fluida da riempimento, a elevato spandimento, stabile volumetricamente e con caratteristiche geometriche controllate. È di colore grigio (o di altro colore su richiesta). È assimilabile a un terreno artificiale e consente il veloce riempimento di scavi e trincee. Viene utilizzato per colmare scavi stradali senza che si manifestino gli assestamenti tipici dei terreni naturali: è raccomandato per inertizzare serbatoi, tubazioni e per riempire cavità sotterranee. Ha caratteristiche green: possiede infatti un contenuto di materiale riciclato maggiore del 30%. I calcestruzzi utilizzati al porto di Civitavecchia sono progettati come Rck 45 in classe di esposizione XS3 (calcestruzzi strutturali ad elevata durabilità); le miscele sono fornite sia nella versione tradizionale in classe di lavorabilità S5, sia nella versione auto compattante (Scc).